13-02-2020
Il team del Miramonti l'Altro, guidato da Philippe Léveillé
Philippe Léveillé sarà tra i relatori a Identità Milano 2020, la sua lezione è fissata per sabato 7 marzo alle 15,45, in sala Blu 2, nell'ambito della nuova sezione Identità Eccellenti, e lunedì 9 marzo alle 13,00 in sala Blu 1, terrà una lezione a Identità Naturali con Francesco Bracali e Patrizia Di Benedetto. Ci ha spiegato in anteprima che presenterà un'interpretazione di «un piatto del quale vado pazzo, il fegato alla veneziana», con cipolla cotta nel fieno, il suo brodo ristretto, guancia di maiale, foie gras affumicato...
In questo articolo invece Concetta Bonini ci racconta il "miracolo" della sala al femminile al Miramonti L’Altro di Concesio (Brescia).
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«Non le ho mai scelte perché erano donne. Le ho sempre scelte perché si è dato semplicemente il caso che fossero le più brave». Philippe Léveillé non ha avuto bisogno di applicare alcun principio filosoficamente e politicamente correttivo per introdurre le quote rosa al Miramonti L’Altro, tanto che oggi le 8 donne che gli fanno compagnia in cucina e le 5 che gli governano la sala sono spontaneamente diventate una over quota e rappresentano la spina dorsale dell’identità del suo ristorante.
Dell’identità, sì, «perché se é successo così - racconta Léveillé - è solo grazie al feeling che con ognuna di loro ho stabilito sin da subito, creando un ambiente che oggi mi rende davvero sereno della qualità del nostro lavoro». E si sa che l’armonia di una sala, così come di una cucina, intrinsecamente non è altro che questo: una questione di feeling.
Philippe Léveillé (foto Brambilla-Serrani)
Arianna Gatti premiata come "Miglior sous chef" dalla Guida Identità Golose 2020, nella foto è tra Paolo Marchi e Cristina Mollame, brand manager di Surgital
Léveillé con Daniela Piscini
Léveillé e Arianna Gatti al recente Meet in Cucina Abruzzo, con il nostro Niccolò Vecchia e l'organizzatore Massimo Di Cintio, i due al centro
«Non me ne vanto», dice Léveillé con la mezza voce di chi sa invece che un po’ potrebbe vantarsene: «So però che se le cose funzionano è perché tra di noi c’è non solo la condivisione di una grande competenza ma anche di una grande fiducia. C’è la presenza placida e cordiale di persone che sanno di poter collaborare tra loro e anche di poter chiedere aiuto allo chef senza preoccuparsi dell’umore con cui si è alzato la mattina».
Il team del Miramonit l'Altro
Solo così poteva capitare a Léveillé, appena qualche settimana fa, di decidere di cucinare per beneficenza una cena per 500 persone, di scegliere di farlo da solo, senza gravare oltre sui suoi collaboratori già sotto la pressione delle feste e di vederli invece arrivare, pronti a offrirgli supporto e aiuto, come si fa a Natale quando cucinare è solo uno dei tanti modi di stare insieme, nel calore di una grande famiglia.
Il lato pubblico del ristorante visto dai suoi protagonisti: maître e camerieri
di
classe 1987, giornalista professionista testardamente modicana, sommelier in formazione permanente. Attraversa ogni giorno le strade del “continente Sicilia” alla ricerca di storie, persone e imprese legate alla cultura del cibo e del vino. Perché ogni contadino merita un romanzo
Retroscena e curiosità di un mestiere affascinante, storie di grandi donne e uomini che hanno scritto la storia della ristorazione italiana e internazionale, visioni e consigli per alimentare nel tempo un ritorno al vero polmone dell’ospitalità: dritti In sala