La cultura gastronomica italiana è uno scrigno di meraviglie, di specialità locali, a volte localissime, le cui storie affondano nelle storie delle generazioni che hanno tramandato ricette, tecniche e ingredienti. Non fa certamente eccezione la Sardegna, che sarà protagonista della prossima cena a Identità Golose Milano, giovedì 20 marzo, con la cucina di Marina Ravarotto, chef e anima del ristorante ChiaroScuro di Cagliari.
Ravarotto è però originaria della Barbagia, e lo stesso nome scelto per la sua insegna cagliaritana ha profonde radici culturali, ispirandosi ad un'opera di Grazia Deledda, la celebre scrittrice di Nuoro. In perfetta coerenza con questa ispirazione letteraria, anche il menu che propone da ChiaroScuro è strutturato in capitoli. Le proposte culinarie sono autenticamente barbaricine, con particolare attenzione alla tradizione gastronomica di Nuoro. La chef realizza questi piatti con maestria, selezionando attentamente le materie prime e applicando tecniche di cucina moderne che valorizzano i sapori e gli aromi tradizionali senza alterarne l'essenza.

Marina Ravarotto al lavoro sui filindeu

Un intreccio delicatissimo
E questo sarà il racconto che porterà a Milano tra pochi giorni, con in particolare una straordinaria rarità a prendersi il ruolo principale: come ha dottamente raccontato
Manolo Orgiana in questo articolo, con
Marina Ravarotto in via Romagnosi 3 arriveranno i rari e preziosi, e soprattutto deliziosi,
filindeu, chiamati anche "I fili di Dio". Questa pasta così preziosa si può fare solo a mano, partendo da un impasto a base di semola di grano duro e acqua. La tecnica consiste nel manipolare e tirare l'impasto fino a creare filamenti finissimi, disposti poi in tre strati sovrapposti ed essiccati su una base rotonda. La preparazione è così elaborata, così delicata, che pochissime donne in Sardegna ne conoscono ancora la tecnica, facendo dei
filindeu non solo una rarità gastronomica, ma un autentico tesoro culturale, di cui Ravarotto è una vera custode.
Come nel suo stile, la chef barbaricina li proporrà seguendo i dettami della tradizione, anche se aggiornata: infatti saranno cotti in brodo di pecora chiarificato, per poi essere arricchiti di sapore dall'incontro di due pecorini, uno fresco e l'altro semistagionato.
Ma le specialità nuoresi si incontreranno in tutto il menu, partendo da un antipasto che affonda le radici nelle memorie della Sardegna, proseguendo con un classico Agnello accompagnato dal delizioso carciofo spinoso e terminando con un'altra preparazione tradizionale: la S'aranzada. Questo dolce nasce dall'armoniosa unione di pochi elementi: buccia d'arancia, miele e mandorle, fusi insieme in una ricetta che nella sua semplicità raggiunge una sofisticata eleganza. Il miele avvolge e abbraccia, le mandorle apportano una piacevole consistenza croccante, mentre la scorza d'arancia dona un intenso profumo agrumato.
Ecco il menu completo della serata:
Memorie sarde
Su Filindeu cotto nel brodo di pecora chiarificato e pecorino
Agnello I.G.P in oliocottura accompagnato da carciofo spinoso sardo
S'Aranzada
Come sempre, il menu sarà proposto al prezzo di 85 euro a persona, vini inclusi. Vi aspettiamo giovedì 20 marzo: per prenotare il vostro posto, visitate subito il sito ufficiale dell'Hub.