25-06-2018
Lo staff che ha cucinato giovedì scorso al Palazzo Verdala di Malta. Era un'anteprima del ristorante Esenzi di Mark Weingard, contenuto nel resort Iniala, apertura prevista gennaio 2019. Tim Butler (terzo da sinistra) è chef americano del ristorante Eat Me a Bangkok, 33mo nella 50Best Asia, e dell'Iniala hotel di Phuket, ancora in Tailandia
Visitammo per la prima volta Malta nel settembre del 2007. A pochi mesi dal suo ingresso in Europa, la scena gastronomica dell’arcipelago era ancora arida come buona parte del suo territorio: i ristoratori isolani erano troppo impegnati a rimpinzare di fast-food i ragazzi che venivano a studiare l’inglese. Oppure a preparar pappette che non intralciassero le masticazioni degli anziani. Dava più segni di vivacità il mondo del vino, con un manipolo di produttori – in testa i Meridana Wines, passati da poco al 100% alla famiglia degli Antinori - che cominciavano a violare lo storico disinteresse degli inglesi per un prodotto che, fino a non molti anni prima, ammetteva nei disciplinari l’utilizzo di carta colorata per conferire tinte bianche o rosse. Tra i ristoranti che hanno cominciato a vivacizzare la scena di Malta nell’ultimo decennio, il più interessante deve ancora aprire. Succederà a gennaio, sul perimetro della fortezza della Valletta, uno scenografico affaccio sul porto e il forte di Sant’Angelo dall’altro lato del mare. L’ha voluto con forza il britannico Mark Weingard, imprenditore la cui esistenza somiglia a un film. È sopravvissuto a 3 degli episodi più tragici dell’ultimo ventennio: l’11 settembre 2001 a New York, la bomba di Bali del 2002, lo tsunami nell’Oceano Pacifico del 2004. Nell’attacco in Indonesia, perse però la sua fidanzata Annika Linden, episodio che orientò Weingard alla filantropia, con la costituzione di diverse associazioni, inclusa la Malta Community Chest Fund Foundation, e una serie interminabile di lodevoli iniziative.
Il patron Mark Weingard coi rendering del progetto, ancora un cantiere. Alle spalle, il forte di Sant’Angelo
La facciata del futuro Iniala hotel, sede del ristorante Esenzi
La vista dall'hotel sul retro
Fresco quarantenne, americano di Portland, nel Maine, prima di fare il salto in Asia, Butler s’è fatto le ossa in alcune delle insegne più iconiche del suo paese, dall’Aquavit di Marcus Samuelsson al Providence dell’italiano Michael Cimarusti a Los Angeles, fino a Daniel di Daniel Bouloud e Alto, ancora nella Grande Mela. Conobbe qui la futura moglie tailandese, motivo per cui decise di cambiare continente 12 anni fa.
Eat me è un imperativo che calza bene ai piatti del ristorante sulla Thanom Silom di Bangkok, una tavola da ben 150 coperti al giorno, cifra ragguardevole per un'insegna aperta solo alla sera. Un luogo che esplora materie prime tailandesi, cui non difettano tuttavia tecniche e ingredienti dal resto del mondo. Sarà glocal pure la cucina di Esenzi a Malta, abbiamo scoperto nel corso di una cena-anteprima, apparecchiata a Palazzo Verdala, residenza estiva della presidente di Malta Marie Louise Coleiro Preca.
La tavola apparecchiata a Palazzo Verdala
Tim Butler, chef, 40 anni
Fabien Etienne, bretone, sommelier
L'Ostrica con ghiaccio di sakè, lime e coriandolo, piatto di Butler in carta a Bangkok e, da gennaio, anche a Malta
Calamaro con brandade, chorizo di iberico bellota e piperade, piatto cucinato all'anteprima dell'altra sera
Inevitabile anche l'influsso italiano: Orecchiette con astice blu, 'nduja e chili thai
Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt
Insegne, cuochi e ghiotti orientamenti: a narrarceli è Gabriele Zanatta, laureato in Filosofia, nonché coordinatore della Guida ai Ristoranti di Identità Golose. Il suo punto di vista va ben oltre la superficie, per esplorare profondità e ampiezza della tavola, di tutto quello che è Zanattamente Buono.