David Kinch
Battuta di mora romagnola con pane croccante di Altamura, salsa al pomodoro del piennolo piccante e marmellata di verzadi Igles Corelli
Hôtellerie Michil Costa, dal FuTurismo all'ospitalità: «Il fascino delle mie strutture? È in ciò che manca»
Luigi Capuano e la moglie Alessia Furbatto. Due punti vendita a Milano e uno a Porto Recanati. Tra le specialità, la pizza fritta, tonda, leggerissima, con ricotta, provola affumicata, cicoli napoletani, basilico e pomodoro
Lunghe code ogni sera, che, per fortuna, vengono smaltite velocemente, con un sorriso e facendo sentire il cliente a proprio agio. A pochi passi dalla vivace Paolo Sarpi, in una via un po’ nascosta rispetto alla passeggiata classica sulla strada pedonale, si nasconde una chicca per gli amanti della pizza.
Capuano’s è l’insegna nata dalla lunga tradizione di Luigi Capuano, napoletano classe 1966 con la pizza nel sangue. A 11 anni rimase colpito dall’atmosfera di Pizzicato, famosa pizzeria vicino a Piazza Plebiscito, dove la madre lo portava per festeggiare le occasioni importanti: la danza della sala, i camerieri eleganti e gentili, i volti felici dei clienti e il profumo del forno lo colpirono così tanto che decise subito che non avrebbe fatto nient’altro nella vita. Già a quell’età iniziò a mettere le mani in pasta e, dopo un lungo percorso professionale, apre la sua prima pizzeria a San Teodoro, in Sardegna, per poi spostarsi nel 2000 a Milano, in Brera, con la volontà di portare nel capoluogo lombardo l’arte della pizza napoletana, quando ancora la “moda” era lontana. Oggi i punti vendita sono due – in via Orseolo e in Londonio 22 - con uno spin off “marino” a Porto Recanati.
Luigi Capuano
Tra le caratteristiche del brand l’attenzione alla sala: la cortesia non manca mai, neppure quando la sala è piena, e questo è un plus che va sempre notato per una buona esperienza gastronomica. Al fianco di Luigi c’è la moglie Alessia Furbatto, che segue, con grande attenzione, la parte della comunicazione e la selezione del personale. «Pizza e sorriso, non c’è una senza l’altro» dice con convinzione. «Per noi è una “questione personale” far star bene il cliente. Non è sempre facile quando la sala è piena, ma il cliente oggi nota che - prodotto a parte, che deve essere sempre di qualità - la gentilezza fa la differenza. Siamo soddisfatti di questi ultimi anni di lavoro e non abbiamo subito grosse flessioni con il Covid. Oggi, che tutto sembra passato, i numeri sono addirittura aumentati, perché le persone hanno ritrovato il piacere di una buona pizza appena sfornata, da gustare al tavolo del ristorante, in mezzo alle altre persone».
L’impasto, preparato con arte e maestria, dà vita a una pizza dalla base sottile e col cornicione soffice, che risulta piacevole fino all’ultimo boccone, senza risultare mai troppo elastico o difficile da masticare. Ottimo il bilanciamento tra i topping e l’impasto, per una pizza golosa e saporita, ma che non “cede” al peso del condimento.
«Amo chiamare i miei locali Pizzeria 7.0 perché il 7 è un numero a cui sono molto affezionato e che da sempre viene associato al concetto della completezza - spiega Luigi Capuano -. Sette sono le note musicali, le virtù, i vizi, i colori dell’arcobaleno e i giorni della settimana. Sette le stelle dell’Orsa maggiore. Inoltre, la pizza si fa con 7 gesti: impastare, lievitare, stagliare, far riposare, stendere, condire e infornare».
La pizza fritta L'Antica con ricotta, cicoli napoletani, provola affumicata e basilico fresco. Buonissima anche d'estate - Foto: Vat
Oltre alla pizza napoletana, tra i must di Capuano’s c’è la pizza fritta, che Luigi pensa come un disco tondo, e non come una mezzaluna. Anche il questo caso, la leggerezza è garantita, nonostante si tratti di un fritto: poco untuosa, arriva al tavolo gonfia e sottile, pronta a far fuoriuscire, al primo taglio, il suo profumo e il morbido ripieno a base di ricotta, provola affumicata, pepe, cicoli napoletani, pomodoro e basilico.
Gli amanti del fritto potranno contare anche sulla pizza fritta in versione light – per così dire – con fior di latte, pomodoro, grana e basilico – oppure sul piatto che unisce i crocchè di patate, gli arancini di riso, zeppoline alle erbe e montanare partenopee…una vera immersione nella tradizione napoletana “da inizio pasto”.
Mariano Capuano
Per quest’estate c’è anche una novità che si chiama Capuano’s love Marche, omaggio al punto vendita di famiglia in provincia di Macerata, che porta sulla tavola milanese un originale cuoppo, che comprende, a sorpresa, le olive ascolane e i cremini fritti artigianali, così buoni perché in equilibrio tra dolce e salato.
Restando sulle novità dell’estate, le pizze diventano più fresche: c’è la Burrata, con pomodorini gialli e rossi, burrata e basilico, la Fiorita, con fiori di zucca, crema di ricotta basilico e grana, la Focaccia con filetti di tonno, cipolla di Tropea e pomodorini, l’ottima Parmigiana estiva, che unisce le fettine di melanzane fritte come da tradizione (ma tagliate sottili per non essere “pesanti”), la provola, salsa di pomodoro datterino e il basilico a crudo.
La Parmigiana estiva - Foto: Annalisa Cavaleri
Chi cerca un’alimentazione veg, di solito ama la pizza integrale con provola affumicata, zucchine, melanzane, peperoni e basilico: al gusto non si rinuncia mai.
Le pizze bellezze d’Italia
Per questa stagione, Lugi Capuano ha pensato a una serie di specialità dedicate alle città italiane, mete di vacanza amate da tutti noi. I topping seguono i prodotti tipici di ogni luogo. C’è la Bronte con provola affumicata, pomodori secchi, crema di ricotta al pistacchio di Bronte e mandorle tostate, la Matera, con peperone crusco, scaglie di caciocavallo, podolico Dop e pancetta, la Gallipoli con salsa di pomodorini, olive nere, capperi, filetti di tonno, stracciatella pugliese e sbriciolata di tarallo, l’Ancona, con provola affumicata, olive ascolane, zucchine, peperoni e melanzane in padella, datterini freschi, basilico e origano.
La pizza Gallipoli, che fa parte della summer edition Bellezze d'Italia
La pizza Bronte con provola affumicata, pomodori secchi, crema di ricotta al pistacchio di Bronte e mandorle
«Abbiamo clienti molto abituali, che vengono da noi anche 3-4 volte a settimana – spiegano Luigi e Alessia Capuano -. Per questo è indispensabile che il nostro menu sia ampio e con molte proposte stagionali. In questo modo, mangiare diventa un gioco e riusciamo a “guidare” l’ospite anche all’assaggio di prodotti tipici che, altrimenti, non avrebbe provato. Spesso chi mangia la pizza è molto abitudinario e non cambia gusto, mentre, a volte, quando si “cambia strada” si possono provare sensazioni nuove. La nostra missione resta, e resterà, quella di far sposare l’impasto classico napoletano, che non si tocca, con quanto di meglio l’Italia ha da offrire. La pizza è il nostro passaporto di identità».
I Capuanelli, impasto della pizza, addolcito e mixato al cacao, fritto e arricchito con goloso cioccolato bianco
Si finisce in dolcezza tornando a Napoli, con la delizia al limone e il babà napoletano, mente i più golosi, che vogliono “pizza fino alla fine”, potranno provare i Capuanelli: l’impasto della pizza viene addizionato al cacao, tagliato a striscioline, fritto e ricoperto di morbido cioccolato bianco. E chi lo dice che la pizza non può essere dolce?
giornalista professionista e critico enogastronomico, è docente di Antropologia del Cibo e food marketing all'Università di Milano e all'Università Cattolica. Studia da anni il valore simbolico del cibo nelle religioni e collabora con alcune delle più importanti testate del settore
Una profumata Margherita della Pizzeria Mascagni a Napoli, indirizzo di lungo corso che coniuga tradizione e ricerca contemporanea
Tra i protagonisti del mese - oltre ad Edoardo Traverso e Andrea Ribaldone che firmano il menu di Identità Golose Milano - ci saranno gli chef ospiti Andrea Leali, Valentino Cassanelli, Salvatore Sodano, Akio Fujita e Alfio Ghezzi, Moorogun Coopen, Luca Marchini, Giuliana Germiniasi, Moorogun Coopen, Antonella Ricci, Vinod Sookar, Francesco e Salvatore Salvo, Domenico Carella, Philippe Léveillé e Alberto Gipponi. Per prenotazioni clicca qui
La pizza Popeye (con spinaci saltati al burro di Normandia, tartare di scottona bavarese, tuorlo d’uovo marinato, Parmigiano Reggiano 36 mesi da vacche rosse e tartufo nero invernale) di Francesco Capece a La Locanda dei Feudi di Pezzano, provincia di Salerno, ma presto sarà inaugurato un locale anche a Milano, si chiamerà Confine - pizza e cantina, in via San Sisto 9
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