09-10-2020
Alice Paillard, titolare della maison di champagne Bruno Paillard a Reims. Foto Studio Cabrelli
Rivedere Alice Paillard a Milano è stato un grande piacere, innanzitutto per il suo valore ma anche perché ha evocato un certo ritorno alla normalità, nella degustazione e nel dialogo. La giovane vigneron di Reims ha preso totalmente le redini dell’azienda fondata dal padre Bruno, agli inizi degli anni ’90. Una donna che arriva al vino dopo aver studiato Economia a Parigi e poi ancora all’Università Cà Foscari di Venezia, per un Erasmus. Una tappa italiana che le consente di apprendere la nostra lingua e apprezzare le bellezze artistiche dello Stivale. Ancora, studia Enologia in Borgogna e continua a viaggiare, prima a Londra per un lavoro alla Rémy Martin , poi New York City per affinare le sue conoscenze di marketing. Un giorno papà Bruno le chiede se vuole affiancarlo e Alice rientra a Reims. La famiglia Paillard ha un legame molto particolare con il vino. Le sorelle di Alice, Virginie e Marie Caroline, non sono digiune di formazione enoica ma preferirono prestare il talento per l’insegnamento in scuole con metodi Steineriani e Montessoriani. Il fratello Aymeric, esperto di viticoltura, ha fondato la sua azienda nel Rodano, pochi ettari e grande passione per le viti. La stessa che Alice ha trasferito nella sua maison di champagne. Fu un inizio difficile perché il suo ruolo non era affatto quello di “figlia di”: lei desiderava apprendere tutto della sua regione e capire cosa servisse per continuare a fare quella grande bollicina pensata dal padre e prodotta nel massimo rispetto della natura. Aveva 25 anni e quel 2007 segnò un anno di lavoro per metà in vigna - a potare le viti e completare i normali lavori di campagna – e 6 mesi in cantina. Zero privilegi e assoluta necessità di immergersi nel pianeta Paillard.
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