07-04-2021
Durante i momenti più difficili e le crisi più acute ciò che si deve assolutamente evitare è stare fermi ad attendere. Non serve aspettare che gli eventi compiano il loro ciclo e subirli passivamente. Occorre trovare forza e idee per progettare, riorganizzarsi e guardare oltre. VisitDenmark, l’ente del turismo danese che promuove l’attrattività e l’incoming della nazione scandinava, ha fatto tesoro di questa teoria e l’ha trasformata in una serie di eventi virtuali per raccontare altrettante storie di ripresa e di nuovi progetti.
E’ nato così Mad About Denmark – triade di incontri promossi in collaborazione con il Danish Agriculture & Food Council – dove ospiti di eccezione e ambassador della cucina e della cultura gastronomica danese hanno affrontato altrettante tematiche di grande attualità. Il claim gioca sulla assonanza fra la lingua danese – "Mad" significa cibo – e quella inglese per cui invece il titolo dell’iniziativa suona più o meno: “Pazzi per la Danimarca”.
René Redzepi
Andrea Petrini, giornalista e scrittore, è il curatore di Mad About Denmark e moderatore degli eventi - i primi due si sono già svolti, il terzo è previsto per il 20 aprile – a cui hanno partecipato grandi personaggi del mondo food di una nazione definita - per capacità di innovare e di ripensarsi costantemente - la Silicon Valley del food.
“Reboot Copenhagen”, il primo incontro online di fine febbraio, ha affrontato il tema della risposta alla pandemia di Copenaghen con un anticipo delle novità previste per il 2021. Dal 21 aprile all’aperto, e dal 6 maggio anche al chiuso, è prevista in Danimarca la riapertura dei ristoranti, chiusi dal 20 dicembre scorso. Tutto grazie al CoronaPass che i clienti dovranno presentare, inquadrando un QR code ottenuto dall'applicazione "La mia salute", mostrando il proprio certificato vaccinale.
In maniera pragmatica si è riflettuto di format e soluzioni per ripensare totalmente il servizio di ristorazione, con una maggiore attenzione alla responsabilità verso tutte le parti coinvolte: produttori, clienti e personale dei ristoranti. A Copenhagen nell’ultimo anno sono stati molte le nuove aperture. La risposta alla pandemia di Noma è stata POPL, ristorante di quartiere all'aperto dove sono serviti i NomaBurger. Hamburger di carne di manzo biologica, prodotta sulla costa occidentale della Danimarca, e opzioni vegane e vegetariane tutte prodotte a mano nel laboratorio di fermentazione del Noma. Subito un grande successo.
Matt Orlando
E ancora le novità di Richard Hart, con il Hart Brød + Bar, l’Hija De Sanchez Cantina di Rosio Sanchez a Nordhavn e il Poulette, gastronomia nata dal bar biologico Pompette, a Nørrebro, mecca della cucina fusion di Copenhagen. Dietro a tutti questi progetti c’è però la tradizione di ricerca di soluzioni sostenibili a lungo termine che da anni contraddistingue la proposta danese.
Dal 1987, la Danimarca è il primo paese al mondo ad aver introdotto una normativa sulla produzione di alimenti biologici, con standard nazionali molto stringenti e selettivi in materia di certificazione bio. Pionieri del movimento New Nordic, basato sulla proposta di cibo locale, stagionale e coltivato in modo sostenibile, ben 11 ristoranti danesi hanno ricevuto nel 2020 la stella verde, il riconoscimento conferito dalla Guida Michelin ai locali in prima linea nell’offerta di piatti sostenibili.
«La soluzione è trovare modi per produrre di più con meno. Sviluppare nuovi metodi che garantiscano che la produzione alimentare lasci un'impronta climatica inferiore. Fortunatamente, in Danimarca, abbiamo tutte le condizioni necessarie per prendere l'iniziativa e aprire la strada verso una produzione alimentare a impatto zero», ha detto Anne Lawaetz Arhnung, executive director del Danish Agriculture & Food Council.
Nel secondo incontro proprio il tema della sostenibilità ha avuto le luci delle ribalta, insieme a René Redzepi anche Christian F. Puglisi, ristoratore, chef, attivista e deus ex machina di tanti progetti di locali danesi, e Kamilla Seidler Trebbien, coproprietaria del ristorante Lola e Loui. Proprio la chef, reduce da un’esperienza di sei anni in Bolivia, ha esplorato le diverse declinazioni del concetto di sostenibilità.
Per René Redzepi occorre cambiare i sistemi di valori. «Il cibo del futuro sarà certamente più costoso. Ogni volta che qualcosa costa poco, qualcuno deve pagarne il prezzo. Sta a noi chef dedicare tempo e risorse per identificare i migliori prodotti locali e biologici sapendo che ciò avrà un prezzo. Al Noma ci sono tre persone dedicate solo a questo compito. Serve impegno per far apprezzare e percepire il gusto della sostenibilità. Per convincere i clienti della necessità di essere sostenibili dobbiamo essere capaci di proporre piatti deliziosi, accattivanti e desiderabili. E’ un fattore molto importante per cambiare abitudini anche fuori dai nostri ristoranti».
Per questo il Noma ha dato vita a un’iniziativa che premierà 175 persone - di ogni parte del pianeta - che abbiano aiutato la loro comunità, su piccola o grande scala, durante l’anno di pandemia. «Il primo giorno di riapertura sarà dedicato a 75 eroi locali danesi. Poi altre 100 cene saranno riservate agli eroi internazionali, una volta stabilite le regole di viaggio. Abbiamo deciso che non potevamo aprire senza pensare un po’ all'anno che è passato. E quindi vogliamo fare qualcosa per gli "eroi della pandemia". I "nominati" potranno cenare gratuitamente, con possibilità di essere accompagnato da una guida».
Christian F. Puglisi
Il prossimo e ultimo appuntamento di Mad About Denmark si terrà il 20 aprile. Info su www.visitdenmark.com.
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
di
Giornalista professionista, classe 1966 con una laurea in Fisica e, oggi, docente in IULM e comunicatore. Cultore del bello e del buono, attento osservatore della società e dei suoi cambiamenti, appassionato e commentatore televisivo di golf. Amo e racconto il cibo, quello schietto, vero e senza fronzoli. Scrivo di luoghi, persone, vino, rum e distillati e, quando capita, di politica
Gaëlle Jacquet, direttrice protezione e valorizzazione della denominazione Champagne del Comité Champagne e Domenico Avolio, direttore del Bureau du Champagne Italia
Amorim è una famiglia portoghese che nel 1870 iniziò con una piccola fabbrica di sughero guidata da una visione futuristica ben oltre i confini nazionali. Generazione dopo generazione è diventato un gruppo in grado di produrre e fornire al mondo intero prodotti di sughero dalla qualità eccelsa
Il Fradis Minoris, sulla lingua di terra che - a due passi dalle rovine dell'antica città di Nora, di età fenicia, punica e romana - separa la Laguna di Nora dal Mar Tirreno, quasi verso il Canale di Sardegna: un luogo bellissimo arricchito dalla cucina di Francesco Stara
Dal Mondo è curiosità, fascino, un guida verso i migliori indirizzi intorno al globo, di cui vi raccontiamo non solo piatti, insegne, ingredienti, ma anche le vite di personaggi che stanno facendo la differenza nel nostro Pianeta, dalla ristorazione al meraviglioso mondo del vino.