15-03-2016
Lorenzo Pillon, dopo la prima puntata in cui ha analizzato le possibilità di incontro tra Pizza e Birra, ci porta questa volta a scoprire come accostare il vino al lievitato più famoso d'Italia
Se pensiamo alla storia e all'enogastronomia del nostro paese arriviamo inevitabilmente al vino. Prodotto vivo per definizione, possiede un profondo legame culturale, storico e pedoclimatico con il territorio da cui proviene. In generale il vino è più abile della birra ad abbinarsi alla Pizza Gourmet. Questo perché ha maggiori elementi gustativi che concorrono all'equilibrio, ha maggiore struttura e alcolicità della maggior parte delle birre e, da sempre, ha come principale obiettivo la finezza, elemento capitale per trasmettere personalità con eleganza, con rispetto verso gli elementi del piatto. I suoi aspetti gustativi fondamentali, che entrano in gioco in questo abbinamento, sono l'acidità e la sapidità. In particolare queste ultime sono capaci di bilanciare la tendenza dolce e la grassezza e sono accentuate dalla presenza delle bollicine. Acidità e sapidità però non dovranno mai essere esagerate, ma controbilanciare una discreta morbidezza, in modo da restituire un vino che, seppur più espresso nelle durezze, sia comunque equilibrato. Nulla sarà allora capace di creare con una Margherita un equilibrio così perfetto e una profondità così appagante quanto uno spumante, un po' più giovane e fresco quando la grassezza del formaggio o di qualche ingrediente aggiunto la farà da padrone (pensate a un salame fresco, della pancetta, o del Brie), un po' più morbido, maturo o dosato quando l'acidità della salsa o la sapidità di qualche acciuga si faranno sentire.
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a cura di
Nato nel 1978, è biologo, o meglio ecologo marino dal 2007, formato all'Universitá di Padova. Cameriere dal 2000, cameriere e sommelier di Grigoris dal 2007. Formazione Ais completa, ma in continua evoluzione, con seminari, eventi e corsi diversi