16-02-2023

Chianti e Morellino, la Toscana del vino cresce. Ma non riesce a conquistare i giovani

La settimana delle Anteprime toscane aperta a Firenze. Gli assaggi di un’annata 2022 più immediata. I dati di vendita: il 64% degli acquirenti ha più di 60 anni

Le Anteprime di Toscana 2023 sono partite con Chia

Le Anteprime di Toscana 2023 sono partite con Chianti Lovers e Rosso Morellino alla Fortezza da Basso a Firenze

Il vino toscano è in crescita, ma soprattutto alcune denominazioni sono destinate a una fascia di popolazione over 60. Sono dati precisi, quelli che arrivano dalla settimana delle Anteprime Toscane, promossa da Regione Toscana insieme a Camera di Commercio di Firenze e organizzata da PromoFirenze, che dipingono un quadro comunque positivo del mondo del vino, soprattutto a livello di vendite, soprattutto all’estero.

I dati di Ismea, infatti, parlano chiaro: le stime finali per l’anno 2022 parlano di oltre 690 milioni di euro (+7%), anche a fronte di una flessione in termini di volume (-3%), in linea con le altre Dop nazionali. La domanda di vini DOP toscani si concentra soprattutto nei Paesi extra Ue (67% e 72% rispettivamente in volume e in valore), con una forte concentrazione in tre direzioni: il 57% delle consegne viene effettuato in Usa, Germania e Canada.

La degustazione tecnica destinata alla stampa di settore

La degustazione tecnica destinata alla stampa di settore

Ma la stessa ricerca ha fornito un altro dato che deve far riflettere: il consumatore medio in Italia è rappresentato da una famiglia “non più giovane” (64% degli acquirenti è nella fascia over 60) con reddito medio-alto, residenti nel Centro Nord.

Come si possono interpretare questi dati? Forse nella maniera più semplice: la Toscana consolida la sua posizione internazionale nell’ambito dei vini di qualità, ma forse da un punto di vista dell’immagine è ancora legata a un aspetto di tradizione e di vini di alta fascia.

Un’immagine da svecchiare, come si è evinto anche dalla giornata dedicata agli assaggi di Chianti, con la manifestazione Chianti Lovers, e in parallelo alla degustazione delle nuove annate di Morellino di Scansano, con Rosso Morellino. Un appuntamento, alla Fortezza da Basso a Firenze, che ha portato ad alcune riflessioni.

Una batteria di vini in degustazione

Una batteria di vini in degustazione

Partiamo dall’analisi Chianti Docg 2022. Premettiamo che l’annata non è stata certo delle migliori, caratterizzata da una temperatura media molto alto che ha mandato in sofferenza le vigne fino alla vendemmia. Non era facile mantenere la freschezza e il rischio era quello di finire in sovrastrutture. I produttori del Chianti Docg, con una sessantina di vini proposti, hanno mostrato una buona capacità di adattamento, anche se non in tutti i casi: i vini hanno puntato maggiormente all’immediatezza, alla facilità di beva, senza troppe pretese.

Non era certo questa la vendemmia migliore per puntare a vini da invecchiamento. Gli assaggi hanno portato a una qualità per certi versi altalenante, dove i migliori campioni (su una sessantina di prodotti presentati) sono stati Ejamu di Luppino, Fattoria La Leccia, Il Sosso, Bonacchi e Fattoria Poggio Alloro, con vini magari più semplici (che non significa banali).

Il Morellino di Scansano, consorzio protagonista della giornata

Il Morellino di Scansano, consorzio protagonista della giornata

Rosso Morellino ha invece mostrato diversi stili di produzione: sempre l’annata 2022 ha portato alla realizzazione di alcuni vini con una importante concentrazione, con impatto olfattivo notevole, ma diventando un po’ più scorbutici in bocca, mentre in altri casi si è rinunciato a strutture troppo potenti per dare via a prodotti più semplici e meno portati all’invecchiamento. Una trentina di campioni in assaggio, tra questi segnaliamo Fattoria Le Pupille, Morisfarms e Podere 414.

Molto interessanti, invece, le Riserve 2020 (una quindicina di vini proposti): in questo caso il Morellino di Scansano ha mostrato, in un’annata sicuramente migliore, la capacità di proporsi con maggiori complessità. Due esempi sono Alberto Motta e Morisfarms.

Il problema maggiore, forse, rimane quello dell’immagine: se il 64% dei consumatori italiani ha più di 60 anni, servirebbe forse una comunicazione che possa attirare soprattutto i più giovani. Facile a dirsi, sicuramente meno a farsi.


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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