17-12-2018

Decamerone al piatto

Il cuoco ragusano Claudio Ruta ha tradotto la celebre raccolta di novelle di Boccaccio in una cena speciale in 6 atti

A destra, Claudio Ruta del ristorante La Fenice di

A destra, Claudio Ruta del ristorante La Fenice di Ragusa, con il narrAttore Ciccio Schembari, protagonisti di una cena dedicata al capolavoro letterario del Trecento

Il cibo e il vino, il momento del convito rallegrato dai motti, intervallato dal narrare, sono gli ingredienti essenziali di una tra le maggiori opere del Trecento europeo, caposaldo della letteratura italiana nonché punto di riferimento per l’uso del volgare: il Decamerone di Boccaccio. Una raccolta di novelle dissacranti e satiriche che abbiamo avuto occasione di assaporare, interpretate nei piatti dallo chef Claudio Ruta. Cinque letture fatte di intrecci mondani e avventurosi hanno infatti ispirato un’istrionica serata al ristorante La Fenice di Ragusa, dove cibo e narrazione si sono incontrati a tavola con messer Boccaccio, intervallati dalle portate da Ruta e dalle trasposizioni del narrAttore ragusano Ciccio Schembari, che ci ha deliziato con racconti delle novelle sagacemente declinate in dialetto siciliano, da "Chichibio e la gru" al "Monaco e l’abate", in un’allegra atmosfera teatrale.

«Boccaccio illustra la potenza e la centralità dei sensi nella vita umana e ne celebra gioiosamente la loro funzione conoscitiva», così ha scritto la studiosa Laura Sanguineti White. Il Decamerone è certo una raccolta complessa, ma l’ascolto dell’opera unito all’esperienza diretta dell’assaggio ha reso il testo non solo più chiaro, ma anche più piacevole. Questo è del resto uno dei temi portanti del libro: il nesso fra il cibo e la narrazione, il convito come preludio al costruirsi di una civiltà raffinata, in cui si cerca il piacere assieme all’eleganza e alla misura.

Ma Boccaccio non trascura nemmeno l’elemento nutritivo e curativo del cibo. Nutritivo perché senza cibo di qualità e in quantità sufficiente non c’è l’energia necessaria per l’amore, curativo perché «dilicatissimi cibi e ottimi vini» potrebbero rappresentare un antidoto alla peste. Ecco che nelle preparazioni dello chef Ruta, interpretazioni in chiave gastronomica di racconti spesso umoristici e con frequenti richiami all’erotismo bucolico del tempo, compaiono metaforici ingredienti come la rucola, erba suggerita da Plinio il Vecchio per riattivare le pars corporis, l’avocado, associato già dagli aztechi a una simbologia legata alla sfera erotica, le ostriche, dalle decantate (e sfatate) proprietà afrodisiache, la maca, un potente energizzante peruviano, il pepe nero e la curcuma, dalle note proprietà stimolanti, e infine la cioccolata, «la più dolce: ella era più melata che il confetto».

Luoghi comuni, verità fisiologiche e suggestioni antiche. Ruta le ha portate in scena con un menu che vuole essere un ingresso in punta di piedi in un’altra dimensione, un passaggio da storia narrata, quasi mostrata, ad esperienza organolettica. Eccolo:

Ostrica Gillardeau con pinzimonio di ortaggi mediterranei, maionese di cicerchia e falso pepe

Ostrica Gillardeau con pinzimonio di ortaggi mediterranei, maionese di cicerchia e falso pepe

Carpaccio di modicana con code di gamberoni scottati, crema di rucoletta, melograno e gocce di Grana Padano

Carpaccio di modicana con code di gamberoni scottati, crema di rucoletta, melograno e gocce di Grana Padano

Millefoglie di ombrina con verdure, polpa di melanzane e infusione di avocado

Millefoglie di ombrina con verdure, polpa di melanzane e infusione di avocado

Tagliolini di curcuma e russello con pesto di pesce azzurro e polvere di maca

Tagliolini di curcuma e russello con pesto di pesce azzurro e polvere di maca

Guancetta di manzo brasata in olio alla liquirizia, focaccine al sesamo, ristretto di vino al pepe affumicato al legno di agrumi, e farinata di mais

Guancetta di manzo brasata in olio alla liquirizia, focaccine al sesamo, ristretto di vino al pepe affumicato al legno di agrumi, e farinata di mais

Panna cotta al lime e zafferano con gelatina di frutti rossi con mini meringhe e foglie di cioccolato fondente

Panna cotta al lime e zafferano con gelatina di frutti rossi con mini meringhe e foglie di cioccolato fondente


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Alda Fantin

Veneta di Bassano del Grappa, dopo un Master in Food & Wine Communication entra nell’estate 2016 nello staff di Identità Golose. Diplomata Ais (Associazione Italiana Sommelier), ora vive in Sicilia, per amore, e scrive dell’unicità dei sapori e delle persone di questa terra

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