Il Filario è una gradevolissima struttura vocata all’ospitalità che sorge dal 2015 a Lezzeno, a pochi minuti da Bellagio, sul Lago di Como, con vista su Villa del Balbianello e l’Isola Comacina e un’esclusiva spiaggia privata. È composto di svariati appartamenti – alcuni dei quali privati - e un hotel vero e proprio: costruzione moderna ispirata alle linee del razionalismo comasco e perfettamente inserita nel paesaggio circostante, dispone di 13 camere e suite, con bella vista sullo specchio d’acqua. Il suo ristorante Filo è stato affidato, già dall’anno successivo all’inaugurazione, a un giovane chef napoletano, Alessandro Parisi.
Bella mano,
Parisi. Lui ha passione per quello che fa: vede la cucina anche come suo riscatto. Classe 1990, ha iniziato la carriera in locali di cucina tradizionale campana, «a un certo punto ho pensato di voler andare oltre, di dover fare di più»: eccolo allora partire per la Francia, tornare per degli stage alla
Taverna del Capitano con
Alfonso Caputo e poi al
Mosaico di Ischia, proprio nel periodo di passaggio di consegne tra
Nino Di Costanzo e un altro
Parisi,
Corrado. «Quest’ultimo mi ha portato poi con sé in Alta Badia, dove ho lavorato pure con
Andrea Irsara. A, ancora, sono stato al
President di Pompei con
Paolo Gramaglia, e persino in Sardegna…». Tanto girovagare prima di mettere radici proprio in riva al Lario: «All’inizio proponevamo piatti molto semplici, la cucina era minuscola. Poi ci siamo allargati». Oggi guida una brigata di altre cinque persone, tutti giovani («Io sono il più vecchio») e arrivano a servire anche 60 coperti, con ristorante gourmet, beach bar, colazioni, room service.
Per riuscire a fare bene in un contesto così impegnativo, occorre essere chef intelligenti. E davvero la cucina di
Parisi può definirsi a pieno titolo “intelligente”: lui non vuole strafare, capisce i limiti, mantiene la barra dritta su uno stile campano-contemporaneo di qualità, senza eccessi (o per meglio, solo qualcuno): insomma, una formula azzeccata. I piatti risultano ben parametrati, hanno misura; le cotture sono sempre più che corrette, le materie prime di livello, il palato può gioire. Ci sono sembrati azzeccati la
Lingua di vitello in doppia cottura, salsa all'aglio nero, maionese allo zafferano e spinacini, rara incursione carnivora in un menu perlopiù ispirato dal mare; il brillante
Piccione e scampi, pur con del paté di troppo; il
"Risotto napoletano", in realtà un risone all’astice con un tocco elegante di caffè; i
Raviolini di anatra, grue di cacao, pompelmo e nasturzio; i
Ceci di Norcia, triglia, calamaro, gambero rosso di Sicilia, polvere di nero e aceto di ceci…
In sostanza, ci ha convinto l’intero menu. Meno la sala, intesa proprio come spazio fisico, con tavolini troppo piccoli per un ristorante con certe ambizioni. Invece tra le note positive va inserito anche il servizio, attento e cortese: appannaggio di
Alice Segliani e di
Oleg Paseka, col bravo bartender
Luciano Gusmeroli a sovrintendere il pre e il post cena.
In definitiva, lavorano bene, al Filo. E i risultati infatti arrivano: «Da due anni a questa parte abbiamo consolidato una bellissima clientela anche dalle città vicine, esterni rispetto all’hotel (che chiuderà il 25 ottobre per le ferie autunnali, ndr). Tornano spesso a trovarci». Sempre un buon segno.
E ora i nostri assaggi, le foto sono di Tanio Liotta.

Carpaccio di ricciola, capperi, olive e pomodori

Mozzarella ripiena di gambero rosso di Sicilia, salsa al basilico, pomodoro

Lingua di vitello in doppia cottura, salsa all'aglio nero, maionese allo zafferano e spinacini

Carpaccio di capesante, tartufo nero, emulsione di capesante, prezzemolo croccante, nocciole piemontesi e (troppo) burro nocciola

Piccione e scampi: petto di piccione leggermente affumicato, scampi crudi, bisque di scampi, jus di piccione, germogli, paté di fegatini di piccione (anche in questo caso, un po' troppo, ma il piatto è comunque molto buono)

"Risotto napoletano": risone con astice, polvere di caffè, olio al basilico, emulsione di carapace di astice. Eccellente

Raviolini di anatra, grue di cacao, pompelmo e nasturzio: funziona

Pezzogna (frollata due settimane), emulsione di genovese, jus di pezzogna, cipolla giarratana

Ottima conclusione salata con questo Ceci di Norcia, triglia, calamaro, gambero rosso di Sicilia, polvere di nero e aceto di ceci

Sorbetto di pesche, dadolata di pesche, olio extravergine Emidio Pepe

Caprese Filo: mousse e gelato di latte di bufala, composta di pomodoro e fragole, olio al basilico, pomodorini confit, spugna al pomodoro e crumble al cioccolato