25-07-2018
Pietro Leemann, sulla destra, con il suo staff al Joia, un mix di culture. Da sinistra Raffaele Minghini (sous chef, dopo una parentesi londinese, segue la filosofia di Kitchen Zero Waste), Sauro Ricci (executive chef, segue la dottrina macrobiotica), Nabil Bakouss (sous chef, prende spunti dalla cucina del Maghreb)
Là dove ogni piatto esprime un sentimento, al Joia di Pietro Leemann, tempio della cucina vegetariana gourmet, si possono percepire nuove suggestioni grazie al nuovo menu dedicato all’estate, protagonista indiscussa la natura, per colori, forme, sapori. È come sempre divertente scoprire il nome dei piatti in carta, vagamente onirici, a volte surreali; ci portano in «una passeggiata leggera in un paesaggio fantastico».
Carpaccio d'anguria, salsa tamari, aceto balsamico, mandorle tostate, rucola. Le foto dei piatti sono di Lucio Elio
Una porta per il Paradiso: uovo di piselli, emulsione di parmigiano, tartufo estivo, dolceforte di albicocca, friggitello, sorbetto al timo (foto Elio Lucio)
Divertissement: tagliolino integrale colorato, melanzana alla giapponese, fagiolini, salsa di miso bianco e noci, frutti di bosco
Pomo d'oro: pomodoro marinato, dadolata di verdure, rabarbaro, frutto della passione, sorbetto al basilico (foto Elio Lucio)
L'altro dessert Gong: spuma di latte con frutti di bosco,salsa di vaniglia, salsa di fragole, croccante ai pistacchi, composta di susine (foto Elio Lucio). Sulla destra, Antonio Di Mora, direttore e sommelier
Piatto quadro, degustazione in un piatto
Nella scelta del vino ci siamo lasciati guidare da Antonio Di Mora, direttore e sommelier, che ha abbinato tutti i piatti a Champagne Pascal Douquet, Blanc de Blanc, scelta assolutamente condivisa. E se Leemann considera il cibo come strumento di relazione e i suoi piatti un modo di passare un messaggio agli ospiti, il passo verso una cucina democratica è breve e trova vita nel Joia Kitchen, il bistrot della casa.
La melanzana protagonista al bistrot (foto Elio Lucio)
Dettaglio non trascurabile per chi vuole immergersi in un’autentica esperienza sensoriale: il cinguettio di uccelli, il fruscio del bosco e il frangersi delle onde si alternano in sala, quasi ad accompagnare ogni piatto in un viaggio immaginario dentro l’essenza della natura, attraverso i suoi frammenti.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Da sempre nel marketing e comunicazione, collabora con la rivista CiBi. Ama raccontare il cibo nelle sue infinite sfumature