24-04-2024

Recensioni da chef: la pizzeria Giotto di Firenze, raccontata da Ariel Hagen

La toque del Saporium ha gustato per noi le creazioni di Marco Manzi nelle due sedi dell'insegna fiorentina: «Quella da lui è una sosta sempre golosissima: io parto con le montanare, proseguo facendomi consigliare»

Marco Manzi sul posto di lavoro, alla pizzeria Gio

Marco Manzi sul posto di lavoro, alla pizzeria Giotto di Firenze, due sedi in zona Santa Maria Novella (via Panzani 57) e in zona Novoli (via Francesco Veracini 22)

Marco Manzi si è posto una missione: fare di un piatto popolare come la pizza una vera esperienza sensoriale. Il tramite è l'alta qualità delle materie prime che impiega e il suo tocco ulteriore, da costruttore del gusto. Non è un caso che questo ischitano classe 1990 abbia iniziato la sua carriera come pasticcere, all'Hotel Regina Isabella di Lacco Ameno, sulla celebre isola campana, scegliendo di divenire pizzaiolo solo più tardi; della pasticceria gli sono rimaste la precisione e l'attenzione al dettaglio. Nel 2016 lo sbarco a Firenze e l'apertura del suo primo locale, chiamato Giotto come omaggio all'artista, alla città e all'idea stessa del cerchio perfetto.

La pizza Carbonara

La pizza Carbonara

L'impasto che vi propone si ispira alla tradizione napoletana e rappresenta in pieno l'identità di questo chef pizzaiolo di talento. Quella da lui è una sosta sempre golosissima: io parto con le montanare che fanno da benvenuto, condite con scarola e acciughe o con crema di parmigiano, pomodoro e pesto. Proseguo facendomi consigliare, alla scoperta di topping a volte ideati insieme ad altri miei colleghi chef. Ad esempio, amo la pizza Bistecca, creata con Pasquale Palamaro, che guida i fornelli proprio del Regina Isabella.
 

Da grande voglio essere un filetto al pepe verde, pizza al padellino firmata da Marco Manzi con lo chef Rocco De Santis: stracciatella di bufala, tartare di manzo, crema di pepe verde, polvere di brace, olio extravergine d'oliva al carbone

Da grande voglio essere un filetto al pepe verde, pizza al padellino firmata da Marco Manzi con lo chef Rocco De Santis: stracciatella di bufala, tartare di manzo, crema di pepe verde, polvere di brace, olio extravergine d'oliva al carbone

LA NOSTRA SCELTA
Bistecca: base focaccia, grasso di manzo arrosto, demi-glace, carpaccio di manzo, timo fresco, olio evo Fontana Lupo. Creata con lo chef Pasquale Palamaro, basilico, olio evo Fontana Lupo

LA PIZZA PIÙ CREATIVA
Capricciosa 2.0: fiordilatte di Agerola, prosciutto cotto, salame, porcini, carciofo arrosto, polvere di olive taggiasche, pomodorini semi-dry, basilico, olio evo Fontana Lupo

LA PIZZA VEGETARIANA
Parmigiana: salsa di pomodoro San Marzano Dop, fiordilatte d'Agerola, parmigiana di melanzane, parmigiano reggiano Dop 24 mesi, basilico, olio evo Fontana Lupo

LA PIZZA SIGNATURE
Margherita: pomodoro San Marzano Dop Gustarosso, fiordilatte d'Agerola, parmigiano reggiano Dop 24 mesi, basilico, olio evo Fontana Lupo

PERCHÉ FERMARSI
perché chi ama la semplicità della Margherita qui troverà autenticità nei profumi e nei gusti. All'opposto, chi desidera invece un'esperienza gastronomica più complessa, potrà farsi guidare da Marco Manzi in percorsi di degustazione che spaziano attraverso le diverse espressioni culinarie proposte


Mondo pizza

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a cura di

Ariel Hagen

fiorentino, classe 1993, a lungo braccio destro di Gaetano Trovato all'Arnolfo di Colle Val d'Elsa; prima ancora ha lavorato all'Osteria Romana di Bruxelles, a Le Passage di Rocky Renaud in Francia e sulle Dolomiti con Norbert Niederkofler al St. Hubertus. Dalla primavera 2022 è a capo dei fornelli del Saporium di Borgo Santo Pietro, a Chiusdino, provincia di Siena, e del "gemello" Saporium a Firenze

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