17-08-2015
Da sinistra: Thomas Piras, Matias Perdomo e Simon Press. Rispettivamente maître, chef e sous-chef di Contraste, oltre che soci nella gestione del ristorante. L'ex cuoco del Pont de Ferr inzierà tra pochi giorni una nuova avventura. In cui cercare di offrire la massima personalizzazione possibile dell'esperienza gastronomica di ogni cliente (foto di Niccolò Vecchia)
«Apriremo il primo settembre», dice Matias Perdomo, accompagnandoci oltre la soglia di via Meda 2, dove tra poco nascerà Contraste, il suo nuovo ristorante milanese. Gli altri due compagni di avventura lo guardano, con un sorriso dubbioso e complice: «In realtà dobbiamo aspettare ancora qualche permesso, ora gli uffici sono chiusi, aprono a fine mese, speriamo che ci arrivi tutto in tempo», chiosano. «Il primo settembre, il primo settembre», ribadisce ridendo il cuoco uruguaiano. In questa scena c'è tutta la voglia e lo spirito di squadra che animano Perdomo e quelli che finora abbiamo chiamato, senza voler mancar loro di rispetto, “gli altri due”. Che sono Simon Press, argentino, da molti anni in cucina al fianco di Matias, e Thomas Piras, italiano, per quattro anni responsabile di sala al Pont de Ferr, dove Perdomo ha conquistato una stella Michelin. Le puntate precedenti di questa storia sono ben raccontate nell'intervista di Sonia Gioia con quello che tra poco sarà lo chef di Contraste: dopo una lunga esperienza nel ristorante di Maida Mercuri, e dopo appunto la stella arrivata nel 2011, la scelta consensuale di prendere due strade diverse. In cucina al Pont ora c'è Vittorio Fusari. Mentre dopo circa sette mesi di stop Perdomo è pronto a ripartire con un ristorante in cui continuare il percorso iniziato quindici anni fa, in riva al Naviglio. Con Simon e Thomas c'è un feeling assoluto, e Contraste (plurale di “contrasti” in spagnolo) nasce dall'incontro delle loro esperienze e delle loro fantasie. Il nome è chiaro nelle loro teste da tempo, prima ancora che ci fosse un indirizzo, o un menu. Nello spiegare da dove viene ridono, scherzando sulle possibili interpretazioni, su quanto possa anche essere usato per giustificare ogni scelta facciano o faranno. Ma è soprattutto «un modo per raccontare la voglia di trovare un'armonia tra tanti elementi diversi, a volte anche confliggenti».
«Basta con le cucine a vista - dice Matias Perdomo - il protagonista è chi viene a cenare da noi. Che se vuole...può sbirciare da questa toppa che dà sulla nostra cucina»
Riflesso: il menu degustazione a specchio di Contraste
Uno scorcio della sala di Contraste
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia