21-03-2019
La squadra de La Cucina Italiana che prenderà parte a Identità Milano 2019. In primo piano, con la maglietta chiara, il direttore Maddalena Fossati. Alla sua sinistra Fiammetta Fadda, contributing editor della rivista
I 15 anni di Identità Milano, congresso internazionale di cucina che si apre sabato prossimo, 23 marzo, possono sembrare poca cosa a confronto coi 90 anni che proprio in questo 2019 compirà La Cucina Italiana, storica rivista che dal lontano 15 dicembre 1929 racconta la tavola tricolore ai nostri connazionali, e non solo. Eppure c'è un elemento che accomuna oggi congresso e giornale: quell'attenzione all'evoluzione del settore e alle sue dinamiche contemporanee che caratterizza da sempre Identità - anzi, ne è proprio l'anima fondante - e si è fatta largo anche tra le pagine de La Cucina Italiana, specie da quando ad assumerne la direzione, nel settembre 2017, è stata Maddalena Fossati. Non è un caso, dunque, che per il secondo anno consecutivo la rivista edita da Condé Nast - nonché il suo lettissimo sito e le varie propaggini social - siano media partner del congresso e, anzi, per questa edizione, abbiano in serbo grosse sorprese.
Maddalena Fossati, direttore de La Cucina Italiana
L'anno scorso una prima volta de La Cucina Italiana al congresso. Quest'anno, il ritorno con ambizioni anche maggiori... «Siamo molto orgogliosi di essere a Identità Milano, perché è il congresso di gran lunga più importante e si è imposto come punto di riferimento per tutti noi che lavoriamo in questo settore. Quest'anno, visto che il tema della kermesse è Costruire nuove memorie, abbiamo in mente di riportare "sul luogo del delitto" i grandi cuochi che sono venuti trovarci nel passato in redazione; faremo loro vedere le ricette che ci avevano proposto 10, 20 anni fa, chiederemo cosa è cambiato o cosa significhi per loro un piatto "classico", quando lo diventa e così via».
Primo e ultimo numero de La Cucina Italiana: a sinistra quello del dicembre 1929, a destra quello del marzo 2019
I cinque relatori di Dossier Dessert, l'intero pomeriggio di sabato 23 marzo dedicato alla grande pasticceria, a Identità Milano 2019. Da sinistra Jordi Butron (Espai Sucre, Barcellona); Will Goldfarb (Room 4 Dessert, Ubud - Bali); Roger Van Damme (Het Gebaar, Anversa - Belgio); Antonio Bachour (Bachour, Miami); Corrado Assenza (Caffè Sicilia, Noto – Siracusa)
Mehmet Gürs
Il 2019 è un anno importante per La Cucina Italiana: spegnerà 90 candeline. «La testata è nata a Milano, in via Montenapoleone, il 15 dicembre 1929. Fu un'idea Umberto Notari e della moglie Delia Pavoni. Erano una coppia molto speciale: lui era editore, giornalista e letterato; aveva scritto un libro sui bordelli della città, che aveva venduto 200mila copie. Un vero successo editoriale! Coi denari guadagnati i due avevano creato la rivista, che annoverò tra i suoi fondatori anche figure quali quelle di Massimo Bontempelli e Filippo Tommaso Marinetti... Sul primo numero c'era persino una ricetta di Gabriele D'Annunzio. In sintesi: pensarono e realizzarono un giornale davvero molto moderno, che già allora si proponeva non solo di parlare ai gastronomi, ma a un pubblico più vasto. Affrontava temi di ogni tipo: dava consigli a coloro che lamentavano uno stomaco debole, o suggerimenti tanto alla casalinga quanto al cuoco amatoriale, e così via. Potrei dire: un taglio contemporaneo. Sorrido quando penso che la rivista nacque perché già allora si diceva come le donne pensassero solo alla dieta e non avessero voglia di cucinare».
È il 15 dicembre 1929, esce il primo numero de La Cucina Italiana. Nel solco di quella tradizione - che era già molto contemporanea - la rivista, profondamente rinnovata, per il secondo anno consecutivo sarà media partner di Identità Milano
Una foto tratta dal numero di ottobre 2018 de La Cucina Italiana
Altre foto tratte dall'ultimo numero de La Cucina Italiana
Cover di La Cucina Italiana del gennaio 2019
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera