Settima edizione della Guida ai Ristoranti di Identità Golose e, come spesso accaduto in passato, nuova sede di presentazione. La scelta questa volta è caduta sul Magna Pars Suite in zona Tortona, di proprietà della famiglia Martone. È anche la sede del ristorante Da Noi In di Fulvio Siccardi, un cuoco che è una certezza.
Dei contenuti, delle cifre e dei 12 premiati 2014 abbiamo già riferito qui, in questa sede raccogliamo le foto di una festa (la sala, molto capiente, era colma di gente) e le dichiarazioni più efficaci e divertenti della mattinata.
Claudio Ceroni, MagentaBureau
«Questa non è più solo una conferenza stampa ma un evento di successo. Siamo molto felici di vedervi così numerosi».
Stefano Peccatori, Mondadori Electa (nuovo editore della Guida)
«Siamo innamorati della cucina e voi di Identità siete i partner giusti. Presto troverete la guida anche in ebook».

OTTIMISTA. Oscar Farinetti
Oscar Farinetti, Eataly, autore della prefazione
«Dio ha messo due orgasmi sulle cose che garantiscono la continuità della specie: l’amore e il cibo. Se conosci meglio il tuo partner, godi di più. Ringrazio Paolo Marchi perché la sua guida non giudica i cuochi ma ne approfondisce la conoscenza. Li segnala».
Oscar Farinetti bis
«E’ da pirla vivere da pessimisti».
Alessio Spadone, maitre ristorante La Bandiera a Civitella del Tronto (Pescara)
«Com’è lavorare in famiglia? Basta aver pazienza…». Accanto, annuisce il padre Marcello Spadone. Sono loro la Famiglia dell’anno.
Paolo Marchi, Identità Golose
«Tengo a sottolineare che, fin dalla prima edizione della guida, premiamo professionisti under 40, le giovani stelle. Che non vanno premiati a prescindere perché se uno non è capace, non è capace».
Carlo Cracco, chef ristorante Cracco
«Il dolce non dev’essere un semplice mattone di fine pasto: non puoi mangiare 2mila calorie alla fine di un percorso di 8 portate. Bisogna chiudere in bellezza, in modo leggero e in continuità con quello che è venuto prima». Accanto annuisce Luca Sacchi, pasticciere dell'anno. «Un fenomeno», assicura il vicentino.
Gabriele Zanatta, Identità Golose
«Non ringraziamo mai abbastanza i collaboratori della Guida. C’è dietro un superlavoro e molta pazienza. Grazie a tutti, quest’anno siete in 107 a firmare. E tra poco si ricomincia».

DA NY A MILANO. Massimo Bottura e Paolo Marchi
Massimo Bottura, chef Osteria Francescana a Modena
«Identità non è solo la qualità degli ingredienti ma la qualità delle idee. Ringrazio anche Oscar Farinetti, che mi ha trasmesso grande ottimismo»
Francesco Apreda, chef Imago dell’Hotel Hassler a Roma
«Scrivere il racconto della mia Roma per la Guida è stata una bella responsabilità. Scrivere mi piace».
Roberto Petza, chef S'Apposentu a Siddi in Sardegna
«Sono felice di essere qui a rappresentare un’isola densamente poco popolata ma con tante bontà da offrire»
Mattias Kroon, giornalista (svedese) dell’anno
«La cucina non è tecnica e prodotto. Ma scoperta: tutti i giornalisti dovrebbero essere animati dallo spirito della scoperta».
Valerio Capriotti, sommelier Duomo di Ragusa Ibla
«Bisogna avere fame, soprattutto di sapere».
Donato Marzolla, maitre Rossellinis di Palazzo Avino
«Quello della sala è un mestiere sempre più difficile, merce rara».

W I NUOVI PASTICCERI. Carlo Cracco
Kobe Desramaults, chef In De Wulf (Fiandre, Belgio)
«Se ho meritato questo premio è grazie a tutto il mio team di Heuvelland. Grazie a voi che siete lassù».
Sara Preceruti, chef La Locanda del Notaio di Pellio Intelvi (Como)
«Lavoro in un ristorante difficile da raggiungere, ma la ricompensa per chi ci arriva è grande».
Davide Oldani, chef D’O di Cornaredo
«Un sous chef non deve solo obbedire ma avere passione e intelligenza. E leggere bene i libri che ho scritto». Accanto, sorride Alessandro Procopio, sous chef dell’anno.
Alessandro Negrini, Aimo e Nadia
«Tempo fa ho perso un fratello. Ma l’anno dopo ne ho guadagnato uno: Fabio Pisani». È loro il trono di chef dell’anno.