11-12-2018

Il Postrivoro è morto, viva il Postrivoro!

Enrico Vignoli annuncia lo stop alle sere per gastropellegrini. Ma arriva un nuovo format, esordio già sabato: Parafernalia

La notizia arriva improvvisa e inaspettata al termine della performance culinaria di un ragazzone cileno, Francisco “Pancho” Cardenas, con le mani grandi e gli occhi buoni, di stanza a Copenhagen. La novità giunge poco prima di congedarsi, così come sempre è accaduto negli ultimi sette anni, al momento dei saluti ai tuoi compagni di avventura per darsi appuntamento “alla prossima volta” - anche se “la prossima volta” nessuno ha mai saputo in anticipo quando ci sarebbe stata, mai una data fissa, e questa è da sempre una delle caratteristiche più intriganti del ritrovo di “gastropellegrini”.

Enrico Vignoli

Enrico Vignoli

Si è appena concluso Postrivoro numero 38. Questa volta però è una fine diversa, e il perché lo spiega a tutti i commensali Enrico Vignoli, uno dei fondatori e curatori dell’evento assieme alla squadra dell’associazione RAW Magna: «Questa è la fine di Postrivoro. Non ce ne saranno altri così come li abbiamo conosciuti finora». Non ci sarà dunque un evento numero 39, perché – continua Vignoli - «un evento che vive un tipo di energia e sente che sta perdendo quel tipo di tensione ha bisogno di recuperare la parte umana che fin dall’inizio lo ha generato ed alimentato, per trasformarlo in qualcos’altro. Eravamo arrivati a un momento di grande consapevolezza, ed era dunque arrivato il tempo di rinunciare ad alcune certezze e sparigliare le carte».

Il saluto finale di Vignoli all'ultimo Postrivoro

Il saluto finale di Vignoli all'ultimo Postrivoro

Postrivoro è stato una serie di eventi nati dall’idea di narrare storie ed evoluzioni della gastronomia, attraverso il racconto di decine di chef e sous chef arrivati davvero da tutto il mondo, ma anche di sommelier, mixologist, artisti e designer. Doveva essere itinerante, nelle intenzioni iniziali, ma ha trovato il suo luogo del cuore nel chiostro della Commenda di Borgo Durbecco, facendone la sua casa per tutti gli appuntamenti che in questi anni si sono susseguiti. Ora, è davvero difficile spiegare a chi non lo ha mai vissuto di persona l’empatia e l’energia che Postrivoro ha generato in chi ne ha assecondato il richiamo, una calamita per l’anima che ha reso questo animale immaginario così diverso da tutte le esperienze dello stesso genere, rendendolo unico e, adesso, immortale: è stata una grande emozione davvero ascoltare che la fiaba era arrivata a conclusione e, secondo chi si è occupato di raccontarla, a compimento.

Selfie di gruppo con Francisco “Pancho” Cardenas

Selfie di gruppo con Francisco “Pancho” Cardenas

Il fatto che a concludere Postrivoro sia stato Pancho Cardenas è la chiusura di un cerchio, la gestione della sala (nelle mani di Natascia Tion e Davide Bottini, esperti di birre con le quali è stato abbinato il menu) e la sempre importante parte artistica (Rimini Lazzaroni e Medulla, che hanno riassunto l’iconografia di gran parte degli eventi in un unico, lunghissimo runner a centrotavola, davvero molto suggestivo) sono state affidate a persone che hanno vissuto questa esperienza dal principio, e con essa si sono evolute.

Forse non tutti sanno che Postrivoro prese il via nel 2011 con una mail di Vignoli a Oswaldo Oliva, all’epoca di casa al Mugaritz, che spedì a Faenza Rafael Costa e Silva, in procinto di inaugurare il suo Lasai. Quelo di Oliva fu però un appuntamento soltanto rimandato: dopo due anni Oswaldo avrebbe portato a compimento il suo Postrivoro, con il suo assistente Santiago Lastra Rodriguez. E quando due anni fa quest’ultimo fu di ritorno nelle cucine di Borgo Durbecco, arrivò a Faenza proprio con Cardenas, con cui si è scritta la parola fine su questa meravigliosa storia di coraggio, avanguardia e rock’n’roll.

Da adesso tutto cambia, senza disperdere la rete di legami da cui tutto è partito: l'animale immaginario risorge immediatamente dalle ceneri in nuova forma. Da questo momento saranno i gastropellegrini a itinerare per seguire un nuovo progetto: Parafernalia. A Postrivoro Take Over. Non bisognerà attendere troppo: sabato prossimo sarà il teatro Amintore Galli di Rimini, riaperto dopo 75 anni, a ospitare la prima puntata di un nuovo format di Postrivoro.

Appuntamento dunque il 15 dicembre alle 20 all’interno di Deliziosetto, l’evento di due giorni dedicato alle eccellenze enogastronomiche, con una cena che vedrà salire sul palco la cucina dello chef Matteo Monti (già Combal.zero, Bagatelle, Rebelot) e gli abbinamenti del sommelier Lorenzo Rondinelli. L’evento è riservato a 35 partecipanti ed è possibile prenotazioni sui consueti canali, su www.postrivoro.it (ancora pochissimi posti disponibili).

 «Abbiamo deciso di cambiare e farci seguire dai nostri avventori in alcuni spazi che vogliamo rivoluzionare con il nostro stile - chiude Vignoli - Il teatro Galli è un luogo meraviglioso, pieno di storia e di Romagna, la terra che amiamo. Partiamo da qui per un nuovo viaggio!». Noi siamo già curiosi. E voi?


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Andrea D'Aloia

abruzzese, classe 1979, nel mondo della comunicazione dal 2001. Negli ultimi anni ha maturato una specie di ossessione per la ricerca continua di cuochi emergenti. Mangia, beve, scrive: di territori e ingredienti, di produttori e cuochi. E scatta tante foto, per non dimenticare nessun particolare

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