03-12-2014
Stefano Cerveni da 4 anni ha fatto volare le Due Colombe nella nuova sede di Borgonato di Corte Franca. E si trova benissimo...
La serenità in cucina ha il volto sorridente di Stefano Cerveni mentre racconta: «Io qui mi trovo proprio bene», e con un gesto mostra la sala rettangolare dove siamo accomodati, ariosa, accogliente, su tre lati racchiusa da antichi muri in pietra mentre l’ultimo, presidiato solo da ampie vetrate, invita a tuffarsi con la sguardo nella campagna della Franciacorta circostante. L’insieme promana una sorta di magnetismo che non eccita, ma appunto tranquillizza, invita a gustare con calma i piaceri della tavola e della (bella) cantina.
La maturità ai fornelli porta la firma di questo chef 45enne che, già illustre quando la sua insegna si trovava nella vecchia casa della natia Rovato, sembra – e lo conferma lui medesimo – aver trovato la propria dimensione ottimale qui, a neanche 10 km di distanza, in quel medioevale Borgonato di Corte Franca, sede anche della Guido Berlucchi, dove Le Due Colombe sono volate da 4 anni. Non che la dimensione della serenità sia quella della flemma e men che meno dell’inoperosità, siam pur sempre dalle parti di Brescia e si lavora sodo: 5 in brigata per una cinquantina di coperti che triplicano quando vengono ospitate le cerimonie. Ma questa è la pace che può godersi chi pensa di aver trovato la propria strada: ed è quasi un paradosso, o forse al contrario ne è la controprova, quel piatto di cavolfiore caramellato che omaggia la figura di Bernard Loiseau, il cuoco che invece non trovò quiete e si diede la morte.
Ariosa, luminosa, rasserenante: la sala da pranzo delle Due Colombe
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera