crediti: Brambilla - Serrani
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Una rondine può aver smarrito la strada, ma quella che solca la cucina italiana è una primavera in piena regola. Di quelle così radiose che non ci si può esimere dal cestinare il calendario ingiallito. La renaissance si chiama Cogo, Boer, Donati. Last but not least Christian Milone della Trattoria Zappatori. Hirundines rusticae di una cucina che riporta il sole. Luminosa, istintiva, propensa al viaggio nell’immaginazione. Fra uniformità e varietà, nello stormo Christian non risalta solo per le sue stramberie. La cresta bionda sotto la toque, il tatuaggio sotto la divisa, la fuoriserie veloce come la lingua e la battuta. Professionalmente più giovane della sua età anagrafica (è una classe 1979), figlio d’arte di papà Franco e mamma Teresina, prima di decidersi ad allacciare il grembiule è stato un ciclista professionista. Maturando l’ebrezza dell’accelerazione che spettina i suoi piatti migliori. Tanto che non si può mancare di scomodare la dromocrazia di Paul Virilio, quel potere della velocità che informa i nostri tempi. “Vitesse oblige”, scrive il filosofo francese: “prendere velocità è sempre prendere il potere”. Il giro d’Italia prosegue sui circuiti gastronomici, la maglia rosa occhieggia dalla divisa socchiusa. A sfrecciare però è la Gastronavicella, un parallelepipedo di vetro appoggiato in un cortile di Pinerolo come un ufo, a ridosso della trattoria color carminio consacrata a una cucina di territorio tanto solida quanto fuori dal tempo. È la palestra di Christian, che con eteroglossia perfetta appronta a fianco, sul metronomo di un giardinetto zen, i suoi Onci, Oggetti Commestibili Non Identificati secondo l’acronimo di Claude Fischler. Forte di materie prime in gran parte autoprodotte (gli ortaggi a punti di maturazione impossibili del padre, coltivatore e raccoglitore, in futuro anche allevatore di carni dimenticate), osa il ritmo binario di abbinamenti ostici e rivelatori, sotto il segno di un’eleganza gustativa fatta di sfumature microsensibili che denotano un profondo senso del gusto.
Classe 1979, Christian Milone è figlio d’arte del padre Francesco, cuoco della Trattoria Zappatori. Perfezionatosi a fianco di Enrico Crippa, che considera il suo maestro, dal 2012 affianca all’indirizzo di famiglia, passato sotto il suo controllo, la Gastronavicella, consacrata alle ricette creative
di
Umbra di Perugia con residenza a Bologna, è giornalista e scrittrice di cucina. Tra i numeri volumi tradotti e curati, spicca "6, autoritratto della Cucina Italiana d’Avanguardia" per Cucina & Vini
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L'affissione del simbolo di Luogo Divino