15-11-2018
Per fare la grappa ci vuole il cuore. Questo ce lo insegnano i libri sulla distillazione, o anche i manuali da sommelier: bisogna separare le teste e le code, affinché rimanga solo il cuore.
E sempre dai manuali sembra che serva solo scegliere i tempi giusti per arrivare a una distillazione perfetta. Un “lavoretto” da chimico provetto.
Il gruppo di giornalisti distillatori per un giorno
Anche per questo le Distillerie Poli di Schiavon, in provincia di Vicenza, che proprio in questi giorni stanno concludendo la stagione legata alla vendemmia 2018, hanno permesso a un gruppo di giornalisti di provare a distillare la grappa.
L'eliminazione delle vinacce dopo la distillazione
Le regole sono semplici e il procedimento, in realtà, è l’espressione più autentica di oltre cento anni di tradizione.
Una caldaia ancora piena di vinacce fumanti dopo la distillazione
Ed è questo il caso delle vinacce che, chi vi scrive, ha trattato durante la sua giornata alla Poli: vinacce fresche e profumatissime di Merlot da Bolgheri, che arrivano dalla produzione di quello che poi, in futuro, diventerà Sassicaia. E anche in questo caso la grappa seguirà un suo percorso, finendo poi nelle barrique dello stesso vino.
Le firme sulla botte: diventerà grappa di Sassicaia
Parliamo di distillazione a vapore: nelle caldaie vengono inseriti circa 400 chili di vinacce che, dopo circa quattro ore a contatto con il vapore, completano il loro ciclo “vitale” e vengono scartate, per lasciare spazio ad altra materia prima.
Jacopo Poli all'interno del museo della grappa
Jacopo e Andrea Poli seguono passo dopo passo tutto il procedimento: anche se i distillatori, per un giorno, sono dei giornalisti, la grappa deve comunque essere la migliore possibile, secondo i loro canoni. Nell’impianto di distillazione, in periodo di vendemmia, la produzione avanza in maniera incessante, da mattina a sera, proprio perché la materia sia lavorata.
Prove di blend
Anche qui abbiamo potuto “toccare con mano” questa esperienza, con sei campioni differenti di grappa di Moscato (diversi sia per stile di distillazione che per zona di provenienza delle vinacce), cercando di trovare l’equilibrio ideale per avvicinarsi al “modello” di riferimento, ovvero il blend realizzato dalla famiglia.
Assieme ai tecnici della Poli, l'assaggio delle grappe in fase di affinamento in cantina
Il risultato? Le grappe della Poli risultano tutte estremamente pulite e precise al naso, sempre molto eleganti, e in bocca mai troppo aggressive, dalla più morbida fino alla più secca. L’ultima arrivata è la Due Barili, invecchiata in barriques di rovere francese e barili di Sherry: una grappa ricca, piena, corposa, con note speziate, di tabacco e cioccolato. Un prodotto di altissimo livello.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose