E’ partito lo scorso 14 settembre e sarà possibile fino al 14 ottobre (alle 24) il voto online delle ricette presentate dai dieci finalisti del Premio Birra Moretti Grand Cru. Per votare è sufficiente esprimere una preferenza a questo link, dove le ricette sono presentate in altrettanti video firmati degli stessi chef finalisti.
Il voto popolare è una novità assoluta del Premio Birra Moretti Grand Cru, giunto ormai alla sua quinta edizione. La ricetta e il video più accattivanti offrono un’occasione unica per conoscere i giovani chef e sous-chef under 35 che si contenderanno i 10mila euro messi in palio. Da oggi e per i prossimi giorni presentiamo su questo sito i singoli finalisti, uno a uno, ponendo loro una serie di domande, sempre le stesse. Oggi la parola a Michele Cella, chef del ristorante Basilico Tredici a Treviso. Il suo piatto è: Sopa Coada… Baffo D'Oro.
Come è nata la tua passione per la cucina?
«Il mio amore per la cucina è nato fin da bambino; sono stato attirato dalla passione di mia mamma e di mia nonna nel preparare i piatti della tradizione».

La ricetta di Michele Cella: Sopa Coada… Baffo D'Oro
Quali sono i tuoi maestri o comunque gli chef che ti hanno influenzato?
«Ho avuto maestri quali
Alessandro Breda, Leandro Luppi e
Paolo Lopriore;
hanno ovviamente influenzato molto la mia filosofia di cucina, in quanto chef e persone di spessore in grado di trasmettere il proprio credo culinario. Inoltre la fortuna di lavorare all'interno di brigate numerose mi ha fatto crescere e confrontare giornalmente».
Quali sono il tuo signature dish e il tuo ingrediente prediletto?
«Il mio ingrediente prediletto in cucina sono sicuramente i formaggi, per la loro versatilità negli accostamenti. I miei due signature dish sono Ortaggi, robiola di capra, marshmallow all'olio di oliva e té Matcha e Mazzancolle, americano, wasabi e gin tonic».
Qual è la filosofia del piatto che presenti? Poi descriverlo in poche righe?
«Il piatto che presento al concorso è basato sul gusto della tradizione e sull'interpretazione creativa. La sopa coada è un piatto storico della cucina della mia città, estremamente radicato nella cultura locale. Si puo volgarmente definire un pasticcio di pane e piccione bagnato al tavolo da un brodo di carne; la mia reinterpretazione toglie le lunghe cotture esaltando i sapori degli ingredienti secondo la loro natura. Così il petto di piccione è cotto sciabu sciabu, le verdure vengono centrifugate e usate a crudo per inzuppare il pane, il brodo è leggero e arricchito con la Birra Moretti Baffo d'Oro».

Sono dieci i finalisti del Premio Birra Moretti Grand Cru e i loro piatti (sopra, Michele Cella). A questo link è possibile votare le ricette, fino al 14 ottobre
Tu sei un giovane chef. Quale sarà a tuo giudizio la tendenza della cucina del futuro?
«Secondo me la tendenza della cucina del futuro sarà quella di offrire un servizio di ristorazione di livello con cibo sano e di qualità, predeligendo la materia prima biologica. Una proposta trasversale che tenga conto delle di tutti e mantenega un saldo legame con l'identità territoriale».
Ti piace la birra in cucina? Cosa ne pensi?
«A me piace molto. Amo usarla e abbinarla ai piatti, penso che sia un ingrediente duttile e che permetta di esaltare le varie preparazioni in cucina, sia dolci che salate».
Oltre a Cella, gli altri finalisti del Premio Birra Moretti Grand Cru sono Paolo Griffa sous-chef del Piccolo Lago di Verbania (leggi qui la sua intervista); Giovanni Sorrentino, chef del ristorante Vinile di Salerno (leggi qui la sua intervista); Giulia Ferrara, sous-chef del ristorante Ratanà di Milano; Cosimo Bunicelli, chef del ristorante Agrigourmet Intatto a Calice al Cornoviglio (Sp); Matteo Rubini, sous-chef del ristorante Fm con Gusto a Faenza (Ra); Valerio Maceroni, chef del ristorante On the Road di Avezzano (Aq); Marion Roger, sous-chef del ristorante Erba Brusca di Milano; Riccardo Gaspari, chef del ristorante El Brite de Larieto a Cortina d’Ampezzo (Bl); Federica Scolta, sous-chef del ristorante Lord Bio a Macerata.