23-06-2017

Tutte le novità di Cape Town

Giorgio Nava, Dale-Roberts e gli altri chef più noti del Capo stanno aprendo bistrot e insegne più casual. Ecco dove

Dopo 95 Keerom, 95@Morgenster, 95@Park e Carne SA,

Dopo 95 Keerom, 95@Morgenster, 95@Park e Carne SA, il milanese Giorgio Nava ha aperto il bistrot Carne Kloof, a Kloof Street, Città del Capo. In carta, fiorentine, lombate di agnello, controfiletti e altri tagli particolari di carne sudafricana allevata al pascolo, cotta Italian Style e ottimi vini italiani e sudafricani

Come nel resto del mondo, anche qui sono arrivati i “figli di”, bistrot e altre insegne casual, partoriti dagli chef più conosciuti della zona. L’idea è vincente, qualsiasi siano le motivazioni di base, perché pranzare o cenare nel ristorante numero 2 o 3 dà la possibilità di sperimentare la cucina di un determinato chef a prezzi di solito inferiori e in un setting meno formale e, per alcuni, meno intimidatorio.

Aprire molti locali da parte di uno stesso chef è un fenomeno a cui si assiste da anni in tutto il mondo (tanto per citare alcuni grandi nomi, Jamie Oliver, Gordon Ramsey, Carlo Cracco). Come è stato declinato questo concetto qui in Sudafrica? Di certo le motivazioni sono molto simili dappertutto: capitalizzare sulla notorietà, rendere accessibile a un numero maggiore di persone un’esperienza culinaria di livello, fare più soldi dato che l’alta cucina di per sé non fa diventare ricchi e diventare personaggi noti alle masse, con o senza partecipazioni in televisione.

Il principale problema che un’operazione di questo genere comporta in Sudafrica è la consistenza del servizio. Se gli chef sono di solito preparati ad affrontare altre sfide insieme ai loro sous-chef, qui il problema principale rimane la sala. Avere un servizio allo stesso livello in tutti i ristoranti può essere molto difficile e di conseguenza inficiare l’esperienza per il cliente e rovinare la reputazione dello chef. Quindi la sfida in questo paese si gioca più in sala che in cucina.

Dessert al rabarbaro allo Shortmarket Club, l'ultima apertura di Luke Dale-Roberts

Dessert al rabarbaro allo Shortmarket Club, l'ultima apertura di Luke Dale-Roberts

Il più primo e più famoso spin-off è stato il Pot Luck Club di Luke Dale-Roberts. Aperto il 14 febbraio 2013, PLC è un tapas bar molto trendy all’ultimo piano di un edificio industriale al Biscuit Mill, dove si trova anche The Test Kitchen. Il menu è di ispirazione asiatica con accenti sudafricani. Le motivazioni per venire qui sono tante: la bellissima vista su Città del Capo, la formula tapas per poter assaggiare tante cose, il rapporto qualità prezzo e la possibilità di trovare un tavolo senza impazzire come al Test Kitchen, per un pranzo o una serata in un posto estremamente piacevole e cool.

Dopo il successo del Pot Luck Club, Luke Dale-Roberts ha aperto un terzo locale, in centro città: The Shortmarket Club. Atmosfera da bistrot francese, stile rétro, questo terzo locale, aperto fin dalla mattina per colazione, ha un menu più strutturato (antipasti, portate principali e dessert) e alcuni piatti sono presentati per creare un wow effect come il ganascino di maiale (provare per credere). Anche questo locale ha avuto un successo immediato.

Più o meno nello stesso periodo del PLC, Giorgio Nava ha aperto il bistrot Carne Kloof, figlio di Carne SA, a Kloof Street. Anche in questo caso, un esperimento molto riuscito: un locale più piccolo, intimo e molto accogliente dove si possono assaggiare quasi tutte le specialità del ristorante principale. Fiorentine, lombate di agnello, controfiletti e altri tagli particolari di carne sudafricana allevata al pascolo, cotta Italian Style e ottimi vini italiani e sudafricani.

Le altre creature di Nava sono 95@Morgenster nelle Winelands e 95@Park a Constantia (quest’ultimo appena aperto, 114 Constantia main road), ristoranti derivati dal suo primo originario locale 95 Keerom: autentica cucina italiana contemporanea di livello, con un menu leggermente ridotto rispetto all’originale.

Chef’s Warehouse, chef Liam Tomlin

Chef’s Warehouse, chef Liam Tomlin

Da Chef’s Warehouse, a Bree Street, lo chef Liam Tomlin ha inagurato una formula, poi adottata anche da altri: una selezione di tapas per due a prezzo fisso. Menu con varie influenze, asiatiche ma non solo per il ristorante in città, capostipite di un’idea che ha già visto altre due declinazioni: Chef’s Warehouse a Beau Constantia, in un bellissimo wine estate, con menu di influenza sudafricana e una terza insegna, Thali, in città, di tapas indiane.

Tra gli ultimi ma illustri arrivati, segnaliamo Foxcroft, spin-off del rinomato ristorante La Colombe con al timone lo chef Scot Kirton. La nuova insegna, nell’elegante zona di Constantia, dove si trova anche la stessa Colombe, serve dalla colazione alla cena, con formula 2 tapas più un piatto principale e un dessert a prezzo fisso. Perché venire qui? I piatti sono molto ben presentati, vengono utilizzati ottimi ingredienti locali e i dolci sono molto interessanti. Dato che il socio co-fondatore è un pasticcere, il locale offre anche una panetteria-pasticceria in stile francese.

Il primo agosto, aprirà La Petite Colombe a Franschhoek, a quaranta minuti da Città del Capo, nella zona delle wine farms. Questo nuovo spin-off sarà molto simile alla Colombe per quanto riguarda il menu e avrà gli stessi prezzi. Si dovrà confrontare con la fama del suo predecessore, The tasting room di Margot Janse, storico e molto amato ristorante. La Petite Colombe si troverà all’interno di un boutique hotel a cinque stelle, Le Quartier Français.


Giovanna a Capo-tavola

Il mondo della gola a Cape Town e dintorni raccontati da Giovanna Sartor

a cura di

Giovanna Sartor

Veneziana di nascita e milanese d'adozione, da gennaio 2010 si è trasferita a Città del Capo. Innamorata del Sudafrica, il suo sogno è produrvi prima o poi prosciutto San Daniele

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