19-10-2018
Ciccio Sultano tra Gabriella Cicero e Antonio Currò: sono i tre protagonisti del Duomo di Ragusa, ristorante con una cantina annoverata tra le più prestigiose del mondo
«La storia dell’umanità si erige su uno dei gesti più antichi del pianeta, spezzare il pane e versare il vino: nel mio ristorante il vino è considerato un alimento quotidiano e popolare, oltreché di pregio e di piacere». Con queste parole Ciccio Sultano, chef tra i più famosi in Italia e carismatico titolare del ristorante Duomo di Ragusa, apre le porte della sua cantina.
Accuratamente disposte e governate dall’head sommelier Antonio Currò, siciliane, italiane, francesi, tedesche e qualche extracomunitaria, sono circa 11mila le bottiglie, per oltre 1.200 referenze, conservate tra le volte di tufo del settecentesco Palazzo della Rocca.
«Non è il prezzo delle etichette a rendere prestigiosa una cantina: noi non abbiamo una cantina costosa, ma una cantina intelligente», specifica Sultano. Le caratteristiche infatti di cui la rivista inglese tiene conto per le carte da premiare sono l’ampiezza, la profondità, l’interesse, la qualità e il valore dei vini, la chiarezza dell’organizzazione e della presentazione, l’accuratezza e la completezza delle informazioni per ogni voce dell'elenco, tra cui origine, produttore, vino, annata, prezzo, formato e, soprattutto, l’idoneità rispetto al tipo di cucina e di ambiente.
Ciccio Sultano e Gabriella Cicero
«Con Antonio Currò fissiamo un budget annuale in base agli investimenti che l’azienda deve sostenere non solo per il vino, ma anche per tutto il resto – chiarisce la Cicero – E le forniture dei vini viaggiano su un doppio binario: uno “a clessidra”, con il reintegro delle bottiglie vendute, per quelli pronti da consumare, il più delle volte siciliani perché ci consideriamo primi ambasciatori del prodotto isolano; e l’altro, per le etichette più ricercate e nobili che “fanno cantina”, per cui ogni anno prevediamo investimenti dai 20 ai 40mila euro».
Antonio Currò
Champagne Krug 1996 Clos d’Ambonnay
La bottiglia che riposa...
Un'altra grande bottiglia al Duomo
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
a cura di
classe 1974, sommelier, assaggiatore di caffè e verace uomo del Sud, è alla costante ricerca di sole e cieli azzurri. Nato a Vico Equense e cresciuto a Castellammare di Stabia, ama la cucina quando è innovativa e ha solide basi. Epicureo di cuore e palato, vive e scrive a Palermo, ma mangia e beve ovunque. Collabora con Identità Golose dal 2016