11-02-2013

MFWF, epilogo col botto

Risotti, ravioli, maiali, dolci. Ghiottonerie in dirittura al Milano Food & Wine Festival

I fratelli Manuel e Christian Costardi del ristora

I fratelli Manuel e Christian Costardi del ristorante Cinzia di Vercelli rimestano il Costardi’s tomato rice, omaggio a Andy Warhol , tra gli assaggi che hanno sbancato al terzo giorno del Milano Food and Wine Festival

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Massimo SpigaroliRavioli di fonduta di tosone e culatello su crema di cimette di rape

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Massimo Spigaroli: Ravioli di fonduta di tosone e culatello su crema di cimette di rape
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Massimo Spigaroli: Ravioli di fonduta di tosone e culatello su crema di cimette di rape

Fabio Barbaglini dell'Antica Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano: Brandade di stoccafisso con salsa di prugne e radici croccanti

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Massimo Spigaroli: Ravioli di fonduta di tosone e culatello su crema di cimette di rape













Fabio Barbaglini dell'Antica Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano: Brandade di stoccafisso con salsa di prugne e radici croccanti

Quello Milano Food and Wine festival è un arrivederci all’anno prossimo. Helmut Köcher sorride e non nasconde la sua soddisfazione alla conclusione della seconda edizione della manifestazione, che va a braccetto con il congresso di Identità Milano. “E’ stata una manifestazione molto positiva – commenta l’ideatore del Merano Wine Festival, che ha avuto questa piacevole parentesi milanese – Ero un po’ scettico sulla risposta dei milanesi, ma alla fine è andata molto bene. C’è stato molto pubblico, tante persone interessate, che non sono entrate solo per bere, ma soprattutto per conoscere. Anche i produttori hanno avuto riscontri positivi. I bilanci li faremo a freddo, ma direi che siamo davvero molto contenti”.

Christian Milone della Trattoria Zappatori di Pinerolo: sua la Pancia di maiale alla birra, patate e cicoria di campo

Christian Milone della Trattoria Zappatori di Pinerolo: sua la Pancia di maiale alla birra, patate e cicoria di campo

L’ultima giornata, come le altre, è stata un trionfo di abbinamenti tra cibo e vino, grazie anche alle preparazioni di Massimo Spigaroli (Antica Corte Pallavicina, Polesine Parmense, Parma), che ha dato una dimostrazione della sua professionalità, preparando davanti a tutti un culatello pronto per essere messo a stagionare. Una lavorazione “sartoriale”, che ha ipnotizzato i visitatori. E poi ancora Fabio Barbaglini (Antica Osteria del Ponte, Cassinetta di Lugagnano, Milano) , con la brandade di stoccafisso apprezzata per l’intensità aromatica, e Christian Milone (Trattoria Zappatori a Pinerolo) che ha “giocato” con la birra, con una pancia di maiale morbida e gustosa. E quindi è arrivato il “Costardi’s tomato rice”, l’omaggio in barattolo di Andy Wharhol di Christian e Manuel Costardi (Cinzia – Da Christian e Manuel a Vercelli). Dulcis in fundo, l’imperdibile trionfo dei dolci di Enrico Cerea (Da Vittorio a Brusaporto, Bergamo).

Per il vino, c’era solo l’imbarazzo della scelta. Ci sono i particolari bianchi di Movia dalla Slovenia, con Chardonnay e Ribolla che non possono fare altro che stupire l’attento assaggiatore. Tornando in Italia, Torre Rosazza presenta una Ribolla Gialla 2011 di un’ottima freschezza e un Friulano complesso e fruttato. L’anima irpina dell’azienda Joaquin si sente pienamente nel loro Fiano d’Avellino 2009, un vino ricco, complesso e con una struttura tale da prestarsi anche a lunghi affinamenti.

foto Stefania Ciocca

foto Stefania Ciocca

Senza dimenticare i vini di Villa Job di Pozzuolo del Friuli, il passaggio ai grandi rossi è consequenziale: tanti e tutti buoni gli amaroni presenti tra i 75 stand degli altrettanti espositori del Milano Food and Wine Festival. Allegrini così come la Casa Vinicola Sartori e Tommasi viticoltori, nomi molto importanti della Valpolicella, sono affiancati ad aziende giovani, se non addirittura giovanissime, come Terre di Leone, della quale segnaliamo in particolare il Dedicatum, un Rosso Veronese Igt realizzato con addirittura 14 uve differenti, tutte tipiche della zona della Valpolicella: insomma, il territorio racchiuso in un’unica bottiglia.

Rossi anche con i Lambruschi di Cleto Chiarli e Medici Ermete, ma anche Chianti, Brunello di Montalcino, Barolo e Barbera d’Asti. In pratica, un prezioso giro d’Italia in 300 vini. La conclusione è affidata, ovviamente a Köcher: “E’ andato tutto bene, nonostante la neve… Ci rivedremo sicuramente l’anno prossimo, ormai il binomio con Identità Golose è consolidato”.

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Massimo SpigaroliRavioli di fonduta di tosone e culatello su crema di cimette di rape

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Massimo Spigaroli: Ravioli di fonduta di tosone e culatello su crema di cimette di rape
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Massimo Spigaroli: Ravioli di fonduta di tosone e culatello su crema di cimette di rape

Fabio Barbaglini dell'Antica Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano: Brandade di stoccafisso con salsa di prugne e radici croccanti

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Massimo Spigaroli: Ravioli di fonduta di tosone e culatello su crema di cimette di rape













Fabio Barbaglini dell'Antica Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano: Brandade di stoccafisso con salsa di prugne e radici croccanti

Primo piano

Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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