Quello Milano Food and Wine festival è un arrivederci all’anno prossimo. Helmut Köcher sorride e non nasconde la sua soddisfazione alla conclusione della seconda edizione della manifestazione, che va a braccetto con il congresso di Identità Milano. “E’ stata una manifestazione molto positiva – commenta l’ideatore del Merano Wine Festival, che ha avuto questa piacevole parentesi milanese – Ero un po’ scettico sulla risposta dei milanesi, ma alla fine è andata molto bene. C’è stato molto pubblico, tante persone interessate, che non sono entrate solo per bere, ma soprattutto per conoscere. Anche i produttori hanno avuto riscontri positivi. I bilanci li faremo a freddo, ma direi che siamo davvero molto contenti”.

Christian Milone della Trattoria Zappatori di Pinerolo: sua la Pancia di maiale alla birra, patate e cicoria di campo
L’ultima giornata, come le altre, è stata un trionfo di abbinamenti tra cibo e vino, grazie anche alle preparazioni di
Massimo Spigaroli (
Antica Corte Pallavicina, Polesine Parmense, Parma), che ha dato una dimostrazione della sua professionalità, preparando davanti a tutti un culatello pronto per essere messo a stagionare. Una lavorazione “sartoriale”, che ha ipnotizzato i visitatori. E poi ancora
Fabio Barbaglini (
Antica Osteria del Ponte, Cassinetta di Lugagnano, Milano) , con la brandade di stoccafisso apprezzata per l’intensità aromatica, e
Christian Milone (
Trattoria Zappatori a Pinerolo) che ha “giocato” con la birra, con una pancia di maiale morbida e gustosa. E quindi è arrivato il “Costardi’s tomato rice”, l’omaggio in barattolo di
Andy Wharhol di
Christian e Manuel Costardi (
Cinzia – Da Christian e Manuel a Vercelli). Dulcis in fundo, l’imperdibile trionfo dei dolci di
Enrico Cerea (Da Vittorio a Brusaporto, Bergamo).
Per il vino, c’era solo l’imbarazzo della scelta. Ci sono i particolari bianchi di Movia dalla Slovenia, con Chardonnay e Ribolla che non possono fare altro che stupire l’attento assaggiatore. Tornando in Italia, Torre Rosazza presenta una Ribolla Gialla 2011 di un’ottima freschezza e un Friulano complesso e fruttato. L’anima irpina dell’azienda Joaquin si sente pienamente nel loro Fiano d’Avellino 2009, un vino ricco, complesso e con una struttura tale da prestarsi anche a lunghi affinamenti.
Senza dimenticare i vini di
Villa Job di Pozzuolo del Friuli, il passaggio ai grandi rossi è consequenziale: tanti e tutti buoni gli amaroni presenti tra i 75 stand degli altrettanti espositori del
Milano Food and Wine Festival.
Allegrini così come la
Casa Vinicola Sartori e
Tommasi viticoltori, nomi molto importanti della Valpolicella, sono affiancati ad aziende giovani, se non addirittura giovanissime, come
Terre di Leone, della quale segnaliamo in particolare il
Dedicatum, un Rosso Veronese Igt realizzato con addirittura 14 uve differenti, tutte tipiche della zona della Valpolicella: insomma, il territorio racchiuso in un’unica bottiglia.
Rossi anche con i Lambruschi di Cleto Chiarli e Medici Ermete, ma anche Chianti, Brunello di Montalcino, Barolo e Barbera d’Asti. In pratica, un prezioso giro d’Italia in 300 vini. La conclusione è affidata, ovviamente a Köcher: “E’ andato tutto bene, nonostante la neve… Ci rivedremo sicuramente l’anno prossimo, ormai il binomio con Identità Golose è consolidato”.