12-02-2020
Il palco di Meet in Cucina Abruzzo. Tutte le immagini di Andrea Straccini
La notizia è di qualche settimana fa: la transumanza, a dicembre 2019, è diventata patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco. Una decisione che ha fatto seguito alla candidatura proposta da Italia, Grecia e Austria, che ha visto proprio il nostro paese come capofila, con il coinvolgimento di diverse regioni: Puglia, Basilicata, Campania, Molise, Lazio, Abruzzo, Lombardia e alle province di Trento e Bolzano.
In occasione della sesta volta di Meet in Cucina Abruzzo, congresso di cuochi della regione ideato e promosso da Massimo Di Cintio, la transumanza, elemento culturale di grande importanza per la storia abruzzese, è stata scelta come filo conduttore e tema ispiratore della rassegna che ha come sottotitolo “Esperienze di cuochi”. «Questa volta - ha raccontato Di Cintio - abbiamo scelto di differenziare sostanzialmente il nostro programma rispetto al passato: il tema che abbiamo voluto dare a questa edizione, “Emigranti e Transumanti”, ci ha permesso di invitare una serie di chef che hanno origini abruzzesi, ma oggi si trovano a lavorare in altre regioni. Emigranti contemporanei, quindi, che con una transumanza molto speciale fanno ritorno in Abruzzo».
Il programma di Meet in Cucina, come d’abitudine, si è articolato nel corso di una sola giornata, lunedì 10 febbraio, con una serie di lezioni che hanno intrattenuto un pubblico numeroso e interessato di addetti ai lavori, allievi delle scuole alberghiere della zona, appassionati di gastronomia. Ma la sera prima del vero e proprio congresso, gli organizzatori hanno proposto un approfondimento molto interessante proprio sul tema della transumanza, alla presenza di Nunzio Marcelli, vero punto di riferimento per il rilancio della pastorizia e della sua cultura, in Abruzzo e non solo.
Philippe Léveillé sul palco con Arianna Gatti
Con risultati spesso davvero affascinanti: su tutti, ci ha conquistato l’assaggio del Crudo di pecora, sfoglia del suo latte e piante tintorie di Gianni Dezio, del ristorante Tosto di Atri (Teramo), che ha creato un piatto di apparente, assoluta, semplicità. Quasi un panino, da addentare con superficiale voracia, ma che si dimostrava poi al palato ricco di dettagli preziosi. Come proprio la sfoglia di latte di pecora, di grande delicatezza aromatica e di piacevolissima croccantezza, che conteneva la tartare di pecora equilibrata perfettamente dalla freschezza delle erbe che completavano la ricetta: alcune piante tintorie scelte per omaggiare i lanaioli (che usavano queste piante per tingere i propri tessuti) che finanziarono la basilica di Collemaggio.
Tortello di capra in brodo di vitello e patate, uno dei piatti presentati da Sarah Cicolini
Lumache quasi alla Bourguignonne, di Philippe Léveillé e Arianna Gatti
Al centro, Davide Di Fabio
Takahiko Kondo alle prese con i suoi speciali tagliolini alla chitarra
Viaggio di mia nonna, una chitarra in brodo di volatili, cime di rapa, tartufo nero e pallottine di cinghiale, di Taka
Transumanza, di Davide Di Fabio
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare
Lo staff del ristorante Gli Ostinati, sul Trabocco Mucchiola, strada statale 16 km 477, Ripari Bardella (Chieti), prenotazioni +393475435830
Enrico Cerulli, presidente del Consorzio di Tutela Vini Colline Teramane. Foto: Annalisa Cavaleri
Daniele Zunica, patron di Zunica 1880 a Civitella del Tronto (Teramo)