26-04-2020
Massimo Bottura è stato ospite sabato 25 aprile delle interviste di Paolo Marchi, ogni giorno alle 16 sul canale Instagram di Identità Golose.
Domenica 26, sempre alle 16, ci sarà Alfredo Buonanno, maître del Kresios
Sabato 25 aprile, ore 16. E' passato un mese e qualche giorno dalla prima intervista in diretta sul canale Instagram di @identitagolose: e così come in quella prima conversazione, Paolo Marchi ritrova Massimo Bottura dall'altra parte del collegamento social. Le cose da raccontare sono davvero tante, così come tante sono le domande che arrivano dal pubblico che segue, ascolta, si incuriosisce, incalza, vuole sapere le opinioni dello chef dell'Osteria Francescana. Paolo Marchi lo introduce con una sottolineatura legata alla Festa della Liberazione, e alla campagna #iorestolibero promossa da Carlin Petrini e da Slow Food, sottoscritta da Bottura e da moltissimi altri soggetti (tra cui anche Identità Golose).
Lo chef modenese ha pubblicato un video su Instagram in cui si lancia in una rivisitazione di una poesia di Trilussa, "La Fede", che nelle parole di Bottura diventa "La Libertà". «E' stata una bellissima iniziativa di Petrini - ha raccontato lo chef - sono felice mi abbia coinvolto. Ed è stato bellissimo soprattutto vedere come i numeri di chi ha aderito a #iorestolibero siano cresciuti giorno dopo giorno. Dovevamo essere 100, poi 200, poi 1000. La carica dei 1000. Queste cose sono importanti e significative se coinvolgono tutti: "We are the revolution", come diciamo noi sempre. Non io, non tu, ma tutti noi insieme». Poi parole, pensieri, riflessioni e considerazioni si sono susseguite con grande ritmo: vi proponiamo di seguito un riassunto di quasi 50 minuti di conversazione in diretta, organizzato in capitoli tematici.
I Refettori di Food For Soul I Refettori in questo momento sono in una situazione incredibile: sono tutti chiusi, e dunque non possiamo lavorare per realizzare quella quotidiana bellezza dell’accoglienza, ma si è creato qualcosa di ugualmente meraviglioso, grazie soprattutto al passaparola. Ad esempio il Refettorio di Parigi ogni sera serve 5000 pasti: tutti i cuochi e i ristoratori parigini che sono venuti a fare i volontari nella nostra cucina si sono messi insieme e permettono alla nostra squadra, che si sposta in città con i furgoncini, di raccogliere tutti questi i pasti forniti dai vari ristoranti per poi consegnarli a chi ne ha bisogno. Ma anche a Rio de Janeiro si è messo in moto questo meccanismo, e anche in quel caso c’è una grande partecipazione dei ristoratori della città, e così succede anche a Londra. Così anche a Milano, che è stato l'ultimo Refettorio a chiudere. A Modena abbiamo aperto a pranzo per tutti lavoratori del Comune. Quindi, paradossalmente, stiamo servendo più pasti adesso di prima. C’è un grande e bellissimo movimento globale.
L'importanza del rapporto con i produttori Oggi più che mai dobbiamo stare vicini ai nostri produttori locali, e loro dovranno essere vicini a noi. Dobbiamo tenere conto di come in questo momento la ristorazione, che fino a poco tempo fa era l’anello più forte di una filiera alimentare, sia ora l’anello debole. Siamo i più esposti, quelli che soffrono di più, quindi ci deve essere questa consapevolezza anche da parte di quei produttori che sinora hanno trovato nei ristoranti una vetrina a livello mondiale per il loro lavoro. E credo che questa consapevolezza si debba dimostrare soprattutto verso i ristoranti dei giovani, quelli più nuovi, che ne avranno veramente bisogno. Dobbiamo salvaguardare queste filiere corte, con allevatori, contadini, pescatori, casari, e poi lavorare ogni giorno per sprecare il meno possibile di quello che i produttori ci portano: ogni minimo dettaglio nella nostra quotidianità ci aiuterà, come fossimo formichine, una briciola alla volta, a costruire un ristorante più sostenibile di quello che avevamo prima. Qualcuno mi dice che parlo come Petrini: ma io ci credo in queste cose! Scherzando l'altro giorno dicevo: "Chi è Massimo Bottura? Sono composto per un terzo da mia nonna, per un terzo da Ducasse e Adrià, per un terzo da Carlin Petrini". Vi racconto una cosa incredibile: Lara (Gilmore, la moglie di Massimo Bottura, ndr), che sta seguendo in prima persona le nostre produzioni agricole, si è informata in questi giorni del prezzo a cui potevamo vendere un surplus di produzione di farro. Produciamo grano e farro per il nostro pane, ma ne abbiamo in grande abbondanza, così ci siamo informati del prezzo all'ingrosso per vendere 1000 kg di farro: 280 euro. Secondo voi un contadino che vende a 280 euro 1000 kg di farro come può sopravvivere?
L'eredità di Expo Milano 2015 e le avanguardie Mi è capitato di parlarne spesso con i tanti giornalisti internazionali che mi chiamano in questi giorni: seguono con attenzione la mia serie di dirette Kitchen Quarantine, e poi mi chiamano. In tanti si stanno accorgendo dell'importanza delle cose che abbiamo fatto nel 2015, e di come sia fondamentale un approccio umano e umanistico a questo settore. Io voglio dimostrarlo anche con Kitchen Quarantine: non sono masterclass, non mi metto a raccontare che in quel piatto metto una fogliolina che arriva da chissà quale pianta...no, è solo un modo per trasmettere gioia, calore umano, a tutte le famiglie che si vogliono collegare, che poi sono centinaia di magliaia. È un esempio di cosa si può fare a casa per non sprecare, la cosa più Food For Soul che ci possa essere. E oggi tutti si sono accorti di come questa sia avanguardia: anche in Spagna, dove c'era qualcuno che diceva che non esisteva più l'avanguardia da quando aveva chiuso questo o quello. Non avevano capito molto: non è che all'inizio del secolo tra le avanguardie artistiche ci fosse solo il cubismo. C'era l'avanguardia russa, quella austriaca, c'erano i Fauves, i futuristi, c'erano Matisse, Gauguin, Van Gogh...non una sola avanguardia. E non è che per essere avanguardia devi per forza stupire. Ad esempio una persona come Maria Canabal da tempo sta sostenendo che l'avanguardia più importante con cui abbiamo a che fare è quella nata proprio dal 2015, un'avanguardia umanistica. Ascoltavo recentemente una bellissima intervista di Renè Redzepi che citava me e Josè Andres come i protagonisti di questo movimento. Per fare avanguardia non si può pensare di far sempre e solo passi avanti, ogni tanto serve anche fare un passo indietro, quando arrivi davanti a un muro. Poi farai due passi di lato e poi tre passi in avanti. Oggi, con questa situazione, sarà ancora più importante avere un approccio umano a tutto questo.
La famiglia Bottura nella cucina di casa, che ospita le diretta di Kitchen Quarantine, ogni sera alle 20.30. Con lo chef, da sinistra, i figli Charlie e Alexa e la moglie Lara Gilmore
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
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Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia