07-01-2021
Agnello, crema all’uovo, lievito, puntarelle, tè al grue e caviale, piatto al centro della masterclass per Identità on the road di Anthony Genovese, chef del Pagliaccio di Roma (2 stelle Michelin). Per vedere tutte le lezioni della nostra piattaforma digitale, clicca qui (per informazioni: iscrizioni@identitagolose.it oppure +390248011841, interno 2215)
«Roma col sole: così bella che non ripartiresti mai». Comincia col sospiro di Paolo Marchi la clip di Identità on the road dedicata a Anthony Genovese, punta di diamante della cucina d’autore capitolina, in via Banchi Vecchi. Il cuoco comincia dai ricordi d’infanzia: «Ho radici calabresi ma sono nato in Alta Savoia. Di quegli anni ricordo il freddo. A mio papà mancava il sole, e a 6 anni mi ritrovavo già a vivere vicino a Cannes». FRANCIA. E l’amore per la cucina, quando nasce? «Non subito perché da bambino volevo guidare i treni: sono cresciuto davanti a una stazione ferroviaria. Poi però mi mandarono a studiare all’alberghiero di Nizza, ma ero negato, mi cacciarono. I miei genitori mi spiegarono con le maniere vivaci che avrei dovuto prendere più sul serio la cosa. Cominciai a lavorare in un ristorantino a 16 anni e mezzo, in Costa Azzurra. Facevo un po’ di tutto. Notata la mia buona volontà, mi mandarono a lavorare allo Chateau Eza, 2 stelle Michelin a Eze, un piccolo comune tra Montecarlo e Nizza. Notai una cura incredibile del prodotto, la qualità di un’anatra, di una faraona, la verdura... Scoccò la passione».
Con il team
Anthony Genovese, classe 1968
Pronti per la preparazione di Agnello e puntarelle
Primo impiatto
di
A cura della redazione di Identità Golose
Andrea Pasqualucci e Gastone Pierini, ristorante Moma, Roma
Il Sandwich di fiori di zucca di Gusta, piazza Carlo Magno 13, Roma