Fiumicino, per tutti, è l’aeroporto più grande d’Italia, pochi invece sanno che da meno di trent’anni, dal 6 marzo 1992, Fiumicino è un comune a se stante, fino ad allora una circoscrizione di Roma; Isola sacra, Fregene e Maccarese le tre frazioni più famose. Come è stato ricordato in una cena domenica 12 dicembre al Castello di Maccarese, di proprietà della famiglia Benetton come l’azienda agricola a esso collegato, c’è vita e qualità anche alle spalle dell’hub romano, basterebbe voltare le spalle alla capitale e farsi portare verso spiagge e mare. In sé ben pochi chilometri, uno in linea d’aria ma uomini e donne non hanno ali, quindi ci dobbiamo affidare a servizi e vie pubbliche che hanno del vergognoso. I ricchi e i politici non vanno a svernare lì e nemmeno ad abbronzarsi d’estate.

Il Castello di Maccarese dove il 12 dicembre è stata presentata l'associazione Periferia Iodata che riunisce il meglio dell'offerta gastronomica di Fiumicino
L’area, popolazione residente censita quest’anno 76mila anime, conta, dato di un altro censimento, 800 pubblici esercizi, ben più dei 350 rilevati tempo indietro. Due hanno la stella
Michelin, il
Porticciolo di
Gianfranco Pascucci, fiumicinese da sempre, e il
Tino di
Lele Usai, fiumicinese adottato previo trasloco da Ostia. Loro e altre undici realtà, tra esse due le pizzerie e due le pasticcerie, hanno dato vita all’associazione
Periferia Iodata per predicare qualità, quella legata al territorio e quella dei prodotti. Si dovranno armare di tanta pazienza, tredici su ottocento…
Fondatori dell’iniziativa Gianfranco Pascucci e Lele Usai, insieme a Marco Claroni dell’Orologio e a Benny Gili, della Baia di Fregene. A loro si sono subito aggiunti per Fiumicino: Alessandro Capponi (Host),

Calamari arrostiti alle erbe di macchia, chef Gianfranco Pascucci
Alessandro Pietrini (La Marina), Franco Di Lelio (Pizzeria Sancho), Arcangelo Patrizi (Pasticceria Patrizi), Marco Fiorucci (Gina al Porto Romano) e Luca Pezzetta della Pizzeria Clementina. Per Fregene: Andrea Salce (Il Riviera), Fabio Di Vilio (La Scialuppa Da Salvatore) e Maria Cristina Sebastiani (Rosario). Si attende almeno un’eccellenza per Maccarese e altre ancora da ogni angolo prima dell’estate 2022. Certo che è sconsolante vedere spuntare degli All you can eat cino-giapponesi piuttosto che dei posti spagnoli perché piacciono ai giovani. Le periferie spesso le abbiamo in testa.

Spaghetto alle telline, chef Benny Gili della Baita di Fregene
Ha spiegato il presidente
Pascucci: «Essere periferia in sé non è negativo, lo diventa se non crei nulla. L’associazione nasce per cercare di riunire il territorio e ci piace registrare tanto interesse verso di noi da diverse parti del Paese, ci dà forza e ci fa capire che dobbiamo lavorare bene. Qui c’è tanto, non solamente le telline. Ci sono gli artigiani, ci sono esempi di buone economie, c’è un’importante Asta del pesce con la quale desideriamo avere ottimi rapporti, ad esempio per eliminare le cassette in polistirolo. Tutto con il supporto degli
Ambasciatori del Gusto e di
Fare rete. Avere un pescato di Fiumicino senza più polistirolo, anche a bordo delle imbarcazioni, sarebbe un grande segnale di attenzione verso la sostenibilità ambientale, il mare e

Il cornetto da applausi di Arcangelo Patrizi a Fiumicino
la sua biodiversità. Non solo, se riuscissimo ad abbandonare il polistirolo, potremmo proporre, al pari di altre marinerie italiane, di certificare il nostro pescato attraverso un marchio di ulteriore qualità».
Tante buone intenzioni, come quelle legate ai rifiuti trasportati dal Tevere ad esempio, oppure momenti di educazione, istruzione e formazione professionale hanno scandito i primissimi passi di Periferia Iodata. Per saperne di più c’è un sito, c’è una mail periferiaiodata@gmail.com e c’è un numero utile +39.335.8007127. Bello sapere che abbiamo a che fare con «Una rete di persone a custodia della tradizione, per accompagnarla nel futuro».