04-05-2019
La brigata del ristorante Adelaide, contenuto nell'hotel Vilòn, a Roma: da sinistra a destra Andrea Di Benedetto (pasticcere), Bianca Birsan (sala), Federico Sartucci (sous chef), lo chef Gabriele Muro e il maître Toni Rosetti (foto Piotr Arnoldes)
Opere d'arte contemporanea, marmi pregiati e boiserie, colori accesi ma abbinati con gusto, romantici angoli nascosti. E una grande cura dei dettagli, a cominciare dalle playlist create ad hoc e dagli aromi – suadenti ma discreti – che fanno da sottofondo all'ambiente del bar In Salotto e alle acque profumate preparate da Magdalena Rodriguez, la barlady costaricana che al bancone miscela pure ottimi cocktail classici e belle rivisitazioni a tema "local" come la riedizione del French75 con Champagne Rosé dedicato A via dell'Arancio 69, indirizzo dell'hotel.
A metà tra il fascino dei salotti della Roma aristocratica e un film di Wes Anderson – ma pure con un incantevole cortiletto interno che ricorda la quiete di un riad marocchino – l'hotel Vilòn, 5 stelle lusso membro della Small Luxury Hotel of the World, è un luogo raro nel cuore della capitale, a Campo Marzio, dove pure non mancano indirizzi di charme. Creato da uno scenografo (Paolo Bonfini, che ha lavorato spesso, tra gli altri, con il regista Matteo Garrone), un fotografo (il fiorentino Massimo Listri, cui si deve la scelta dei quadri alle pareti dell'hotel dell'intima quadreria che può accogliere anche cene riservate) e un interior designer (Giampiero Panepinto, responsabile delle originali e indovinate scelte cromatiche) per la Wellington Polo Fashion, società dell'hôtellerie di lusso nazionale, il Vilòn ha un'atmosfera unica contraddistinta da un lusso poco ostentato, fatto di dettagli piccoli e grandi e soprattutto dalle persone che vi lavorano, a cominciare dalla direttrice Giorgia Tozzi.
La sala
Adelaide in Salotto
Hotel Vilòn, colazione in terrazza
Con 18 camere e suites, ognuna diversa dall'altra e in gran parte affacciate sul romantico giardino all'italiana sottostante, il Vilòn nasce dal restauro di un'ala del bellissimo Palazzo Borghese. Nel 1841 la dimora fu adibita a Scuola per Fanciulle Povere, cui insegnare soprattutto quell'onestà di modi, atti e pensieri indispensabile per poter ambire a un futuro migliore nella società dell'epoca, per volere della Principessa Adelaide Borghese de la Roche Foucauld, moglie del Principe Scipione Borghese. È a lei che è dedicato il ristorante dell'hotel, l'Adelaide, affidato allo chef Gabriele Muro e a Toni Rosetti in sala.
Procidano, classe 1984, Muro ha un bel curriculum alle spalle: dalla cucina del Joia di Pietro Leemann a quella romana di Achilli al Parlamento fino alle docenze alla Gambero Rosso Academy, passando per le tappe in Svizzera e poi con Ramón Freixa a Madrid, esperienza di cui ricorda con piacere pure l'aspetto umano oltre alla lezione di cucina,creativa ma molto legata al gusto. A via dell'Arancio sembra proseguire su questa strada, creando un menu stagionale che gioca con i nomi dei piatti e con consistenze e note cromatiche di piatti che sono però anche molto godibili e lineari, improntati a gusti netti, concreti e, per lo meno per la proposta primaverile, essenzialmente mediterranei con qualche piacevole citazione romanesca.
Così, se non possono mancare le "tentazioni romane" – Cacio e pepe, Carbonara e Amatriciana – molto apprezzate dagli ospiti stranieri, ci si diverte pure con il finger di benvenuto con tanto di fialetta da cui bere un rinfrescante infuso di agrumi e cetriolo e con il Fish &Cheap (mantecato di "pesce povero" racchiuso tra cialde croccanti e accompagnato dal pak-choi con salsa di alici).
Il carciofo si fa in te
Triglia evergreen
Cocktail Mary Pickford
I dessert sono invece a cura di Andrea De Benedetto, giovane di origini pugliesi che manda in tavola proposte golose e non stucchevoli, come il fresco e piacevole Non Sbirciare: biscotto morbido alla mandorla, agrumi, namelaka alla mandorla e mandorle pralinate, celati alla vista da una cialda di zucchero con effetto see-through.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
giornalista, napoletana di nascita e romana d'adozione, cerca di unire le sue tre passioni: mangiare, viaggiare e scrivere
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese. Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie, i ristoranti più esclusivi, osterie, tra le vette più alte o in riva al mare. Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori.