29-07-2021
Luca Landi, chef del Lunasia a Viareggio, con il giornalista Andrea Grignaffini
Sono oramai ventun’anni che Luca Landi è impegnato nelle strutture alberghiere di Salvatore Madonna, tra Marina di Pisa, dove arrivò nel 2000, all’età 26 anni, e Viareggio, dove si è trasferito nel gennaio 2016 cambiando hotel e ristorante, per forza, ma non insegna perché è stato lo chef del primissimo Lunasia e lo è tuttora dell’attuale. Si chiama infatti Lunasia anche il locale del Plaza e De Russie, un 5 stelle lusso ristrutturato tra il settembre 2017 e il luglio 2019. Il tempo di convincere di nuovo la Michelin a riconoscergli la stella, ed ecco scoppiare la pandemia. Che non è affatto un pessimo ricordo, ma un incubo ancora ben presente.
Luca Landi: Anguilla BBQ, laccata alla giapponese, con lattuga bruciata, aceto di lamponi, scalogno Landi è lucchese, di Bagni di Lucca, alle spalle del capoluogo e di Pescia e prima della Garfagnana e dell’Abetone. Proprio per questo, è facile per lui sentirsi incasellato come garfagnino, errore da evitare. Visto che siamo in Toscana, regione i cui abitanti sono attentissimi a ogni loro confine, Luca si arrabbia perché non lo è. Lui è un lucchese proiettato verso il mare, l’esatto opposto dell’altra metà della sua provincia. E nei suoi piatti c’è moltissima Versilia se pensiamo ai prodotti, meno se prestiamo attenzione alle ricette in sé.
Luca Landi: Anguilla BBQ, laccata alla giapponese, con lattuga bruciata, aceto di lamponi, scalogno
Lasciamo stare il primo Landi, quello di un albergo che Salvatore Madonna ha dato in gestione, e concentriamoci su quello del Plaza. L’ho applaudito per la coerenza. Propone la sua cucina che nasce da esperienze che hanno ben poco di italiano. Questo perché il toscano, tra innovazione e tradizione, ha sempre sposato la prima «e non vedo perché dovrei abiurarla ora che c’è il covid e
"Cartellata" pasta farcita di razzå e telline, pepe nero, tartufo, spinaci, omaggio salato di Luca Landi alle cartellate natualizie pugliesi (e dolci)
Con il Plaza in ristrutturazione, da fine estate 2017 è stato, per aggiornamento e nuove coordinate, sei mesi al Manresa di Dave Kinch in California, poi a Chicago all’Alinea di Grant Achatz, dove ha studiato più scenografia che cucina, e da Smyth dove tendono a dare forma al concetto di “la campagna nel piatto”, in inglese “farm in a plate”. E nell’estate 2019 il Giappone, al Ryugin di Seiji
Luca Landi: Linguina in estratto di verdure estive, calamaro, fiori di zucca e briciole di pane Yamamoto. E allora ecco una esemplare Anguilla BBQ, laccata alla giapponese, con lattuga bruciata, aceto di lamponi, scalogno, lattuga di mare arrostita e aria di riso rosso di Massarosa. E parlando poi con Luca ti spiega quanta storia puoi conoscere a Massarosa, primo luogo in Italia a vantare una risaia. A metà Settecento.
Luca Landi: Linguina in estratto di verdure estive, calamaro, fiori di zucca e briciole di pane
La “Cartellata” è invece una pasta ripiena che, nella forma, omaggia le cartellate pugliesi, dolce natalizio con miele o vin cotto. In questo caso è una pasta farcita con razza e telline, aria di fegato dello stesso pesce. La Linguina in estratto di verdure estive, calamaro, fiori di zucca e briciole di pane è un primo più chiaro, “facile”, perfetto per introdurre il nasello cotto sul teppanyaki, un
Nota conclusiva: Landi non fa sfoggio di tatuaggi beceri, non urla né usa i social come clava o come vetrina sul nulla, è serio, lavora e si aggiorna. Forse questo mix, in un’Italia dove c’è chi, anche tra i miei colleghi, predilige i primi fattori e snobba i secondi, non lo aiuta nell’essere giudicato seriamente e serenamente. Peccato.
Pagina a tutta acquolina, uscita ogni domenica sul Giornale dal novembre 1999 all’autunno 2010. Storie e personaggi che continuano a vivere in questo sito
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nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi