14-01-2020
È tornata la coltivazione del riso nella Piana di Sibari, in Calabria. Fu per questa via, in Sicilia e in Calabria, che gli arabi ne introdussero l'uso in Italia, portandola dall’Egitto. Una bella storia che merita di essere raccontata
Affondare gli scarponi nel suolo delle risaie della Piana di Sibari, vuol dire affondare anche il naso della propria curiosità in una delle più belle storie agricole del Sud. Storia antichissima e quasi sconosciuta, oggi avvincente e carica di futuro, è una di quelle che si potrebbe non esitare a definire sentimentali, nel senso - affidandosi alla Treccani - "che descrive, rivela, ispira sentimenti delicati e gentili", come sempre sanno essere le relazioni intime tra l’uomo e la sua terra.
Tanto che sembra proprio di sentirsela contagiare, di sentirsela salire nel petto, la pienezza di questo innamoramento, mentre Giancarlo Praino ti racconta - in un fiume di parole - com’è stato che gli è capitato il riso nella vita, com’è stato che l’ha coinvolto al punto da spingerlo a consegnare la sua intera sorte imprenditoriale all’avventura di tornare a seminarlo in Calabria, com’è stato che - dopo averlo seminato - il cuore non gli ha lasciato altra scelta che quello di darsi da fare per chiuderne la filiera, per rifondarne la dignità e l’identità e così rimettere queste terre sulla mappa di quelle capaci di esprimere una vocazione di eccellenza per questo tipo di produzione.
Maria, Giancarlo e Sara Praino
Coltivazione del riso a Sibari
Maria Praino nella risaia
Ben migliore, sì anche in questo caso. Perché che quello di Sibari si candidi ad essere il miglior riso d’Italia ormai anche i tecnici cominciano a sostenerlo. E chi lo produce non può che aggiungerci un po’ del proprio orgoglio e delle convinzioni maturate in tanti anni di lavoro tra i campi. «Nemmeno questo però è merito nostro», dice Giancarlo Praino: «Il merito è tutto di madre natura».
La Piana di Sibari
Chicchi di Jemma
I prodotti Magisa
Foto di gruppo con gli otto cuochi della delegazione Apci Calabria, capitanati da Francesco Pucci
Focaccia con farina di Jemma con “piscicilli” e stracciata di Pascal Barbato
Bottone di Jemma al baccalà mantecato e pomodorino confit di Francesco Luci
Riso Jemma al salto con crocifere firmato da Giovanni Chiaravalloti
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
classe 1987, giornalista professionista testardamente modicana, sommelier in formazione permanente. Attraversa ogni giorno le strade del “continente Sicilia” alla ricerca di storie, persone e imprese legate alla cultura del cibo e del vino. Perché ogni contadino merita un romanzo
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.