13-11-2023

Laboratorio Folkloristico: a Pomigliano d'Arco (Napoli), cultura popolare in formato cocktail

Un po' contadina, un po' operaia: è l'essenza della cittadina campana a ispirare la carta di questo nuovo cocktail bar, che ospita al suo interno una distilleria, oltre che un palco per la musica live. Al centro della creatività, il territorio

Giacomo Nicoletti è il bartender di Laboratorio F

Giacomo Nicoletti è il bartender di Laboratorio Folkloristico, distilleria, cocktail bar e luogo di cultura territoriale a Pomigliano d'Arco (Napoli)

Laboratorio Folkloristico è una fucina di idee e di positività spinte dall’entusiasmo di un gruppo di giovani a Pomigliano d’Arco. Siamo in provincia di Napoli, quella interna, una volta area rurale di grande impulso, poi soppiantata dalla grande industria, quella della Fiat.

L’anima agricola e quella operaia di Pomigliano convivono e diventano fermento creativo in questo cocktail bar, un luogo di incontro e di idee. A dargli forma sono stati tre ragazzi, Francesco Manna, Vincenzo Pagliara e Vincenzo Monda e l’apertura, nonostante fosse a cavallo del periodo difficile che tutti conosciamo, è stata un grande successo. Sanno essere coinvolgenti nel fare cultura del territorio e del mondo multiforme della mixology. Forse uno dei più democratici e creativi, avulso dagli stereotipi, dalle regole esclusive e su quest’impulso Laboratorio Folkloristico è esploso, diramandosi in più contesti che si ritrovano a lavorare insieme.

Alcuni dei distillati e fermentazioni home made

Alcuni dei distillati e fermentazioni home made

Qui si distilla, proprio all’interno del locale; si essiccano essenze diverse per caratterizzare le ricette dei cocktail; si producono un numero considerevole di gin. Poi si coltiva, per mantenere viva l’anima contadina di Pomigliano in un orto ad Acerra; si cucina, per completare e allungare l’esperienza. Si fa musica e, non è un caso, perché il movimento operaio ai tempi della grande industria anni '70, generava gruppi musicali molto seguiti. Dopotutto, questa cittadina è sede del Pomigliano Jazz Fest, a sua volta nato dai circoli dei lavoratori, e che ogni anno ospita nomi internazionali importanti. Nella sala più grande, infatti, c’è il piccolo palco che mette la musica al centro e fa vibrare il laboratorio.

Il banco di Laboratorio Folkloristico

Il banco di Laboratorio Folkloristico

Entrando troviamo subito il grande banco, forse la scelta migliore per accomodarsi e lasciarsi guidare da Giacomo Nicoletti, il giovane bartender che ci ha accompagnato con garbo e passione in un percorso di cocktail tasting, sei per la precisione, ridotti nelle dimensioni per non eccedere nel dosaggio di alcool. Ci dà il benvenuto con Beeing, un progetto che nasce con l’obiettivo di creare i sapori complessi di un vino, senza averlo come ingrediente. Piuttosto utilizzando un prodotto ricavato dalle api, per supportare e salvaguardare l’estinzione di una specie così importante. Il Beeing rosso viene composto da Casamigos Blanco, olive nere caiazzane, lampone e miele di melata di bosco dell’azienda di apicoltura Miel d’Or – poco alcolico. E intanto lo sguardo scorre sull’orto verticale biodinamico che si alterna, alle spalle del banco, con le miriadi di bottiglie e di gin autoprodotti. Scorrendo la carta dei cocktails, nello stile di un quaderno di scuola anni '50, la cura è dettagliata, colta, come ogni particolare di questo progetto molto attuale, eppure così legato alla storia. “Un nuovo viaggio attraverso la territorialità, è la nostra dichiarazione di appartenenza”, si legge in prima pagina, 12 cocktail ispirati ai 12 conti (racconti) pomiglianesi di Vittorio Imbriani, filosofo e politico ottocentesco; i nomi sono in lingua napoletana. Ci colpisce per idea e sapore ‘O vallo e ‘o sorece”, il gallo e il topo, con Clarin di mare, pompelmo, verdello, basilico, dragoncello, aceto di riso e colatura di alici di Cetara Armatore. Pazzesco anche ‘A vicchiarella: cardoncello, Matusalem Platino, chazalettes betulla, Verjus, melograno e tartufo nero di Bagnoli Irpino.

Ai ragazzi piace valorizzare i frutti dimenticati, così ‘E Corna racconta e ci ricorda la peschiola: Nordes gin, assenzio vesuviano, fieno e umeboshi di peschiola (autoprodotto).

Il cocktail ‘A muzzella a base di bullet rye, cedro amalfitano, acero napoletano, foglie di cappero

Il cocktail ‘A muzzella a base di bullet rye, cedro amalfitano, acero napoletano, foglie di cappero

Elegante nei sentori mediterranei c’è poi ‘A muzzella: bullet rye, cedro amalfitano, acero napoletano, foglie di cappero. Da una passeggiata sui Sentieri delle Sirene sulla penisola sorrentina ha preso forma Viola: Perro San Juan, Akvavit, noce di cola, rapa rossa, Verjus e pino del sentiero delle sirene. No/lo Abv è dedicato a chi apprezza la vera essenza di un bar senza sentirsi costretto a bere, mettendo al centro la convivialità e il sentirsi a casa: Amàrico, soda al cedro, propoli. Il fuori carta è un altro mondo in continuo divenire.

La squadra al completo

La squadra al completo

Come già detto, i ragazzi hanno la passione per i frutti dimenticati che utilizzano moltissimo nei cocktail e anche in cucina; li acquistano in Cilento dall’azienda agricola vivaistica Del Duca, e di recente si sono spinti a produrre nel proprio campo ad Acerra. A trasformare questi preziosi ingredienti, troviamo ai fornelli la giovane Emanuela Fontana; la proposta comprende taglieri selezionatissimi con formaggi e salumi campani dei diversi territori, tartare di tonno o di manzo, ma anche piatti, pochi e fatti molto bene.

Laboratorio Folkloristico è aperto tutti i giorni dalle 19.30 alle 21.30 con la proposta aperitivo, oltre e fino all’ 01.00 il cocktail bar e la cucina, mentre il giovedì è prevista la musica live del Laboratorio Sona.

 

 

Laboratorio Folkloristico è in via Roma 1807182 Pomigliano d’Arco (NA) tel. 3515525981 – 081 2788395


Shake & shock

ll mondo dei cocktail e dei bartender raccontati da Identità Golose.

a cura di

Marina Alaimo

nata a Napoli, è giornalista, sommelier e degustatrice Onaf, oltre che di vini ovviamente. Wine & food writer

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