03-05-2020
I lanci dei miei servizi a Striscia la notizia sono uno più simpatico dell’altro, da sempre, dal primo Capolavoro italiano in cucina il 3 dicembre, protagonista Ernesto Iaccarino con il Vesuvio di rigatoni, conduttori Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti. Martedì però Michelle Hunziker, nel rivolgersi a Gerry Scotti, ha fatto qualcosa di più nel lanciare il risotto dei fratelli Costardi: «Ora diamo la linea a colui che secondo me è l’unico uomo in grado di mangiare più di Gerry, il nostro amico Paolo Marchi».
Bob Noto, il miglior palato degli ultimi 25 anni, scomparso a 61 anni nel 2017
E che gusto sempre diverso sprigionano i Costardi da Cinzia, albergo e ristorante a Vercelli, anche in un servizio che giocoforza mi ha visto intervistarli da casa via skype. Li ho conosciuti nel 2006 e subito mi colpì, come mi hanno ricordato nel servizio, che la somma dei loro anni era inferiore alla mia età: io 51
I Costardi sono sinonimo di riso e risotti, ben oltre la ventina in carta e mai un unico risottino per due, un condimento e nessuna alternativa. Ma non basta esaltare il prodotto bandiera del Vercellese, serve anche comunicare e in questo decisivo fu l’apporto di Bob Noto, un fotografo e grafico dal palato finissimo, salito in cielo troppo presto, nel marzo 2017, all’età di 61 anni: «Bob è stato fondamentale per noi, è lui che ha disegnato le etichette delle nostre lattine e pensare che non ha mai fotografato i nostri piatti perché quando veniva a trovarci da Torino a Vercelli a tavola faceva le ore piccole al punto che poi voleva solo tornare a casa».
E dire che se c’è un riso che nessuno ama mai è quello al pomodoro, esatto contrario della popolarità della pasta al pomodoro. Ha spiegato Manuel: «Tutti e due abbiamo fatto l’asilo dalle suore e tutti e due mangiavamo almeno una volta la settimana un riso al pomodoro slavato, che non era coloro rosso e risultava acidissimo. Così abbiamo voluto riscattarlo dedicandoci alla ricerca del miglior pomodoro possibile, con una acidità bassissima. Ne usiamo uno pugliese che ci permette di realizzare un riso che abbia le sembianze di una pasta rossa».
Paolo Marchi mostra ai fratelli Costardi la sua lattina di Risotto al pomodoro, usata secondo copione come portapenne
E a linea ridata allo studia, la Hunziker ha avuto una battuta molto felice: “E poi si parla male del cibo in scatola, averne di barattoli così». Verissimo.
Nota finale: chi desiderasse vedere o rivedere la puntata deve cliccare qui, mentre per la ricetta si deve fare altrettanto qua.
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi