All’inizio degli anni ’90, a Santarcangelo, nasce la Sangiovesa della famiglia Maggioli. Un’osteria che è stata, fin dalle sue origini, un luogo simbolico per Tonino Guerra - che a Santarcangelo è nato - e questo non è un particolare da lasciar fuori dal... “coperto”. Immaginate un film culto tra gli anni ’60 e ’80 e probabilmente la sceneggiatura sarà proprio di Guerra, ma qui basterà citare Amarcord, di Federico Fellini. In lingua romagnola "a m'arcord", significa "io mi ricordo” e il neologismo è entrato nell'immaginario collettivo come rievocazione in chiave nostalgica. Così, mangiare alla Sangiovesa, nel palazzo settecentesco dei Nadiani, equivale a immergersi nei valori, nei miti, nei sapori della Romagna dell’entroterra.
Tra i tavoli antichi e le sale, dedicate ai grandi personaggi di paese - Guerra, il conte Antonio Nadiani ma anche altri artisti e un papa - si respira l’incanto del luogo e il mistero di tanta eccellenza nata tra pochi metri quadri di terra. Sedersi a la Sangiovesa non significa soltanto mangiare dell’ottimo cibo, ma “fare un’esperienza di identità, un bagno di Romagna”, vivere una nostalgia che sa ritrovare le proprie radici immaginandosi nel ricordo del domani.
In cucina, visione e intraprendenza animano il lavoro di tutti i giorni. Il cuoco,
Massimiliano Mussoni, propone un menu a base di ricette locali utilizzando materie prime del posto. Per la realizzazione dei piatti si ispira alle tradizioni, celebrando i classici della cultura gastronomica romagnola: la
Trippa di scottona, la
Piadina a scottadito - impastata e tirata al matterello ogni giorno dalle sfogline - le
Tagliatelle al ragù, la
Scaloppa alla conte Nadiani con aceto dolce e scalogno... Diventano tutti insieme la bandiera di un popolo.

Pollastra di Tenuta Saiano alla cacciatora
Rapisce poi l’attenzione il banco dei dolci, preparati freschi ogni giorno dalla
ViaSaffi32, il laboratorio di pasticceria e lievitati di
Andrea Marconi. La
Crema in scodella, la
Ciambella tradizionale, la
Pera cotta al Sangiovese rappresentano gli antichi rituali del luogo e sono espressione della cultura popolare romagnola.
Le materie prime provengono dai presidi Slow Food e dalla vicina Tenuta Saiano, un’oasi naturalistica tra le colline della Valmarecchia, che garantisce alla Sangiovesa una filiera agricola stagionale. La Tenuta, di proprietà della famiglia, rifornisce l'osteria di carni, salumi, uova, olio, miele, e di buon vino biologico che è frutto della coltivazione di uve Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon. Negli anni il cascinale si è evoluto in struttura ricettiva elegante, con quattro camere affacciate sul paesaggio collinare. Dalle sei del pomeriggio, gli ospiti del resort hanno la possibilità di godersi il tramonto degustando gli aperitivi e la piccola cucina di Bucolica, una realtà campagnola che anima il giardino della Tenuta.
Al mattino, una ricca colazione nel salone con camino, o, nelle stagioni calde, sotto il pergolato esterno circondati dai fiori è la formula di inizio di una giornata paradisiaca. Parafrasando una poesia di
Guerra, qui si sta “
zitti come le montagne sotto la neve”, godendo sia del silenzio del luogo, sia delle note dei sapori.
Osteria La Sangiovesa
Piazza Beato Simone Balacchi 14 - Santarcangelo di Romagna (Rimini)
tel. +39 0541 620710
sangiovesa.it
aperto tutti i giorni a cena, solo la domenica a pranzo
menu degustazione a 42 euro