06-05-2023
La vista di cui si gode dal ristorante Torre d’Altamar, passeig de Joan de Borbó 88, +34932210007
Riproponiamo di seguito una delle 10 Storie di Gola che arricchiscono la sedicesima edizione della Guida ai Ristoranti d'Italia, Europa e Mondo di Identità Golose, presentata lunedì 27 marzo e in continua evoluzione. Le Storie di Gola sono itinerari firmati da giornalisti o cuochi: non necessariamente insegne fine dining o trattorie ma inconsueti luoghi del cuore dell'autore, normalmente distanti dalle solite rotte
Ho preso in prestito il titolo – molto calzante – durante un giro in bici in città. Una considerazione breve e concisa su un cartellone pubblicitario, nero su bianco, che fa da motto; nessuno sa di chi o da cosa. Una precisazione che appare in lungo e in largo per tutta la capitale e che rende bene lo status post-pandemia. La Barcellona che una volta conoscevamo non esiste più. La Barcellona gastronomica di una volta, lo stesso. L’essenza resta uguale perché il cliente locale è sempre quello che è: nostalgico e fedele alla tradizione come alla squadra di calcio del cuore. Ma lo spirito e i consumi di un tempo sono altri. Perdiamo i punti di riferimento gastronomici che chiudono senza neanche accorgercene e si spengono le stelle con una traiettoria brillante alle loro spalle. Arrivano anche i meritati pensionamenti, come nel caso di Pintoxo di cui mi manca tanto esser trattata come una “regina” nella Boqueria. Al suo posto, nel mercato principale di Barcellona, continuano come il primo giorno a servire colazioni alla forchetta e caffè con sorriso. Non lontano dalla Rambla continua a far la storia il mitico Bar La Plata, che serve le stesse quattro tapas dal 1945. Un luogo storico in cui mi portavano sempre i miei genitori nelle loro uscite nel Barrio Gotico. Mi portavano anche al Carballeira, il mio ristorante di pesce preferito. A Barcellona ci sono tanti ottimi ristoranti e dal grande calibro, ma se devo dirne uno in particolare… Nella stessa zona si fanno le migliori patatas bravas della città: le hojaldradas dello chef Marc Gascons per l’Informal dell’hotel The Serras, e quelle con la buccia servite da Sagàs. Proseguendo con le insegne degne di nota, è da annotare La Bombeta: da andare e riandare. Qui non si parla inglese e nessuna altra lingua che siano quelle ufficiali nazionali, ma i loro fritti la dicono lunga. Anche Barceloneta ha il miglior ristorante panoramico della città: Torre d’Altamar, con una vista incredibile. Ideale per le occasioni speciali, anche se entrerebbe in sana competizione con altre insegne, alcune abbastanza recenti.
Amar, per esempio. È il ristorante che occupa una delle sale più maestose di Barcellona: quella dell’hotel El Palace, con ingresso indipendente. Una novità che si sposa bene con la città poiché ha saputo recuperare la giusta rotta nel panorama gastronomico e che un tempo si era offerta ad Alain Ducasse. È stato finalmente Rafa Zafra, assieme al suo splendido team, a trasmettere “l’amore” necessario per una cucina imperdibile. Prodotto, servizio e carta all’altezza di questa Barcellona che di tanto in tanto (ri)chiede di essere omaggiata.
Il leggendario Bar La Plata, Carrer de la Mercè 28, +34611647688 (foto tripsanthology.com)
La sala del ristorante Amar all'hotel El-Palace, Gran Via de les Corts Catalanes 668, +34931039988
Gnocchi, Bodega Bonay, Gran Via de les Corts Catalanes 700, +34935458076
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giornalista e comunicatrice gastronomia. Cofondatrice di Gastronomistas. Presenta e modera sessioni culinarie per congressi come Barcelona Gastronomic Forum. Redattrice e autrice di rubriche per più di un decennio per El Mundo, collabora per media specializzati come Time Out, Cuina o Coolt