06-03-2019
Marco De Vincentis, 42 anni, napoletano. E' l'executive sous chef di 18 ristoranti, tutti contenuti nel resort Shangri-La Al Jissah in Oman, Penisola Araba
Per arrivare in Oman dall'Italia occorrono dalle 6 alle 7 ore di volo. Atterrati, prima del controllo passaporti, colpisce la gentilezza di chiunque. Ti vengono incontro anche gli addetti alle pulizie, a cavalcioni su quei trabiccoli lucida-pavimenti: «hello sir, how can I help you?», un compito che non spetterebbe a loro. È il primo di una serie di fotogrammi impietosi, se associati all’arroganza di tanti impiegati lasciati all’aeroporto di partenza. I pensieri sulla china discendente del nostro paese evaporano del tutto al calore di Mascate, la capitale del sultanato retto dalla monarchia assoluta di Qabus, un signore più illuminato di tanti colleghi occidentali. Le cronache descrivono l’Oman come un paese stabilissimo, tollerante, prospero, pulito, con un dissenso civile pari a zero. Nella settimana che seguirà, nulla smentirà le premesse. Come negli Emirati Arabi, in questa propaggine sud-orientale della Penisola Arabica si rema tutti assieme per liberarsi dalla dipendenza dal greggio. Con la crisi dei prezzi del petrolio, Qabus si è mosso da tempo alla ricerca di fonti alternative di entrate. Il turismo occupa una fetta sempre più consistente nella torta del pil e per questo motivo l'Oman fa gola alle più importanti compagnie alberghiere del mondo. A 45 minuti dall’aeroporto, svetta imponente il resort Al Jissah, una delle 107 perle disseminate nel mondo a marchio Shangri-La, corazzata dell’hôtellerie di lusso con sede a Hong Kong. Lo compongono 3 strutture ricavate davanti a un’ampia mezzaluna di sabbia cristallina, sovrastata da rocce aspre, scavate con grazia: Al Waha (per le famiglie), Al Bandar (la cittadella) e Al Husn, la struttura più lussuosa e tranquilla, off limits ai più piccoli. Sono 460 camere in tutto, con prezzi variabili da 300 a 1.000 euro a notte (350 euro colazione inclusa, nel nostro caso di famiglia con due bambini). Un angolo magnifico in cui trascorrere una vacanza di qualche giorno, senza pensieri.
Panoramica dell'Al Husn, l'insediamento più lussuoso del complesso Shangri-La
La sala dello Shahrazad, ristorante di punta del resort, cucina araba/marocchina
Marco De Vincentis con Antonio Aquila, chef del ristorante Capri, cucina italiana
Il Mahhara Beach Bar
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt