20-08-2021
Lo staff del nuovo Ca' del Profeta, ristorante e relais a Montaldo Scarampi, colline dell'Astigiano. Da sinistra Gabriele Rossi, Carlo Fasolis, Christian Milone, Antonio Di Leo e Diego Dequigiovanni. Foto Tanio Liotta
Da tempo Christian Milone ha intrapreso un percorso che lo sta conducendo in una dimensione più vasta rispetto ai fasti, ma anche alle difficoltà, del puro fine dining. A pensarci bene, la stella Michelin a lungo inseguita – meritatissima. Anzi, allora non si capiva proprio perché tardasse così tanto – e alfine conseguita nel 2017 alla sua Trattoria Zappatori di famiglia, a Pinerolo, ha concluso un lungo inseguimento al termine del quale non vi era uno striscione d’arrivo, ma la partenza d'una fase nuova che oggi inizia a delinearsi chiaramente.
Con Zappatori che è stata completamente rinnovata, per puntare sempre più in alto, Milone ha inaugurato già nel settembre 2019 a Torino il format Madama Piola, cucina di pura tradizione piemontese, compendio necessario all’indirizzo principale: prima insegna appunto nel capoluogo, si raddoppierà a Cherasco in autunno – diciamo tra fine settembre e inizio ottobre – ma tra un anno circa è previsto l’atterraggio addirittura in Messico, a Puebla. A Pinerolo lo chef intanto ha sviluppato il proprio stile, innervando sempre più il radicamento territoriale e la propensione alla creatività che l'hanno sempre caratterizzato con elementi francesizzanti che sono radicamento territoriale a loro volta, «questo borgo è stato più volte sotto il dominio francese, l’ultima conquista è datata 1801, allora molti artigiani pinerolesi vennero portati a Lione, tornarono poi portando con sé la cultura – anche gastronomica – d’Oltralpe. Così, recuperare tali elementi significa in realtà collegarsi con una nostra storia che avevo rimosso», non a caso la Trattoria Zappatori, aperta nel 1890, ancora nel 1920 proponeva un menu scritto in francese, con piatti conseguenti tranne alcuni che infatti erano denominati “à l’italienne”.
Christian Milone
I vini di Ca' del Profeta. La cantina (e il relais più ristorante) sono di proprietà dell'ex calciatore brasiliano Hernanes
Il country relais
Per il resto, invece, la cucina di Ca’ del Profeta – affidata al resident chef Antonio Di Leo, torinese classe 1984, da tempo nel team Milone - fa storia a sé. Ed egregiamente. Punta molto sui vegetali, sfruttandone tutte le potenzialità in più declinazioni e consistenze (per noi, un trittico tutto a base di zucchina e poi un secondo trittico che celebra la melanzana, entrambi di livello). Ma ci è rimasta impressa nella mente, ancor più, la… minestrina della mamma, «che dalle mie parti non era mai brodosa, bensì densa, con l’aggiunta di riso, di patate, di pane o magari di grissini sbriciolati».
La sala del ristorante
La nostra cena, negi scatti di Tanio Liotta.
Appetizer: Grana padano in due consistenze, biscotto croccante e crema; Ravanello in carpione con lavanda e Moscato; Pane bagnato con colatura di bruschetta e perle di peperoncino
Crema di patate, olio al limone, grana padano, zest di limone
Plin fritto ripieno di maiale, vitello e riso bollito
Lingua di gatto salata, mais tostato
Zucchina a 360°, ossia in tre servizi e zero sperchi: qui roll di zucchina in carpione con maionese di capperi e olive
Qui crema di zucchine, tartare di zucchine, olio al limone e alla menta
Qui fiore di zucchina farcito con seirass e robiola di Roccaverano e spolverato di grana padano al cannello
Melanzana: il carpaccio, la parmigiana e lo stufato. Qui il primo servizio: bistecca di melanzana, jus di verdure
Carpaccio di melanzane, grana padano, olio al limone
Parmigiana di melanzane
Minestrina: verdure e pastina in omaggio a mia mamma
Plin: i nostri agnolotti con sugo d’arrosto sfumato al marsala
Sottofiletto a lunga frollatura, salsa al pepe verde
Lattuca affumicata al bbq, crema di lattuga, maionese alla senape, pane croccante all'acciuga
Soffiato di zabajone al brachetto e paste di meliga
99% nocciola: nocciola in varie consistenze & caffè (l'1%)
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a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
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