2. continua dalla prima parte
Quelli che… han la vista lunga e, approssimandosi il domani, pensano al dopodomani. Prendi Paolo Marchi una mattina a colazione, interrogalo su Identità Milano 2015, undicesima edizione, e lui sembra più concentrato sulla successiva, perché «sarà quella post-Expo e si rischia di assistere a una sorta di riflusso dell’enogastronomia italiana. La nostra sfida sarà crescere anche nel 2016». Un po’ come successe nel 2008, quarto appuntamento, la crisi economica mordeva già i fianchi, ma gli spazi di palazzo Mezzanotte apparvero più che affollati: insufficienti. Così la decisione: l’anno dopo trasferimento nelle più ampie sale del Milano Convention Center, per quello che per molti fu un azzardo, «ma se non avessimo traslocato saremmo morti di asfissia».
Sguardo sempre al futuro, dunque. Marchi: «Noi italiani siamo specialisti nel non far nulla per promuovere i nostri splendori; proseguiamo a parlarci addosso, intanto Budapest ospiterà le selezioni del Bocuse d’Or 2016. L’anno scorso si sono svolte a Stoccolma, per presentare la candidatura ungherese è salito sul palco Pál Schmitt, già presidente della Repubblica e oro alle Olimpiadi. Ha detto: “Vogliamo diventare la prossima capitale gourmet europea”. Capito? Hanno solo gulasch e tokaji, ma mobilitano nomi di prestigio; l’Italia ha tutto, ma manda qualche oscuro dirigente del ministero. Secondo voi chi ottiene più ascolto?».

Lo chef Enrico Crippa durante la sua lezione a Identità Milano 2014. Marchi ne elogia la modernità («Lui è uno che ti fa mangiare tanta verdura senza farti sentire una mucca»). Sarà anche tra i protagonisti di Stelle di Stelle a Londra (foto Brambilla-Serrani)
Insomma,
Identità Milano andava e va fatta. E anche rinnovata, perché bisogna essere sempre un passo avanti, immaginare ad esempio un’alimentazione più sana, equilibrata, digeribile, un filone già battuto in passato (pensiamo a
Identità Naturali) ma che innerverà sempre più il congresso: «Oggi sta crescendo un mondo di cuochi vegani e crudisti del quale nessuno sa nulla; che sfugge alle guide classiche. La verità è che in questi decenni abbiamo mangiato troppi veleni. D’altro canto, anche i medici stanno capendo che la gente a tavola deve andarci, e allora è meglio accoglierla con cibi golosi». La nuova frontiera è disegnare una cucina a misura non solo del gusto, ma
anche delle esigenze del cliente: una prospettiva tutta da studiare perché mancano paradigmi di riferimento. Servirà scienza e intelligenza, «penso a quella di
Renato Bosco che inventa una pizza dove la mozzarella è sostituita da una cagliata di riso. O a
Enrico Crippa, uno che ti fa mangiare tanta verdura senza farti sentire una mucca».
Alta cucina & alimentazione sana, dunque. Ma Identità Milano 2015 accoglierà altre due novità. Ci sarà Identità Piccanti, giornata dedicata al palato che brucia, «in Thailandia si arrabbiano se consideriamo la loro cucina schiacciata su quella dimensione, dicono che è solo una delle componenti, in realtà siamo noi a trascurarla. Insomma, è un tema sul quale occorre ragionare». Poi ci sarà Identità di Montagna, sulla scorta della recente Identità Cortina: «Mi stuzzica l’idea di uno Spaghetto aglio olio, ma in cui l’olio è di cirmolo. Mi piace pensare a canederli, che sono squisiti, un poco rivisti in prospettiva futura. Mi diletta anche…». Lo interrompiamo: è un vulcano d’idee, ma per ora è sufficiente così.

Le due "anime" di Identità Milano (e di tutte le altre iniziative targate Identità Golose): Paolo Marchi e Claudio Ceroni (foto Brambilla-Serrani)
Anche perché da qui a febbraio 2015 quelli di
Identità ne hanno parecchi altri, di
step. Li riassume
Claudio Ceroni, patron di
Magenta Bureau, da sempre braccio imprenditoriale e organizzativo: «Mi piace il fatto che giungeremo a
Identità Milano dopo mesi ricchi di iniziative: non è solo il congresso a essere cresciuto ogni anno, ma si sono moltiplicate le nostre attività all’estero». A ottobre ci sarà la quinta edizione di
Identità New York, pochi giorni più tardi l’esordio anche a
Chicago. Il 10 di novembre è fissata la presentazione meneghina della guida dei ristoranti, con la premiazione delle giovani stelle, all’interno di
Eataly Smeraldo;
Oscar Farinetti ospiterà peraltro, nelle sue varie sedi, anche gli eventi americani targati Identità e il
Roma Food & Wine Festival, successo
Magenta Bureau, dal 29 novembre al primo dicembre.
Ma la novità più grossa è attesa a Londra: a partire da primo settembre sono previsti cinque mesi di temporary restaurant – chiamato “Stelle di Stelle”, in italiano - nella mitica sede di Harrods, un evento unico che sancisce la collaborazione col celebre marchio inglese, già avviata in passato. Sarà una vetrina prestigiosa per la nostra cucina, «siamo lieti di accompagnarla alla ribalta», gongola Ceroni. “5 italian chefs, 13 Michelin stars” lo slogan, perché protagonisti ai fornelli, un mese a testa, saranno Carlo Cracco, i fratelli Cerea, Gennaro Esposito, l’Enoteca Pinchiorri e infine Enrico Crippa. Firmato: “Harrods in partnership with Identità Golose London”.
2. fine