10-02-2018

Alfonso Crisci, fantasia al potere

Suggestioni coreane, punti di vista insoliti sull'ingrediente. Lo chef napoletano di Taverna Vesuviana promette bene

Terrina coreana di Alfonso Crisci, chef di Tavern

Terrina coreana di Alfonso Crisci, chef di Taverna Vesuviana a San Gennaro Vesuviano (Napoli), foto thisismee

Saper guardare al futuro senza mai trascurare il passato, questo è il filo conduttore della cucina di Alfonso Crisci, che riempie di colori e profumi la tavola. Da quattro anni porta avanti la sua realtà insieme alla moglie Carmela, che lo affianca in sala, parliamo di Taverna Vesuviana, il locale di San Gennaro Vesuviano, il luogo dove Alfonso cresce insieme al resto della brigata e disvela la sua professionalità e curiosità.

In questo 2018 appena iniziato, ha dimostrato di aver raggiunto una sempre più crescente consapevolezza e apertura; un cuoco con un’anima sensibile e generosa, deciso nelle sue idee, ma sempre pronto ad ascoltare e a migliorarsi attraverso le osservazioni e i consigli di chi lo va a trovare. Questo suo carattere romantico e visionario, ma allo stesso tempo concreto e risoluto si legge in quelle che sono le sue preparazioni.

Coscienza tecnica, lettura chiara e ben precisa degli ingredienti, gestione consapevole della materia e delle combinazioni dei sapori, in un gioco che paragonato all’arte si potrebbe identificare con la pittura di Gauguin. Nei suoi quadri per Gauguin non era importante l’illusione ottica della prospettiva, quanto l’inquadratura, cioè il punto di vista dal quale si osserva una scena. I suoi punti di vista non erano sempre centrali come quelli occidentali. Alfonso si muove anche in direzione di luoghi incontaminati sotto il profilo culturale, cercando di offrire un’essenza della sua visione, un concentrato della realtà rielaborata in chiave fantastica.

Crisci, secondo da destra, con la sua brigata di cucina

Crisci, secondo da destra, con la sua brigata di cucina

Da questi pensieri e dalla solida amicizia e con il collega Moreno Cedroni, con il quale ne condivide l’idea e la costruzione del piatto, nasce la Terrina coreana: halibut marinato, riso sbianchito all’aceto di mele, uovo confit, cavolo cinese, spinaci ripassati e peperoni in agrodolce, completato da un infuso al tè verde e cardamomo. La cucina coreana è fatta soprattutto di verdure e riso. Un piatto che divide e fa discutere, a nostro avviso sorprendente, che permette di cogliere l’espressività emotiva di Alfonso. Un gioco di contaminazioni, gestito più come filosofia interpretativa, che di sapori; una dichiarata integrazione tra i sapori mediterranei riletti in un gioco sinestesico orientale, che non ha una lettura univoca ma consente di essere affrontato da ciascun ospite, come un percorso personale dettato dal proprio stato d’animo del momento.

Ulteriori punti di forza del nuovo menù invernale, sono i piatti che nella loro semplicità apparente, racchiudono il legame indissolubile con il territorio vesuviano, come il baccalà, servito su salsa di papaccella napoletana, fibre di sedano croccanti e germogli di melissa, il risotto “cacio e pepe” con pancetta di stoccafisso e bottarga di tonno la Tartare di fassona con capperi di salina, polvere di pomodoro vesuviano, semi di canapa e zabaione al rum. Anche il momento dedicato alla chiusura del pasto riscuote riscontri più che positivi, con la Tartalette alla frutta secca, con ganache al cioccolato, tappeto alla nocciola e mandorle caramellate, raffinato e goloso

Tagliolino con alga, alici di Menaica e broccoletti (foto thisismee)

Tagliolino con alga, alici di Menaica e broccoletti (foto thisismee)

Divertenti appetaizer, intermezzi, e rinfrescanti predessert come l’Apple e il Frozen Tangerine, completano la proposta della Taverna Vesuviana, rendendo l’esperienza significativa.

Taverna Vesuviana
via Nuova Saviano 207
San Gennaro Vesuviano (Napoli)
+39.081.5286181
Menu degustazione: 35 e 50 euro
chiuso lunedì e domenica sera


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Fosca Tortorelli

napoletana, classe 1978, architetto e sommelier Ais. Fa parte dei Narratori del Gusto e insieme al Centro Studi Assaggiatori di Brescia partecipa a panel di degustazione nel settore enogastronomico. Collaboratrice della rivista L’Assaggio, oltre che di altre testate, è membro delle Donne del Vino

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