27-07-2018

Montonale, magnificare la Turbiana

Nella Lugana, partendo da un vitigno non comune, la famiglia Girelli dà vita a vini longevi e di grande spessore

I fratelli Girelli, responsabili della cantina Mo

I fratelli Girelli, responsabili della cantina Montonale di Desenzano del Garda (Brescia)

Quando, nel 2017, la rivista Decanter premiò un Lugana 2015 come miglior vino bianco italiano nel mondo, passando in rassegna 17.200 assaggi, i degustatori italiani, e non solo, capirono che stavano parlando di un vero fuoriclasse. In effetti l’Orestilla Lugana doc della cantina Montonale di Desenzano del Garda interpreta il vitigno Turbiana in maniera eccelsa, dimostrando che è un vino ricco e di grande longevità. Certo il clima di questa porzione del lago di Garda, e la notevole escursione termica, consentono una maturazione ideale delle uve e un’esaltazione della loro aromaticità.

I fratelli Girelli, Roberto (enologo), Valentino (agronomo e responsabile dei vigneti) e Claudio (parte amministrativa) formano un team davvero inusuale per competenze ben distribuite e un amore sviscerato per le proprie terre. Montonale nasce da un’antica tradizione contadina nei primi del Novecento: Francesco Girelli dissodò un paio di ettari di terreno in località Conta piantando Turbiana di Lugana, Cabernet Sauvignon e Merlot. Suo figlio Aldo proseguì acquistando altri 6 ettari, Turbiana ma anche Marzemino e Barbera.

Fu Luciano, padre dei 3 ragazzi di oggi che mise a frutto l’esperienza degli avi e decise di acquistare ben 60 ettari di vigneto dai nobili della famiglia Bertani e impiantò altra Turbiana. Nel 1998 ci fu una catastrofe in vendemmia e si decise di espiantare, quasi totalmente, la vigna. Tutto sembrava ormai abbandonato ma un prozio cedette a Luciano 2 ettari di vigna e Roberto, figlio di Luciano, volle riprovarci. Nel 2002 fu la sua prima vendemmia e l’anno seguente produsse 800 bottiglie con il marchio Girelli. Una produzione rivolta agli amici di famiglia.

Il giovane si iscrisse alla Facoltà di Viticoltura ed Enologia di Verona con la volontà di imparare tutti i tecnicismi per fare un grande Lugana. Nel frattempo, in vigna, il giovanissimo Valentino impostò un lavoro d’agricoltura integrata, tuttora in corso: si fertilizza con sostanze naturali e si pratica l’inerbimento sull’interfila. La cantina è stata la prima in Italia a essere costruita con pareti in paglia di riso, un materiale naturale traspirante a garanzia di un microclima salubre. I fratelli Girelli utilizzano sul tetto un impianto fotovoltaico da 96 Kw che assicura la completa autonomia energetica riducendo le emissioni di anidride carbonica. Torniamo al vino.

Il nome Orestilla si ispira alla scritta su una bellissima arca marmorea risalente all’età romana scoperta nel 1500 nei luoghi dove ci sono i vigneti di Turbiana. È vinificato a freddo, non interagisce con legno e affina in bottiglia per quasi un anno, prima di essere messo in commercio. I tannini gentili e i tessuti acidi, piuttosto evoluti, creano un vino complesso, elegante con note di ananas al naso e in bocca oltre a sfumature di timo. In una mini verticale 2013, 2014 e 2016 le sfumature botritizzate del millesimo più vecchio si evolvono con una linearità di sensazioni sapide, stemperate da note di erbe aromatiche.

È molto interessante anche il Montunal Lugana doc, blend di più vigneti di Turbiana: freschezza immediata per un vino di grande equilibrio e verticalità. Il millesimo 2011 esprime lievi elementi terziari di pietra focaia. Roberto dichiara: «La Lugana è un territorio dalle condizioni uniche e irripetibili, con un suolo che regala vini dalla spiccata mineralità e freschezza, in grado di sorprenderci con la loro longevità e capacità di evoluzione in bottiglia».


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Cinzia Benzi

laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione

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