12-01-2023
Riccardo Felicetti, classe 1965, è il ceo del Pastificio Felicetti di Predazzo (Trento). Sostiene Identità di Pasta dalla prima edizione di Identità Milano, anno 2009. Prossimo appuntamento, il quattordicesimo, domenica 29 gennaio 2023 al MiCo di Milano (foto Dalpozzolo)
Domenica 29 gennaio torna Identità di Pasta, format pilastro del congresso milanese di Identità Golose. Abbiamo fatto un calcolo: dal 2009, anno della prima edizione, abbiamo ascoltato 100 lezioni tonde tonde su paste lunghe e corte, secche e fresche, ortodosse e creative. E fra poco più di due settimane manderemo in archivio altre 7 lezioni che si preannunciano piuttosto interessanti – la scaletta dei protagonisti l’abbiamo già riassunta. In 14 anni, il peso della pasta secca nei menu della ristorazione italiana – d’autore e casual – è cresciuto enormemente. Chi meglio di Riccardo Felicetti può aiutarci a raccontare gli anni che hanno cambiato i destini dei “primi piatti”? Il ceo del pastificio trentino di Predazzo ha sostenuto Identità di pasta dalla prima edizione. In questi anni si è battuto come pochi per assegnare all’alimento principe della nostra dieta caselle e funzioni a lungo precluse per un assurdo conservatorismo anch’esso tipicamente italiano. Buongiorno Riccardo, che diffusione aveva la pasta secca nella ristorazione italiana 15/20 anni fa? Fuori dai territori vocati – principalmente Roma, Napoli e la Campania – se ne trovava pochissima. Un po’ di più in Puglia e in Sicilia, soprattutto formati molto tradizionali. Nell’alta gastronomia zero quasi, con qualche illuminata eccezione: Alfonso Iaccarino, Gennaro Esposito, Antonino Cannavacciuolo. Non a caso, tutti cuochi campani. Prima era venuto Gualtiero Marchesi col geniale spaghetto tiepido ma era una boutade, diciamo. Ricordo all’epoca Davide Oldani togliere temporaneamente la pasta secca dal menu del suo ristorante: ‘perché c’è chi la vuole al dente e chi troppo cotta, non ne posso più’. Poi si è ampiamente ricreduto.
Felicetti con Davide Scabin, Identità Milano 2014
Carlo Cracco e Luca Sacchi. A sinistra, Eleonora Cozzella, presentatrice di tutte e 13 le edizioni di Identità di Pasta: "Su quel palco", dice di lei Felicetti", "ha traghettato la pasta dalle case ai luoghi dell'alta gastronomia"
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Carlo Cracco a lezione all'Università Iulm, con i ragazzi della tredicesima edizione del "Master in Food and Wine Communication". A destra, Gabriele Zanatta
Che Cavolo di Pasta di Andrea Aprea