09-02-2014

Gola e conoscenza

Il primo giorno del Milano Food&Wine Festival salpa con piatti strepitosi e calici intelligenti

I Paccheri al pomodoro mantecati con Grana Padano

I Paccheri al pomodoro mantecati con Grana Padano dei fratelli Cerea del ristorante Da Vittorio di Brusaporto (Bergamo), piatto che ha idealmente aperto la prima giornata del Milano Food & Wine Festival. Oggi il bis con tante altre bontà (foto Stefania Ciocca)

Milano Food&Wine Festival: anno terzo, giorno uno. Il format comincia a consolidarsi e infatti l’afflusso di ieri era superiore a sempre (le cifre le daremo alla fine dell’ultimo giorno del Festival, lunedì sera). Gente accorsa per bere e mangiare bene in contemporanea, con gli 250 vini selezionati da Helmut Koecher e i tanti piatti preparati da supercuochi a ondate dall’ora di pranzo fino quasi alla fine del giorno. Protagonisti assoluti, i Cerea di Da Vittorio: Bobo ha prima messo prima nel piatto dei Paccheri al pomodoro mantecati con Grana Padano ormai famosi dalle Alpi agli Iblei e dal Monginevro al Carso. Spazzolati. E a metà pomeriggio è arrivato il fratello Chicco a inscenare un bancale di bendiddio dolci, con una fontanella che sgorgava cioccolato, il sogno perverso di milioni di donne (e uomini) italiani.

A pranzo, accanto a Bobo c’era Domenico Della Salandra di Taglio con la sua leccorniosa Guancetta di manzo arrosto con purè. 200 porzioni, finite in un’ora. Ancora più in là, l’Uovo con crema di latte al tartufo senz’acqua di Fulvio Siccardi. Risucchiata dalla pellicola trasparente che lo conteneva. Tutto questo mentre Tommaso dell’Antica Corte Pallavicina affettava culatelli e salumi che era un piacere. E prima che la sera scendesse con altrettante bontà: il Risotto allo zafferano di Matteo Fronduti del Manna di Milano, lo spettacolare Baccalà mantecato alla veneziana da Daniele Zennaro e Irina Freguia del Vecio Fritolin a Venezia e i Trapizzini ripieni di Stefano Callegari, 00100 Pizza a Roma. Un summa del meglio d’Italia, arrivata solo a un terzo del suo cammino, se si considera che oggi si prepara per il pranzo l’esercito dei rubitt e tanto tanto altro ancora fino a notte fonda. E che lunedì si richuderà in bellezza con tante altre ghiottonerie, chiuse ancora una volta dall’atavico carrello dei dolci dei Cerea, un inno alla gioia.

Helmut Koecher, Alessandra Rotondi e Paolo Marchi, loro le spiegazioni su tutti i vini e i piatti

Helmut Koecher, Alessandra Rotondi e Paolo Marchi, loro le spiegazioni su tutti i vini e i piatti

Gioia che rimane mozza senza gli abbinamenti pensati da Helmut Kodcher per riempire i calici col migliore dei nettari. Microfono in mano, il patron del Merano Wine Festival dimostrava intelligenza nel dare più di un consiglio per ogni piatto (e non arrestarsi a uno solo, cesura che avrebbe accontetato non tutti i palati). E quindi, per dire, con la Guancetta di Della Salandra uno avrebbe potuto scegliere la struttura dell’inusuale Gibelè Zibibbo Secco Terre Siciliane 2012 di Carlo Pellegrino; oppure il Fiorduva Furore Bianco Casa d’Amalfi di Marisa Cuomo 2011. O ancora, il Citra Vini Laus Vitae Montepulciano d’Abruzzo 2006. Se non ancora il Rosso di Montalcino Paradisone di Colle degli Angeli, «perfetto con cacciagione e arrosto», si affrettava a spiegare il produttore, chiamato sul palco a elencare in breve le proprietà. Gola e conoscenza. E per oggi è atteso il pienone.


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