29-09-2012

E' di Alice il cous cous delle meraviglie

Sgombro o agnello Francia sempre prima, Italia ok per il pubblico. Le sorprese Egitto e Palestina

Alice Delcourt, chef del ristorante Erba Brusca su

Alice Delcourt, chef del ristorante Erba Brusca sui Navigli a Milano. Ha vinto per il secondo anno consecutivo il Cous Cous Fest a San Vito Lo Capo. Nel 2011 decisivo un cous cous di sgombro, questa volta di agnello

Passa un anno, gli sgombri vanno in pensione, irrompe l’agnello, ma la vincitrice del Cous Cous Fest a San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani, è sempre lei, la francese Alice Delcourt, anima cucinante dell’Erba Brusca sull’Alzaia Naviglio Pavese a Milano e qui in Sicilia accompagnata da Francesca Cassis, italiana (friulana per la precisione) a dispetto del cognome che evoca kir royale e gite alle Calanque.

Il Cous cous di uovo e ceci dell'Egitto, trofeo Cheap&Tasty (basso costo/tanto gusto)

Il Cous cous di uovo e ceci dell'Egitto, trofeo Cheap&Tasty (basso costo/tanto gusto)

E come l’autunno scorso (che qui nel Trapanese è ancora in verità piena estate, 34° ieri sera alle ore 20), anche stavolta Alice non ha superato la semifinale. La giuria popolare, forte di 100 appassionati, mercoledì aveva preferito al suo il cous cous di rombo dell’Italia, ottimo a sua volta e vittorioso nella finale “amateur” di ieri a livello di sfida a tre con Marocco e Senegal. Applausi quindi anche per il terzetto composto dalle sanvitesi Piera Spagnolo e Katia Abrignani e dal lecchese Fabrizio Ferrari, chef e patron del Porticciolo 84 a Lecco, vincitore a giugno nella selezione per completare il team azzurro.

Premio per la miglior presentazione, trofeo “anche l’occhio vuole la sua parte”, diviso a pari merito da Palestina (personalissimo oscar sorpresa per il Cous Cous ceci e pollo) e Marocco (agnello e frutta secca), con i “milanesi” Mohamed Alì padre e Mohamed Alì figlio, titolari del Pasto Giusto in via Bruno Cesana, telefono +39.02.2822744, bravi, come Egitto, ad aggiudicarsi con un Cous cous di uovo e ceci il trofeo Cheap&Tasty, basso costo/tanto gusto. Ottima preparazione, con la panna acida alla base, il cous cous sopra, quindi zucchine, carote e cipolle stufate bene, cannella tutt’attorno e l’uovo strapazzato, un tocco di Asia pensando a riso e tagliatelle di Cina e Giappone e bontà di laggiù.

Cous cous di rombo confit al profumo di finocchietto di Fabrizio Ferrari, Italia

Cous cous di rombo confit al profumo di finocchietto di Fabrizio Ferrari, Italia

Queste le motivazioni della giuria della critica: “CHEAP & TASTE: Piatto povero per tradizione, il cous cous vittorioso sublima questo concetto di risparmio economico, ma senza penalizzare la qualità e il sapore. Vince l’Egitto, perché ha saputo sommare alle note felice di un cous cous di verdura il sentore della cannella e la ricchezza dell’uovo. Non c’è nulla di più buono a così poco prezzo”.

“PRESENTAZIONE: Grande il lavoro per la giuria nell’individuare la miglior presentazione. Tanti gli spunti felici e due che in 10 esperti non si è riusciti a dividere. Il premio viene così assegnato a pari merito, al palazzo segreto del Marocco e alla ruspante ricchezza del cous cous di pollo della Palestina”.

MIGLIOR COUS COUS 2012: In una edizione di una qualità media particolarmente elevata, senza nessuna preparazione deludente e 3 o 4 vette di grande intelligenza e sapienza, vince il cous cous che meglio ha saputo coniugare la tradizione con la creatività dell’alta cucina contemporanea. Cambiano i prodotti, ma non il risultato finale: vince la Francia, per il secondo anno consecutivo, grazie alla bravura di Alice Decourt che nel 2011 stupì con un cous cous di pesce e adesso ribadisce la sua bravura con uno di agnello”.

Diatou Ba, Senegal
 

Diatou Ba, Senegal

 

Anche lo scorso anno, due vincitori diversi, la Francia per gli esperti e il Senegal per il pubblico, stessa cuoca, Diatou Ba, ma stavolta più simpatica che concentrata sul piatto. Importante notare come nel 2011 due finalisti delusero profondamente, stavolta nessuno. Però rimane netta la distanza tra chi fa cucina “casalinga”, anche se al ristorante, e chi è un professionista dei fornelli, che si informa e si aggiorna, che conosce le tecniche e le mette al servizio della pietanza, che aggiunge e toglie con intelligenza, che va oltre quel “così faccio da sempre, e mia madre anche e la nonna pure” che è il limite di tanti. In tal senso meritano un encomio speciale Romo Musallam e Sana Nizam Saleh Saleh, cuochi palestinesi con locale a Ramallah che non è esattamente come avere un’insegna a Roma, Parigi o Cadice. Il loro Cous Cous di pollo e ceci merita un encomio speciale anche perché ha lottato fino all’ultimo con quelli di Italia e Francia per la vittoria assoluta.


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a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
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