04-09-2020
Insieme ad Andrea Ribaldone, coordinatore delle cucine dell'Hub, i protagonisti della prima serata della nuova stagione di Identità Golose Milano
Una serata di festa e di condivisione: voleva essere questa la prima cena della terza stagione di Identità Golose Milano e così è stata. Sia per il pubblico, che ha riempito tutti i tavoli a disposizione in piena sicurezza, sia per la squadra di chef che Paolo Marchi ha invitato per questo appuntamento di giovedì 3 settembre.
Una squadra scelta per rappresentare la grande Milano in cucina, così come la seconda serata chiamerà a raccolta quattro prestigiosi chef da diversi luoghi d’Italia: esattamente come accadde per l'inaugurazione del primo Hub Internazionale della Gastronomia, nel 2018.
Gli chef ospiti con Paolo Marchi
...e con Paola Valeria Jovinelli e Claudio Ceroni
Vogliamo rivivere insieme questa cena, sia con le foto scattate da OnStageStudio, sia con le parole dei protagonisti, a cui abbiamo chiesto di raccontare i piatti che hanno studiato per questa occasione, ma anche di condividere con noi i loro pensieri su questo tema che ci sta a cuore: la rinascita.
Il piatto: Pomodoro pelato e basilico
«Il senso di questa parola, applicata alla nostra situazione di oggi, per me è racchiuso nell'idea di continuare in quello che facevo prima, ma avendo maggiore attenzione a ogni dettaglio della quotidianità. In particolare valorizzando il nostro gruppo di lavoro, la nostra squadra, le tante persone che sono con noi. E' sempre più importante poter confidare in un gruppo di persone che ti seguono e sposano la tua filosofia. L'ho capito ancora di più durante il lockdown perché, anche se a distanza, abbiamo creato una comunicazione tra di noi, uno scambio ricco e profondo, per lavorare insieme, avere nuove idee e creare nuovi piatti. Questo mi ha fatto vedere cose che forse, nella vicinanza di tutti i giorni con ognuno di loro, non realizzavo così chiaramente, ed è stato bello e importante».
Il piatto: Salsa di fichi in carpione, pomodoro alla vaniglia, semi di basilico e riso
«Questa parola oggi per me significa rispetto nei confronti degli altri, impegnarsi a fondo, con tutte le proprie forze, nel mestiere del cuoco in questo momento duro. Per me si tratta di una nuova partenza, da qui ci giochiamo la partita nei prossimi mesi, in base a come sapremo convivere: con il virus, ma soprattutto tra noi esseri umani, con il rispetto che sapremo dimostrarci. Mi auguro anche di riuscire a non riprendere esattamente come prima: vorrei essere più oculato, più capace di gestire le mie energie e il mio tempo con la mia famiglia. Voglio divertirmi di più, nel vivere con la mia famiglia e nel godermi la mia passione per la cucina. Non è un lavoro per me, se sono qui oggi è perché questa è la mia grande passione».
Il piatto: Maialino di Cinta Senese croccante, morbido al miele di sulla e mostarda di frutta
«In un momento come questo è fondamentale non perdere la propria identità, restare fedeli alla propria filosofia di cucina, continuare a migliorarsi ogni giorno e reinventarsi. La rinascita, anche dopo un momento duro, può diventare qualcosa di positivo proprio perché è un'occasione per reinventarsi, per affrontare la realtà con ancora più grinta e voglia di fare. Dobbiamo metterci tutto di noi stessi, perché è quello che merita l'Italia. La rinascita diventa una grande ricchezza se si parte da una filosofia di cucina in cui si crede profondamente e da un'identità coerente e solida».
Il piatto: “GOloCITY!” cialda di fichi bianchi del Cilento IGP, crema di gorgonzola erborinato DOP e sorbetto all’olio extra vergine di oliva selezione FUSTO Milano
La pralina: “OMAGGIO A MILANO” al cioccolato Manjari 64% Valrhona con zafferano sardo e una selezione di sette tipi di mandorle della Val di Noto
«Questa nuova avventura di Fusto Milano rappresenta per me una vera rinascita. Riparto da zero e rinasce l'idea stessa di Gianluca Fusto: fino ad ora sono stato un solista, un globetrotter che girava il mondo con la sua pasticceria. Oggi ho deciso di ritornare a Milano e ricominciare da zero, seguendo il filo conduttore di una pasticceria che nasce dal rispetto della materia prima, che nasce da un filo logico, da un ragionamento. Voglio alleggerirla, esaltandone la parte emozionale, andando oltre un'idea di dolce fredda, pesante, grassa, come se non ci fosse una vera stagionalità degli ingredienti a dare un senso al nostro lavoro. Per me la pasticceria è veramente un universo che nasce dall'ingrediente: la mia idea è quella di fare rinascere la pasticceria e da qui nasce anche l'idea, il mio slogan, di "pasticceria artigianale contemporanea"».
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano
di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia