03-06-2016
Il piemontese Michelangelo Mammoliti, dopo molte importanti esperienze soprattutto in Francia, ha avuto l'occasione, diventando executive chef del Ristorante La Madernassa (+39.0173.611716) di ritornare alle origini e alla sua terra
«Lascio agli altri la convinzione di essere i migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare». Probabilmente non pensava a tematiche culinarie la bella Marilyn Monroe nel formulare questa massima, ma leggerla incisa come monito, sopra i fornelli dell'imponente cucina del Ristorante La Madernassa trova un riscontro più che mai fedele all'approccio del giovane executive chef Michelangelo Mammoliti. Siamo a Guarene, in provincia di Cuneo, in un antico casale recentemente ristrutturato che si affaccia sui colli delle Langhe e del Roero. Fra rassicuranti e calorosi mattoni a vista, spezzati da elementi di design, il patron Fabrizio Ventura ha saputo forgiare un luogo devoto all'ospitalità e all'alta ristorazione, investendo passione e sacrifici nella stratificazione di offerte legate alla struttura della Madernassa: un resort che prende il nome dalla tipica varietà di pere locali, simbolo del terroir langarolo. Lo spazio della Madernassa si erge con estrema armonia tra gli orti e i vitigni circostanti, coniugando un ristorante gourmet, una suggestiva piscina all'aperto, un solarium, un jazz bar e delle eleganti stanze per gli ospiti connesse al complesso “Casalora” e ad antiche residenze nobiliari ristrutturate nei minimi dettagli, che vengono gestite con cura dall'appassionato addetto all'accoglienza Ivan Delpiano. La brillante intuizione di Ventura è stata quella di affidare negli ultimi anni il comparto ristorativo della Madernassa allo chef Mammoliti, che con fare eclettico e determinato ha rilanciato la linea gastronomica del locale, collocandolo sul podio delle rotte gourmet in Langa e non solo. Mammoliti incarna pienamente il paradosso anagrafico (in positivo) del giovane cuoco alle redini di un ristorante. Appena trentenne, con un curriculum che conta esperienze “Chez” Marchesi, Baiocco, Ducasse, Gagnaire, Alleno, Meneau; l'intrepido chef non corre assolutamente il rischio di stagnare in un turbinio di mode gastronomiche e scenari da cucine pretenziose o di facciata, con velleità stilistiche “scopiazzate” in giro. Al contrario mette in scena un profilo dalla maturità spiazzante: altamente rigoroso, millimetrico nella composizione di ogni assemblaggio di elementi ed impiega un bagaglio tecnico dalla complessità elevatissima senza ricorrere ad orpelli scenografici fini a se stessi. I piatti di Mammoliti tracciano un excursus sensoriale delle sue esperienze internazionali con una chiave di lettura molto personale che affonda le radici proprio nella sua terra natia, il Piemonte. Un raffinato senso estetico si somma ad una evidente attenzione per l'universo vegetale che funge da trampolino di lancio gustativo per elementi di terra e di mare, ricorrendo a teutoniche basi classiche esemplari ed inaspettate per la sua gioventù. La sua è una geometria stilistica che non concede spazio a compromessi, con una volontà costante di migliorarsi e convogliare sensazioni gustative e concettuali in ogni singolo esercizio: uno slancio creativo che trova solido appoggio nella padronanza della tecnica e nella ricerca di un prodotto base di alto profilo. Verdure ed erbe spontanee, procacciate dall'ormai inflazionatissimo orto “maison”, acquistano senso ed una funzionalità primaria in quasi ogni assaggio, ravvivate da una capacità innata di stimolare mente e palato con una ritmicità giostrata da texture e contrasti in successione.
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Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
attitudine gourmet since '91, viaggia senza sosta a caccia di tavole e sapori da raccontare. Collabora con importanti testate web e cartacee