28-07-2022
La brigata del Volta del Fuenti ai Giardini del Fuenti di Vietri sul Mare (Salerno), qui ritratta però al pass dell'altro indirizzo goloso della struttura, il Riva del Fuenti al beach club. Da sinistra Fabio Ciccarelli, Carmine De Filippo, Federico Di Domenico (junior sous chef), lo chef Michele De Blasio, Chiara Stabile, Claudio Pellegrino (sous chef), Ivano Ferrara, Gioacchino Trombetta, Giovanni Ferrara
Complessa è la storia del Fuenti, luogo di enorme bellezza e (in)finite controversie: una scogliera di tufo a picco sul mare abbarbicata alle pendici del monte Falerio e circondata in una lussureggiante natura, siamo proprio all’inizio della Costiera Amalfitana, appena passato il borgo di Vietri sul Mare direzione Cetara.
L’oggi è figlio dello ieri, ne diventa una sorta di riscatto che non si può trascurare. E quindi: è ben giusto storcere il naso sulle vicende trascorse, che narreremo in calce; ma è anche inevitabile rimanere affascinati dalla realtà odierna, quella di un vasto giardino mediterraneo (appunto: Giardini del Fuenti) che si sviluppa su terrazzamenti tipici del paesaggio tutt’attorno, con livelli che digradano verso il mare - aprendo una visuale che abbraccia tutto il Golfo di Salerno – e nascondono nel proprio ventre, o comunque alla vista, le strutture di supporto: un ampio parcheggio su quattro piani, un’arena all’aperto per gli eventi… E poi c’è anche un ristorante gastronomico (si chiama Volta del Fuenti e noi siamo qui per questo); e c’è un cocktail bar en plein air, il Limoneto; e infine un beach club, giù dove la terra incontra le onde, con tanto di proprio indirizzo goloso, Riva del Fuenti.
A volere, a costruire, a gestire tutto questo è una giovane società dedita alle attività ricettive turistiche, la Third Generation Group; terza generazione dunque – rappresentata dai fratelli Alessandra e Pier Luigi De Flammineis - il che significa che ce n’è stata una prima e una seconda. Ma pure su questo torneremo più sotto.
I Giardini del Fuenti
Michele De Blasio
La bellissima sala del Volta del Fuenti. È regno dell'ottimo restaurant manager Giovanni Baccaro, classe 1982 da Cisternino (Brindisi), tante esperienze di prestigio in Svizzera, Germania e a Londra, ma anche in Italia (Il Pellicano, Casamatta, Il Borro, Borgo San Felice...)
Filoscio - ossia la frittata tipica napoletana, con uova e Parmigiano - con lardo e pepe. Tutte le foto dei piatti sono di Tanio Liotta
Tartelletta con spuma di patate, capperi e ragù di totani
Crostino alle alghe, acciughe e primo sale
Foglia di Parmigiano con crema di limone bruciato
Asinello vietrese (lingua di gatto di farina di fagioli bianchi) con insalata di pere e muss', tipico street food campano
Radici: alici, prezzemolo e rafano. Radici di prezzemolo e rafano, aglio nero, maionese di alici. Riprende le tradizionali alici ammollicate, invertendo però i protagonisti
Gamberi rosa, bernese di midollo di vitello, erbe rupestri, tapioca e salsa alla n’duja
Animella di vitello, agrumi, crema di noci di Giffoni e rucola
Risotto napoletano, alici, polvere di alghe e bergamotto. Il riso è in realtà risone di pasta
Spaghetti freddi, maionese di ostriche, maiale nero e pepe di Timut
Rombo, polvere di limone, ravanello ed emulsione di limone e frutti di mare. Il rombo è cotto bt
Agnello, spinaci, carote all'aceto e crema di caprino
Pancia di agnello brasata, pecorino
Zuppetta: mousse di nocciola, gelato al cioccolato e amaro d’erbe, oro. La zuppetta è un ottimo pasticcino tipico della pasticceria mignon napoletana, in questo caso rappresentata da una sfoglia di amido caramellato
In sostanza, se vogliamo cercare un’osservazione critica, diremmo solo di stare attenti con l’uso delle salse, che è cosa buona e giusta quando non diventa un – marginale – certo abuso (Radici: alici, prezzemolo e rafano: c’è una sproporzione nella quantità di maionese di alici. Gamberi rosa, bernese di midollo di vitello, erbe rupestri, tapioca e salsa alla n’duja: la bernese è fin troppa, il piatto è così buono che non ce n’è bisogno).
In alto a destra, il Volta del Fuenti. In basso a sinistra, dietro agli ombrelloni, il Riva del Fuenti
Focaccia con gamberi, burrata, fiori di zucca, zucchine
Panbiscotto di grano, pomodori corbarini, olive e mozzarella
Caesar salad di mare
Tagliolini di semola Senatore Cappelli, cacio, pepe, crudo di gamberi rosa e caviale di tartufo
Com'è il Giardini del Fuenti...
...e com'era l'Hotel Fuenti, abbattuto nel 1999. Il suo nome originario era in realtà Amalfitana Hotel, aprì nel 1978, l'idea era quella di un albergo "stile Miami" di quegli anni
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di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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