E' uno strano senso di familiarità quello che si sente uscendo DaGorini. E' come se quello fosse in fondo sempre stato il "tuo" posto e lui il "tuo" amico cuoco. Sarà per la scelta del posto: una scelta di cuore per lui, sicuramente, ma anche una scelta di qualità: materia prima eccellente, mercati della carne di primissima scelta, di carni popolari - di cui la Romagna abbonda - e di carni più ricercate e rare.
E poi verdura, frutta, farine, oli... E pesce dal mare Adriatico. E' una terra benedetta questa che va dal mare di Cesena alla montagna, una terra di colli e valli, di boschi e spianate. Una terra romagnola, ma anche un po' Toscana e un po' Marche. Ci devi proprio venire. Non c'è scampo. O ci vuoi venire o non lo trovi, il ristorante di Gianluca.
E se non lo trovi non trovi neanche il suo sorriso accogliente, il servizio attento di
Sara e dei ragazzi in sala, la sensazione di essere in una meravigliosa calda trattoria che è però ben altro che una trattoria. «Mi son trasferito qui dopo un lungo cammino», racconta il cuoco, un cammino di formazione ma anche un vero e proprio cammino di ricerca, che lo ha portato, partendo da
Paolo Teverini, a pochissimi chilometri da qui, a Bagno di Romagna, a
Paolo Lopriore a Siena e a
Bracali a Borgo San Felice.
Per poi rientrare a "casa" , come ora la chiama, con Sara, a San Pietro in Bagno. E questo territorio, nei suoi piatti, c'è tutto. Ma quando i piatti cominciano a girare sul tavolo, si capisce immediatamente che non di trattoria dei colli romagnoli si tratta, ma di alta cucina, raffinata, colta, anche se non per questo alla portata di pochi. Ecco la grande sfida di Gianluca: piatti nuovi, invenzioni di gusto e colore, combinazioni di profumi e sensazioni, non necessariamente a prezzi stellari e stellati.

Risotto cotto in brodo di funghi, tè nero, timo cedrino e tartufo nero
Una sfida che lo sta portando a dialogare con i clienti del suo territorio, prima ancora che con i gourmand, con i giovani del posto che provano forse per la prima volta una cucina di questo spessore e di questo livello, e la pagano il giusto. Un approccio romantico, quello che trovate
daGorini.
Un approccio romantico che però non esclude un menu fatto di Cozze e vongole in tegame, patate alla cenere, semi di finocchio e pepe verde, oppure di Cremoso di parmigiano reggiano, funghi crudi e cotti, noci e nepitella. Ma soprattutto Battuta di manzo, pomodoro macerato, estratto di mandorla e pompelmo rosa. E l'approccio si trasforma in viaggio, tra Tagliolini verdi alle canocchie, pane profumato alle alghe e limone marinato. O con un Risotto cotto in brodo di funghi, tè nero, timo cedrino e tartufo nero.
E ancora Cappelletti ripieni di coniglio, semi di zucca tostati, finocchietto e polvere di olive. E poi faraona, agnello, piccione. DaGorini non ci si risparmia e le emozioni salgono con passare del tempo, così come questo strano senso di "appartenenza" al territorio. Come se Gianluca fosse lì da sempre... Ma anche voi ve ne sentiste parte. Ed è uno dei segreti del marketing, quello di farti sentire "parte" di qualcosa.
Farti "appartenere" a un'emozione. Un'emozione studiata proprio per te.