18-02-2007
Marmite Sweden
Are (Svezia) Ultimo giorno di campionati del mondo di sci alpino oggi, domenica 18 febbraio 2007, ad Are in Svezia, 600 km circa a nord di Stoccolma, una località dove sarà splendido sciare da marzo a inizio di maggio quando gli impianti chiuderanno non per mancanza di neve, bensì perché anche gli svedesi, dopo sette mesi di freddo, non ne possono più e cercano il caldo. Due mesi e mezzo per potere cenare al Marmite, che non è certo dietro l’angolo, ma che ha rappresentato una folgorazione e che consiglio a tutti coloro che hanno in programma una vacanza in questa area di spazi aperti, aria pulita e un approccio più dinamico con il tran tran quotidiano. Un neo: il Marmite, salvo ripensamenti, chiuderà a maggio. Per sempre perché i titolari vogliono spostarsi a Stoccolma e dintorni meno estremi per avviare dopo l’estate una nuova forma di ristorazione, una enoteca con piatti unici e anche prodotti nazionali di qualità come salumi (maiale, manzo, renna, alce) e formaggi, più bovini e caprini che ovini. Nazionali perché nei Paesi Scandinavi è forte un movimento gastronomico che ricerca ispirazione nei prodotti e nelle tradizioni tra Copenhagen e Capo Nord. Al Marmite tutto in tre: in cucina le sorelle Ulrika e Carina Brydling, in sala e cantina il marito della prima, Jorgen Calmsund. Mi ha spiegato Carina: “I cuochi svedesi hanno sempre tratto ispirazione dall’estero, Francia… Italia… Pian piano ci siamo fermati a pensare e a chiederci se per caso certi formaggi non erano anche nostri e se certi piatti di carne non potevano essere fatti con le nostre e da allora è una crescita continua”. Confermo: il pane e il burro, il patè di agnello, l’orzotto con formaggio di capra, l’alce in brodo, il gelato di latte di alce meritano il viaggio.
MARMITE Arevagen 72 ARE (Jamtland)
Telefono: +46.(0)647.50240 Sito: www.marmite.se
Apertura: solo la sera
Prezzi in corone svedesi: 7 portate 895, 5 per 695.
Coefficiente di difficoltà: buono, cucina d'autore
Cibi Divini
I ristoranti di tutto il mondo raccontati nel Giornale da Paolo Marchi dal febbraio 1994 all’inverno 2011. E dalla primavera per i lettori del sito identitagolose.it