06-06-2022
Lo chef Massimo Santoro del ristorante Le Carrube nella campagna di Ostuni, all'interno dell'omonima masseria vocata anche all'ospitalità, fa parte del gruppo della famiglia Melpignano che comprende Borgo Egnazia e Masseria San Domenico. Sulla destra, uno dei piatti che si possono gustare, la cucina è vegetariana, e deliziosa: Risotto al caciofiore,creme vegetali e fiori aromatici
C'è, indubbiamente, una naturale vocazione della tradizione gastronomica pugliese alla cucina vegetale e quindi, incidentalmente, a intercettare uno degli attuali trend di fondo della tavola mondiale. Massimo Santoro me la spiega in questo modo (ma non è certo l'unico. Recentemente abbiamo ascoltato quasi le stesse parole da Maurizio Bufi da Molfetta, l'abbiamo raccontato qui): «Una volta qui da noi da lunedì a giovedì si mangiavano essenzialmente solo ortaggi, legumi e pasta. Stop. Poi nel fine settimana i più abbienti potevano anche permettersi il pesce, il venerdì. Alla domenica c'era invece il rito della tavolata in famiglia, quando i nonni sacrificavano magari qualche pollo o un agnello. Lì e solo lì si gustava la carne e si era felici di questo equilibrio. Per me ora è la stessa cosa: credo in tale alternanza» con il vegetale al centro e alla base della dieta quotidiana e le proteine animali qualche volta, a integrare.
Santoro, che a quanto avrete capito non è affatto vegetariano, propone una cucina totalmente veg a Ostuni, nel ristorante Le Carrube all'interno nell'omonima masseria. A proposito di equilibrio: lì lui ha trovato il proprio. Nato a Grottaglie (Taranto) nel 1969, chef di lungo corso, undici anni fa si trovava a guidare i fornelli del Grand Hotel Arenzano, prima di Ivano Ricchebono, «si lavorava molto col pesce, avevo cinque cucine, una ventina di cuochi... Ma non ero felice. Scelsi allora di cambiare», andare altrove, magari in strutture più piccole, il Principi di Piemonte al Sestriere, poi il Grand Hotel La Torre di Sauze d'Oulx, sempre in provincia di Torino, «ma niente, continuavo a non trovare più la mia dimensione. Non capivo perché la cucina non mi riempisse più l'anima come prima». Poi, il caso: «Un giorno mi chiama un collega. Mi dice che c'è un posto nuovo, l'Oasi Galbusera Bianca, in Brianza, dove cercavano uno chef per proporre una cucina vegetariana. Pensai: che c'entro io? Lavoravo in Piemonte, ogni giorno piatti a base di fassona...». Ma Santoro si fa convincere ad almeno vedere di cosa si tratti. «Sono andato. Ho visto l'orto. Sono rinato. È stato come tornare all'origine del cibo, ai veri profumi, alla materia vivente».
La Masseria Le Carrube è una deliziosa struttura immersa nella campagna di Ostuni, a pochi km dal mare. È stata restaurata secondo i dettami dell’architettonica pugliese e prevede, oltre alle 19 stanze e alle due piscine riscaldate, un’esperienza nei profumi e nei colori tipici della macchia mediterranea
Il ristorante Le Carrube
Il metodo di lavoro prevede dunque che tutto (compresa la panificazione: focaccia con impasto di patate,pane, panzerotto con farina di semola. E poi, le paste fresche) venga preparato e consumato in giornata.
Santoro nell'orto
Deliziosa, aggiungiamo noi. Che siamo stati rapiti dagli aromi espressi da piatti d'apparente grande semplicità, ma veri, vivi. E comunque non nostalgici, «nessuna contaminazione, né extraterritoriale né chimica. Solo tecniche antiche e moderne, prepariamo una cucina veg contemporanea: abbiamo proposte tradizionali, ma in generale immettiamo concetti dell'oggi, come il contrasto, l'acidità, la sapidità... È giusto che ci siano, è un passo in avanti, in questo siamo pienamente immersi nel bello del presente, recuperando il meglio del passato». Bocconcino di bietola croccante ai semi oleosi, ricotta al limone e crema di barbabietola rossa, delizioso; Uovo cotto a bt con crema di carciofi sott'olio, polvere di cappero e patata cotta sotto la cenere, la crema di carciofi è da urlo; Raviolone alla zucca affumicata, crema di patate tostate e cipolla rossa, stracciatella e polvere di olive leccine, finisce troppo presto (a seconda di estro, raccolto e stagione, ci possono essere alternativamente i talli della zucca croccanti, o le erbe selvatiche); Troccoli di farina di carrube, pesto pugliese, pomodoro secco e mandorle tostate, golosissimo...
Altri esempi di piatti, cambiano giornalmente: Croccante di bietolina e ricotta ai semi biologici e fiocchi di pane, crema di pomodoro verde e rape
Sfogliatine di ceci, verze brasate, bietolina e fonduta di caciocavallo podolico
Patata cotta sotto cenere, bietolina gialla, uovo fondente
Crema di zucca verde, semi oleosi tiostati, panna acidulata
Troccoli alla farina di carrube, fagiolini pinti, battuto di pomodoro della regina, clorofilla di basilico
Gran colazione a Le Carrube
La terza annotazione è solo nostra: questa esperienza deliziosa è per tutti, il menu degustazione fisso costa tra i 40 e i 45 euro. Bravissimi.
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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