31-01-2019
Brodo di cipolla, ziti di cipolla e fagiolina del Trasimeno: la ricetta dell'inverno di Andrea Berton
È un piatto che rappresenta l’evoluzione del mio menu “tutto brodo”. Gli ziti di pasta sono realizzati con una gelatina di cipolla, la parte croccante è data invece dal contenuto del sacchettino e dalla fagiolina del Trasimeno.
Brodo di cipolla, ziti di cipolla e fagiolina del Trasimeno
Ricetta per 4 persone
Lo chef Andrea Berton
Per la base di cipolla
3 kg di cipolle bianche pelate, mondate e tagliate a metà Timo, rosmarino, sale, pepe
Per la crema di cipolla
300 gr di cipolle bianche pelate e tagliate a julienne 20 gr di olio extravergine di oliva 15 g di aceto bianco Sale e pepe
Per gli ziti di cipolla
1 kg di base di cipolle Sale 18 g di gelatina kappa Acqua e ghiaccio Maccaron kit
Per il brodo di cipolle
1 litro di base di cipolle 2 gr di agar-agar
Per la Fagiolina del Trasimeno
600 g di Fagiolina del Trasimeno Olio extravergine di oliva 1 mazzo aromatico di aglio, timo e rosmarino 30 g di salsa soia Pepe Brodo di pollo leggero
Per le gallette di riso allo zafferano
200 gr di riso bianco stracotto e privo d’acqua 100 g di Grana Padano grattato 2 g di zafferano in polvere
Per il sacchetto di obulato
1 disco di obulato 1 saldatrice Crostini di riso allo zafferano Fagioli croccanti
Per terminare
Olio al rosmarino Pepe
La sala del Ristorante Berton
Arrostire le cipolle in padella, senza grassi, da un unico lato. Aggiungere sale, pepe e gli aromi. Porre le cipolle condite in sacchetti sottovuoto senza alcun liquido e lasciare marinare per 12 ore in frigorifero a + 4°. Cuocere le cipolle in forno a vapore alla temperatura di 100 C° per due ore. Lasciar raffreddare, aprire i sacchetti sottovuoto e una volta recuperato il liquido di cottura centrifugare le cipolle, unire i due liquidi.
Stufare le cipolle con l’olio extravergine di oliva, bagnare con l’aceto bianco, lasciare evaporare e frullare fino a ottenere una crema liscia. Aggiustare di sale e pepe e mettere in una sac a poche.
Aggiustare di sale la base di cipolle, aggiungere la gelatina kappa e portare a bollore. Immergere il maccaron kit in un ¼ gastronorm da 10 cm. di altezza colmo d’acqua e ghiaccio per 1 minuto. Immergere il maccaron kit ormai freddo nella base di cipolla gelificata per 10 secondi a 60 C° e raffreddare nuovamente. Tagliare tutti gli ziti in formati lunghi 6 cm.
Versare l’agar-agar nel brodo di cipolle ed emulsionare con un minipimer. Portare a bollore il liquido, versare in una placca e abbattere a – 24C°. Una volta che il brodo sarà completamente congelato lasciar scongelare sopra un foglio di etamina umido. Dopo diverse ore recuperare il brodo di cipolle depositato sul fondo.
Versare la fagiolina del Trasimeno in un pentolino e brasarla con un filo di olio extravergine di oliva, la soia, il mazzo aromatico e il brodo di pollo. Cuocere per circa 40 minuti fino a quando risulterà fondente. Frullare 1/3 della fagiolina fino ad ottenere un crema liscia ed omogenea, aggiustare di sale e pepe e riporre in sac a poche. Friggere un'altra parte in olio di semi fino ad ottenere dei fagioli croccanti, salare e lasciare seccare per 2 ore a 40 C°. Infine condire l’ultima parte di Fagiolina con olio extravergine di oliva e aggiustare di sale e pepe.
Frullare il riso con il Grana Padano e lo zafferano fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Versare 20 g del composto in stampi di silicone e cuocere in microonde per un minuto fino ad ottenere un prodotto croccante. Lasciare raffreddare e tagliare in piccoli quadrati.
Chiudere in sacchetti di obulato, 4 crostini di riso allo zafferano e 5 fagioli fritti.
Farcire gli ziti di cipolla con la crema di cipolle. Alternare 5 ziti di cipolla con la crema di fagioli, appoggiare sopra la fagiolina, aggiungere un filo di olio extravergine di oliva e una macinata di pepe fresco. Completare gli ziti adagiando nel piatto un sacchetto di obulato e versare il brodo di cipolla caldo.
a cura di
classe 1970, di San Vito al Tagliamento, è stato uno dei Marchesi Boys. Esperienze: Mossiman’s a Londra, Pinchiorri a Firenze, Louis XV a Montecarlo e la Taverna di Colloredo in Friuli. Tra il 2008 e il 2009 ottiene due stelle consecutive al Trussardi alla Scala di Milano (che ha lasciato nel 2012), impresa riuscita prima proprio solo a Marchesi, con cui ha lavorato tra il 1977 e il 1978. Ha aperto come socio Pisacco e poi Dry, fino al suo Berton, nel dicembre 2013