29-01-2017
Il nostro Raffaele Foglia è stato all'Anteprima Amarone di Verona. Ecco il suo report
La sensazione che si ha, uscendo dall’Anteprima Amarone, a palazzo della Gran Guardia nel cuore storico di Verona, è che la vendemmia 2013 abbia messo alla prova i produttori della Valpolicella, sia nella zona classica che in quella “allargata”, riuscendo a far emergere pregi e difetti dei singoli vini. Si sa, d’altronde, che nelle annate migliori è più facile fare un buon vino che sbagliarlo, ma il 2013 qualche grattacapo lo ha dato.
Come si legge anche nel comunicato ufficiale del Consorzio Tutela Vini della Valpolicella, il 2013 «si ricorderà per l’assoluta divergenza climatica tra la prima fase del ciclo vegetativo e la seconda coincidente con la maturazione. Nel primo periodo, infatti, la vite è stata sottoposta a un clima avverso caratterizzato da precipitazioni frequenti e basse temperature; al contrario, da giugno alla maturazione, la pianta ha fronteggiato un andamento meteorologico esattamente opposto». E ancora: «Il 2013 è un’annata che ben rappresenta il cambiamento climatico, dove variabilità e incostanza meteo sono fenomeni sempre più frequenti».
Negli assaggi, però, si sono potute notare tre filosofie di pensiero sull’Amarone: c’erano quelli tradizionali, fino all’eccesso; altri più moderni, sicuramente meno potenti; e altri ancora che strizzavano l’occhio al mercato internazionale, un po’ fuori dai canoni standard rispetto a questo vino che viene considerato la vera perla enologica del Veneto. Tra gli 83 campioni assaggiati, la varietà di stili e interpretazioni è risultata enorme, per quella che può essere davvero considerata un’annata variopinta, con centinaia di sfumature.
In sostanza, il 2013 è un’annata comunque buona, forse non eccezionale: chi ha lavorato bene, è riuscito a produrre degli Amaroni che, con gli anni, potranno diventare bottiglie di grandissimo livello. Al momento, però, stiamo parlando di valore potenziale: sono tutti vini da riassaggiare tra qualche tempo. Il livello complessivo, comunque, è abbastanza alto.
Nella degustazione alla cieca, ha stupito un’azienda: si tratta della Albino Armani di Marano, che ha fatto “centro” con due prodotti portati in degustazione: l’Amarone Albino Armani e l’Amarone Classico Cuslanus (entrambi campioni di botte non ancora in commercio). Il primo è il più tradizionale dei due, dove si ha una notevole frutta al naso, ma anche ottima eleganza. Il secondo ha forse un po’ più di sostanza in bocca e al naso risulta molto vario e complesso, un vino più scorbutico che ha bisogno di tempo.
Egle Capilupi Armani
Da Negrar, invece, arriva l’Amarone dell’azienda agricola Damoli, realtà da due ettari e mezzo e 7mila bottiglie: questo Amarone è decisamente interessante, ricco e complesso, ma non stancante e molto lungo. Per berlo, però, bisogna (giustamente) aspettare un anno: entrerà in commercio nel 2018, l’assaggio era un campione di botte. Un altro vino da attendere è quello di Corte Rugolin, che entrerà in commercio a settembre: ma anche allora, è meglio lasciarlo affinare in bottiglia, perché ha grandi potenzialità.
Tra gli altri, un po’ in ordine sparso, sono da segnalare: Degani, con due vini (Amarone Classico e Amarone Classico La Rosta) già in bottiglia che iniziano a essere già piacevoli, Roccolo Grassi, con un amarone potente e intenso, ma ancora “duro” in bocca, La Dama, che sarà in commercio nel maggio del 2018, e che ha tanto bisogno di riposo, ma che ha un naso già molto intenso di frutta e spezie, La Giuva, molto elegante, Domìni Veneti, con un naso complesso e una buona acidità finale, e Tezza, che ha portato un Amarone della Valpantena Riserva Brolo delle Giare che ha la stoffa del campione e una gamma aromatica notevole. Ma per questo bisognerà aspettare parecchio: sarà in commercio dal 2020.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.